Epilessia nei bambini: lo sport fa bene e quanto può aiutarli?

Roberta Raviolo A cura di Roberta Raviolo Pubblicato il 30/08/2022 Aggiornato il 30/08/2022

Un tempo l’attività fisica era scoraggiata, ma oggi gli esperti concordano: epilessia nei bambini e sport si possono conciliare

lo sport aiuta l'epilessia neu bambini

Fino a non molti anni fa, anche i medici consideravano inconciliabile il binomio epilessia nei bambini e sport. Si pensava, infatti, che questa malattia neurologica esponesse a pericoli in caso di crisi. Oggi invece l’attività fisica è permessa, anzi incoraggiata anche nei giovanissimi con problemi di epilessia. Infatti, ha effetti benefici su corpo e mente, ovviamente scegliendo con attenzione la tipologia più adatta di sport.

Perché lo sport fa bene ai bambini in caso di epilessia?

È ovviamente importante che il bambino con epilessia stia seguendo la cura in modo regolare, assumendo i farmaci giusti e contattando regolarmente lo specialista. Se però le crisi sono ben controllate, non esistono controindicazioni particolari, ma ci sono perfino vantaggi. Conciliare epilessia nei bambini e sport, infatti, apporta benefici da tanti punti di vista: medico, neurologico, psicologico e sociale. Sembra infatti che lo sport giusto (stabilizzi il ritmo del sonno e riduca la frequenza delle crisi. Il movimento aiuta il bambino con epilessia a superare lo stigma sociale che questa malattia porta ancora con sé. Lo spinge a stringere nuove amicizie, a mettersi alla prova, aumenta il controllo nelle situazioni e quindi aumenta l’autostima. Tutto questo va a vantaggio della sua autostima. Il movimento poi, secondo uno studio condotto dall’Ospedale pediatrico Bambino Gesù di Roma, migliora la concentrazione e la resa scolastica.   

Qual è lo sport adatto ai bambini con epilessia?

In tema di epilessia nei bambini e sport, è essenziale scegliere bene: non tutti i tipi di attività fisica sono adeguati quando si convive con questo problema. La Lice – Lega Italiana contro l’Epilessia, con la Federazione Medico Sportiva Italiana,  ha redatto le linee guida per la pratica di attività sportive, che ribadiscono la necessità di valutare, nella scelta dello sport, i singoli casi. Inoltre, le indicazioni suddividono gli sport sulla base del livello di rischio in tre categorie. Ci sono le attività che non impongono restrizioni, quelle che necessitano di una supervisione e quelli per il quali l’idoneità viene concessa in casi eccezionali, dietro parere del neurologo curante. Questi sport sono per esempio l’arrampicata, il paracadutismo, le immersioni e altre attività considerate estreme.

Chi soffre di epilessia può giocare a calcio?

Un ragazzino con epilessia può giocare a calcio perché questa attività è considerata sicura. Oltre al calcio, sono sicuri anche altri sport a terra come atletica leggera, pallavolo, basket, danza, sport con la racchetta tipo il tennis. Infatti, se subentra una crisi durante la pratica, i rischi sarebbero gli stessi che si potrebbero presentare durante la normale camminata. Per questo i genitori possono iscrivere con fiducia il proprio figlio a un corso di questo tipo, in un buon centro, informando l’allenatore senza timori.

Chi soffre di epilessia può andare in bicicletta?

Dipende da caso a caso e spetta al bambino e ai suoi genitori deciderlo. È possibile farsi male cadendo dalla bicicletta durante una crisi, ma i danni possono essere limitati utilizzando il casco e le protezioni a gomiti e ginocchia. Del resto andare in bicicletta è un’attività molto importante per i piccoli, quindi è bene parlarne con il neurologo curante. Alcune forme di epilessie sono accompagnate da aura, l’insieme di sintomi premonitori: se il bambino è abbastanza grande per accorgersene, può fermarsi in tempo.

 

 

 

 
 
 

In sintesi

Che sport non si può fare quando si soffre di epilessia?

Sono sconsigliati gli sport estremi come le immersioni subacquee, l’arrampicata, perché in caso di crisi la persona può essere esposta a forti rischi. Il discorso vale soprattutto nel caso dei bambini che non hanno ancora la sufficiente maturità per mantenere la calma nelle situazioni di emergenza.

Quali sono le cause delle crisi epilettiche?

Le crisi epilettiche possono essere conseguenza di una predisposizione genetica o una lesione al cervello. Nel primo caso sono definite epilessie primarie o idiomatiche, cioè non dovute a una causa precisa (anche se si ipotizza che siano ereditarie). Queste forme di epilessia sono tipiche dell’infanzia e spesso guariscono completamente prima dell’età adulta. Le epilessie secondarie o sintomatiche sono invece dovute a una lesione cerebrale causata da un trauma subito dal cervello prima, durante o dopo la nascita, oppure a una malattia.

 

Fonti / Bibliografia

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