Esami del sangue ai bambini: quando farli? I consigli del pediatra

Roberta Raviolo A cura di Roberta Raviolo Pubblicato il 11/03/2024 Aggiornato il 11/03/2024

Quali sono gli esami del sangue che si devono fare ai bambini? Chi indica quando eseguirli? E come gestire il comprensibile timore? Ecco le risposte, con l’aiuto del pediatra.

esami del sangue bambini

Gli esami del sangue ai bambini possono essere utili per inquadrare meglio un disturbo o facilitare la diagnosi di una particolare malattia. Devono però essere fatti solo in presenza di sintomi di malessere nel piccolo, pertanto è opportuno eseguirli dopo aver consultato il pediatra ed avere ricevuto un’indicazione sulla loro reale necessità. È inutile, infatti, effettuare esami del sangue ai bambini se questi non apportano un reale beneficio ai fini della diagnosi.

Quando sono necessari gli esami del sangue ai bambini?

Ma quando è opportuno effettuare gli esami del sangue ai bambini? “Spesso si è convinti che gli esami del sangue siano necessari per raggiungere una diagnosi esatta, quando spesso è sufficiente un’attenta valutazione da parte del medico. Altre volte si pensa che eseguire periodicamente gli esami del sangue ai bambini sia essenziale per accertarsi che un apparente buono stato di salute non nasconda qualche problema. Ma nell’infanzia gli esami di questo tipo non sono un comune strumento di screening periodico, come accade invece nell’adulto”, spiega la dottoressa Elena Inzaghi, pediatra dell’Unità operativa di Pediatria generale dell’Ospedale Bambino Gesù di Roma. “Gli esami del sangue ai bambini dovrebbero essere prescritti nel caso in cui, dopo la visita, il pediatra riscontri la necessità di indagare o di escludere la presenza di qualche disturbo. La scelta del tipo di esame sarà determinata dalla valutazione complessiva del bambino. Le condizioni cliniche guideranno poi il medico nell’interpretazione dei risultati”.

Quando è meglio non fare gli esami

È inutile eseguire spesso esami senza una reale indicazione: oltre a essere uno spreco di tempo e di risorse, rappresentano un momento di stress evitabile per il bambino. Sicuramente, non si devono fare esami del sangue prima di sottoporre il bambino a un vaccino, nella speranza di prevedere reazioni avverse. Attualmente non esiste alcun test in grado di prevenire questo rischio. Solo in casi estremamente selezionati di bambini con seri problemi di allergie, si possono effettuare test allergologici preliminari per scongiurare reazioni serie, evento comunque estremamente raro.

Quali sono gli esami del sangue da fare ai bambini

Ecco, secondo gli esperti, quali sono gli esami del sangue che più spesso vengono prescritti ai bambini. Solitamente si suggerisce di eseguirli al mattino a digiuno, avendo l’accortezza di portare uno spuntino che il bambino possa consumare dopo il prelievo.

Emocromo

Questo esame comprende il conteggio di tutte le cellule che compongono il sangue: globuli rossi, globuli bianchi e piastrine, permettendo di valutarne le loro caratteristiche. Fornisce molte informazioni sullo stato di salute del bambino. Per esempio, anomalie dei globuli rossi come un loro volume ridotto o bassi livelli di emoglobina suggeriscono un quadro di anemia del neonato o del bambino, che potrebbe essere legata a un’insufficiente assunzione di ferro oppure a malassorbimento intestinale. Un aumento dei globuli bianchi si riscontra spesso in corso di infezione. Per evitare di allarmarsi, è opportuno che questi dati vengano sempre interpretati dal pediatra.

Glicemia

“Definisce i valori di glucosio, ossia di zucchero nel sangue ed è un importante marcatore del metabolismo di queste sostanze” precisa la specialista. Si esegue per esempio in caso di segnali di diabete e altre malattie metaboliche.

Funzionalità renale

Serve a controllare che i reni svolgano regolarmente la loro funzione di filtri del sangue. È definita dai valori di creatinina e azotemia, influenzati dall’età del bambino.

Elettroliti

Includono sodio, potassio, cloro e calcio. Sono importanti marcatori di condizioni come la disidratazione, presente per esempio in caso di diarrea cronica.

Transaminasi

Sono enzimi normalmente presenti nel sangue a basse concentrazioni. Sono di due tipi: aspartato aminotransferasi (Ast o Got, più specifico) o alanino aminotransferasi (Alt o Gpt). Uno dei distretti in cui sono particolarmente abbondanti è il fegato. “L’entità e la durata del loro aumento nel sangue può essere indicativo di un danno epatico, per esempio un’intossicazione” aggiunge la dottoressa Inzaghi. “Oppure può derivare dall’assunzione di dosi eccessive di alcuni farmaci o, ancora, conseguire a un’infezione. Sono però indicatori poco specifici perché possono segnalare anche un disturbo che non riguarda il fegato”.

Pcr e Pct

Questi due esami del sangue sono utili per individuare infiammazioni o infezioni in atto e scegliere quindi la cura più appropriata. Si tratta, in entrambi i casi, di proteine prodotte dal fegato durante una fase infiammatoria acuta. Il livello di Pct (ossia procalcitonina) aumenta in genere leggermente in corso di infezioni virali o infiammazioni non infettive. Cresce invece molto e rapidamente in caso di infezioni batteriche, quindi suggerisce l’opportunità di ricorrere alla terapia antibiotica. La Pcr (o proteina C reattiva) aumenta sia in corso di infezioni batteriche sia in presenza di altri tipi di infiammazioni.

Colesterolo e trigliceridi

Il dosaggio dei livelli di colesterolo e di trigliceridi nel sangue viene comunemente prescritto ai bambini e agli adolescenti in caso di sovrappeso o di malattie metaboliche come il diabete. Le alterazioni dei valori dei lipidi nel sangue, soprattutto l’aumento del colesterolo, è uno dei maggiori fattori di rischio per le malattie cardiovascolari. Infatti gli accumuli di questi grassi all’interno delle arterie favoriscono la formazione di “placche” di aterosclerosi. Gli eventi cardiovascolari acuti si verificano solitamente in età adulta, ma i fattori di rischio possono essere già presenti in età pediatrica. La loro tempestiva identificazione permette di intervenire precocemente attraverso modifiche dello stile di vita come la dieta e l’attività fisica.

Altri esami che possono essere utili

Oltre agli esami base, esistono alcuni esami del sangue di secondo livello che possono essere indicati dal pediatra nel caso ci sia il sospetto di determinati disturbi. Vediamo quali sono.

Gli esami allergologici

Si tratta di un problema di frequente riscontro per il pediatra. Una diagnosi corretta può essere molto utile per evitare al bambino le sofferenze legate alle manifestazioni allergiche. “Sul sangue si esegue il dosaggio delle IgE totali e delle IgE specifiche (Rast, Radio Allergo Sorben Test), ovvero gli anticorpi che l’organismo produce in caso di allergia a una particolare sostanza” dice ancora la dottoressa Inzaghi. “E’ un esame che si effettua attraverso un comune prelievo di sangue e che consente di confermare al medico lo stato di sensibilizzazione allergica ipotizzata in precedenza”.

I test per la celiachia

Sempre su un campione di sangue si esamina il livello di alcuni anticorpi che l’organismo produce in caso di intolleranza al glutine, la proteina del grano e di altri cereali responsabile della malattia celiaca. Si possono dosare gli anticorpi anti-transglutaminasi (o tTG), anti-gliadina (o Aga) e anti-endomisio (Ema). A seconda dei risultati, la conferma della diagnosi di celiachia può richiedere l’esecuzione della biopsia intestinale.

Gli esami immunologici

Tra gli esami immunologici più comunemente richiesti si trova il dosaggio delle immunoglobuline, la risposta anticorpale ai vaccini e lo studio dell’immunità cellulare. Vengono suggeriti dal pediatra in casi selezionati di infezioni ricorrenti, eventualmente con necessità di ricovero o di utilizzo frequente di terapia antibiotica. Servono per capire se le difese immunitarie del bambino siano ben funzionanti.

Qualche trucco per superare il timore degli esami del sangue

È normale che gli esami del sangue ai bambini provochino un po’ di timore. Ecco qualche consiglio per affrontarlo.

  • Mostrarsi sereni. I bambini captano il nervosismo dei genitori e questo aumenta la loro ansia. È bene quindi cercare di essere tranquilli e rilassati
  • Prepararli con un po’ di anticipo. Con i bambini molto piccoli non occorre preparazione, perché non capirebbero. Con i più grandicelli, dalla scuola per l’infanzia in poi, si può parlare il giorno stesso dell’esame, per evitare di ingenerare ansia in anticipo
  • Dire la verità. “Stai tranquillo, non senti nulla, non ti farà male”: è bene evitare frasi di questo tipo perché in realtà l’ago un po’ di dolore lo provoca. Meglio dire in tutta franchezza che il male è rapido e passeggero. Il bambino eviterà di sentirsi un po’ preso in giro
  • Cercare di distrarli. Mentre si aspetta il proprio turno, è utile lasciare giocare il bambino con un oggetto famigliare portato da casa, come un pupazzo, un pelouche o quello che preferisce
  • Aiutarli a rilassarsi. Anche con i più piccoli si possono mettere in atto tecniche di rilassamento. Per i piccolissimi sono sufficienti abbracci e coccole. I più grandicelli si possono distrarre con semplici giochi, per esempio bolle di sapone. Oppure si può insegnare al bambino a respirare a fondo, concentrandosi sul flusso di aria che entra ed esce dal corpo. Serve anche a sentire meno dolore.

Foto di Vika Glitter per pixabay.com

 

 

In breve

Gli esami del sangue ai bambini non vanno eseguiti di routine o per il timore di una malattia, ma solo se li suggerisce il pediatra dopo una visita clinica, se compaiono sintomi di malessere da approfondire.

 

Fonti / Bibliografia

Le informazioni contenute in questo sito non intendono e non devono in alcun modo sostituire il rapporto diretto fra professionisti della salute e l’utente. È pertanto opportuno consultare sempre il proprio medico curante e/o specialisti.

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