Epilessia a scuola: come affrontare una crisi in classe

Silvia Finazzi A cura di Silvia Finazzi Pubblicato il 05/04/2018 Aggiornato il 12/09/2024

Il ricovero non è quasi mai necessario. Gli attacchi di epilessia a scuola possono essere gestiti con successo dagli insegnanti. Basta sapere cosa fare

Epilessia a scuola: come affrontare una crisi in classe

Proteggere la testa da eventuali cadute, non aprire la bocca, non tirare fuori la lingua. Sono alcune delle raccomandazioni utili a chi si ritrova ad assistere un bambino con crisi di epilessia a scuola. Si chiama “La scuola non ha paura delle crisi”, l’iniziativa di formazione promossa dall’ospedale Bambino Gesù di Roma per spiegare come l’epilessia possa essere gestita anche in classe. Vi hanno partecipato quasi 700 insegnanti e operatori scolastici.

Colpisce soprattutto i bambini

L’ epilessia è una malattia neurologica molto diffusa in tutto il mondo, dovuta sia a una predisposizione genetica sia a lesioni cerebrali. Solo in Italia sono circa 500mila le persone colpite, circa una su cento, con un picco nell’infanzia. In realtà, sarebbe più corretto parlare di epilessie al plurale, visto che la malattia può manifestarsi in tante forme diverse. Il sintomo più conosciuto è rappresentato dalle cosiddette “crisi epilettiche”, attacchi che dipendono da un’alterazione della funzionalità dei neuroni. Le crisi più comuni possono avere sintomi premonitori come irritabilità, ansia e cefalea e si manifestano con perdita della coscienza, contrazioni muscolari generalizzate e simmetriche (fase tonica), che in seguito sono interrotte da brevi rilassamenti della muscolatura (fase clonica).

Due incontri per gli insegnanti

Di fronte a una crisi epilettica molte persone entrano in panico. Per questo, l’ospedale pediatrico Bambino Gesù ha deciso di promuovere un’iniziativa a favore degli insegnanti e degli operatori scolastici, ossia di coloro che trascorrono molto tempo a contatto con i soggetti più vulnerabili all’epilessia: i bambini. Negli incontri, che hanno coinvolto più di 100 scuole di Roma e provincia, i medici hanno spiegato attraverso l’ausilio di video tutorial, esempi pratici, strumenti tecnici e teoria, come gestire gli attacchi epilettici in classe,  la corretta e tempestiva modalità di somministrazione dei farmaci durante una crisi di epilessia a scuola.

La formazione serve

Analizzando le scuole formate nelle precedenti edizioni dell’iniziativa, si è visto che in un terzo degli istituti si è verificato almeno un episodio di crisi epilettica ed è emerso che l’iniziativa del Bambino Gesù è servita: dopo la formazione è raddoppiato il senso di sicurezza nel somministrare i farmaci ai bambini/ragazzi in preda alle convulsioni e il 100% delle crisi (12 in totale) è stato gestito in classe. Solo in un caso, per la gravità della situazione, si è reso necessario il ricovero.

 

 

 
 
 

Lo sapevi che?

Durante un attacco di epilessia, è importante non tentare di aprire la bocca, non inserire in bocca oggetti morbidi o rigidi e non bloccare braccia e gambe.

 

Le informazioni contenute in questo sito non intendono e non devono in alcun modo sostituire il rapporto diretto fra professionisti della salute e l’utente. È pertanto opportuno consultare sempre il proprio medico curante e/o specialisti.

Calcola i tuoi giorni fertili

Calcola le settimane di gravidanza

Controlla le curve di crescita per il tuo bambino

Elenco frasi auguri comunione

Elenco frasi auguri compleanno

Elenco frasi auguri cresima

Calcola la data presunta del parto

Le domande della settimana

Bimba di due anni e mezzo che vuole stare con il papà (e non con la mamma)

29/12/2025 Gli Specialisti Rispondono di Dottoressa Angela Raimo

Ci sono situazioni complicatissime da gestire in cui il comportamento materno (che pure ha tantissime giustificazioni e si può comprendere) può indurre il bambino a preferire la vita che gli offre il padre grazie ad atteggiamenti più permissivi.   »

Camera gestazionale grande: proseguirà la gravidanza?

29/12/2025 Gli Specialisti Rispondono di Dottor Gaetano Perrini

La rilevazione dell'attività cardiaca del feto è un ottimo segno, tuttavia l'ecografia non permette di fare previsioni sul futuro della gravidanza, ma consente solo di valutare il "qui e ora".   »

Litigi ingestibili tra fratelli: che fare?

23/12/2025 Gli Specialisti Rispondono di Dottoressa Serena Mongelli

Sono gli adulti a dover trovare il modo di mediare i conflitti tra fratelli, anche pretendendo con affettuosa fermezza il rispetto di alcune regole base, prima tra tutte il divieto di offendersi con parolacce e insulti vari.   »

Influenza con variante K: può causare (anche) la cistite?

22/12/2025 Gli Specialisti Rispondono di Dottor Fabrizio Pregliasco

I sintomi causati dal virus influenzale che sta circolando massicciamente non includono la cistite che, nella stragrande maggioranza dei casi, è dovuta a un batterio.   »

Come faccio a togliere la poppata notturna a un bimbo di un anno?

18/12/2025 Gli Specialisti Rispondono di Dottor Leo Venturelli

Per indurre il bambino a rinunciare a bere il latte durante la notte può essere una buona strategia sostituirlo gradualmente con l'acqua.  »

Nausea fortissima che si protrae oltre il 1° trimestre: che fare?

18/12/2025 Gli Specialisti Rispondono di Dottoressa Floriana Carbone

Se la nausea si protrae oltre il primo trimestre, interferendo pesantemente sulla qualità della vita, diventa opportuno valutare opzioni terapeutiche che abbiano una maggiore efficacia rispetto ai tradizionali rimedi naturali.   »

Salmone scaduto: dopo quanto possono comparire i sintomi di un’intossicazione?

17/12/2025 Gli Specialisti Rispondono di Dottor Fabrizio Pregliasco

Il lasso di tempo che intercorre tra l'assunzione di un cibo contaminato e l'eventuale comparsa di sintomi da intossicazione dipende dal tipo di agente infettivo coinvolto.   »

Camera gestazionale più piccola dell’atteso: proseguirà la gravidanza?

15/12/2025 Gli Specialisti Rispondono di Professor Augusto Enrico Semprini

Bisogna sempre attendere l'8^ settimana prima di pronunciarsi rispetto al destino di una gravidanza e anche qui con un margine di errore dell'1% sull'esito favorevole dello sviluppo embrio-fetale. L'aspetto importante è che questo processo di selezione sia rispettato e compreso dalla donna.   »

Gravidanza e poca tolleranza nei confronti dell’integrazione di magnesio

15/12/2025 Gli Specialisti Rispondono di Dottoressa Elisa Valmori

La scarsa tolleranza al magnesio potrebbe essere dovuta al fatto che non è ciò di cui si è carenti perché l'organismo, se ha bisogno di qualcosa, di solito ne fa tesoro.  »

Tampone vaginale: può essere pericoloso in gravidanza?

15/12/2025 Gli Specialisti Rispondono di Dottoressa Elisa Valmori

Nel caso in cui ci sia il sospetto di una vaginite, anche inn gravidanza è opportuno effettuare il tampone vaginale che da un lato non espone a rischi dall'altro permette di individuare l'origine dei sintomi.   »

Fai la tua domanda agli specialisti