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Un quarto dei bambini è “schizzinoso” a tavola! Proprio partendo dal loro comportamento alimentare, un recente studio della University of Illinois at Urbana-Champaign, pubblicato su Scientific American, ha classificato i piccoli commensali in 4 gruppi: i “Senso dipendenti”, i “Preferenziali”, i “Perfezionisti” e i “Comportamentali”.
Già a due anni
Per due settimane sono stati somministrati pasti standardizzati a tutti i piccoli “testati”, mentre i genitori prendevano appunti sul loro comportamento. I ricercatori hanno così individuato quattro tipologie di bambini schizzinosi.
- I “sensoriali”, ossia sono quelli che rifiutano il cibo per l’odore e la consistenza.
- I “preferenziali”, cioè che si rifiutano di mangiare cibi nuovi o mescolati in modo inusuale.
- I “perfezionisti” che non mangiano ciò che è stato assaggiato da altri.
- I “comportamentali” che rifiutano di sedersi a tavola direttamente o hanno pretese impossibili
Tanta pazienza
Secondo Soo-Yeun Lee, uno dei ricercatori dello studio, non ci sarebbero delle tattiche mirate per “risolvere” i diversi comportamenti, salvo quello di riproporre le “vecchie” strategie come servire i cibi “preferiti” insieme a quelli nuovi o rifiutati. Avere pazienza resta, comunque, lo strumento più efficace per riuscire a cambiare questi comportamenti: a volte bisogna provare e riprovare anche 10 volte per introdurre un nuovo alimento. Tuttavia, anche se si tratta di una soluzione abbastanza semplice da mettere in atto, sembra che i genitori spesso non siano in grado di arrivare a tanto.
Disturbi non così rari
La frequenza di questi comportamenti varierebbe tra il 20 ed il 50% dei bambini. La conferma arriva, anche se con numeri più bassi, da un altro studio condotto dal dottor Claudio Romano, pediatra dell’Università di Messina, secondo cui per il 25% dei bambini di età inferiore ai 6 anni mangiare è uno stress.