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Silenziose, rapide ed efficaci: le apparecchiature per aerosolterapia ormai sono così. In pochi minuti esauriscono il farmaco e il bimbo è libero di correre a giocare. Eppure, ancora oggi i più piccoli nutrono una certa diffidenza nei confronti di uno strumento che li obbliga a stare fermi anche solo per pochi minuti indossando una mascherina che ispira diffidenza. Si potrebbe sorridere, è vero: ma i più piccoli temono tutto quello che li limita e che invade il loro personalissimo spazio vitale. Ora i aiuto ai genitori che devono fare l’aerosol ai bambini arriva perfino un supereroe: Capitan Doctor.
Utile per molti disturbi
Tra raffreddore, forme di asma e altri disturbi respiratori questo semplice trattamento può essere necessario più volte nel corso dei mesi invernali. L’aerosolterapia può essere utilizzata per trattare la bronchiolite o la faringite, ma anche per il raffreddore e perfino per l’otite, che ne è una frequente complicanza. L’aerosol, utilizzando la nebulizzazione in combinazione con la doccia nasale, igienizza le cavità nasale e riduce l’ostruzione di muco e catarro, riducendo il rischio di problemi più seri. L’aerosol aiuta anche contro l’asma con il tipico respiro sibilante che, nei mesi freddi, è frequente soprattutto nei bambini fino a 5 anni di età, anche a causa della riacutizzazione di malattie respiratorie croniche. È un’efficace forma di cura e prevenzione, perché il farmaco somministrato per nebulizzazione riesce a raggiungere i bronchi e svolgere un’azione disinfiammante locale.
Trucchi per farlo piacere ai bambini
L’aerosolterapia non causa alcun disturbo ai più piccoli, poiché è del tutto indolore. I bimbi però possono mostrare un po’ di insofferenza perché sono costretti a qualche minuto di immobilità, interrompendo i giochi. Quindi, come fare l’aerosol ai bambini essendo certi che stiano immobili almeno qualche minuto? È possibile consentire di vedere un po’ di televisione, ascoltare un po’ di musica ed è anche utile leggere loro una storia o cantare la filastrocca preferita. È, infatti, necessaria un po’ di collaborazione da parte del piccolo, che deve essere ben sveglio, non piangere, respirare normalmente e accettare di buon grado di indossare la mascherina oppure il dispositivo per la somministrazione del farmaco nelle narici. La mascherina serve per nebulizzare il farmaco a bronchi e polmoni, mentre per raffreddore, sinusite e otite occorrono erogatori particolari, in grado di veicolare le particelle nella zona del naso.
Un dottore-supereroe in soccorso… di mamma e papà
E se proprio non si riesce a far stare fermi i piccoli per il trattamento, si può far conoscere loro Capitan Doctor, supereroe protagonista della prima app di edutainment ideata per trovare una risposta al problema dell’aderenza all’aerosolterapia. Il progetto si avvale di una app per tablet, scaricabile gratuitamente, appositamente studiata per i bambini dai 2 ai 5 anni, per farli giocare durante l’aerosol, aiutandoli a capire, in modo divertente, l’importanza della cura che stanno svolgendo.
Con l’aiuto di personaggi animati, Capitan Doctor illustra la struttura del sistema respiratorio e guida i piccoli in un’avvincente missione di caccia dei batteri in tre scenari ricchi di sorprese che rappresentano naso, gola e bronchi. Obiettivo è trovare l’oggetto magico e sconfiggere i batteri cattivi!
Capitan Doctor riesce così a catturare l’attenzione dei bambini – distogliendola dall’apparecchio per l’aerosol – e a trasformare un momento noioso in un’opportunità di divertimento e persino di apprendimento, migliorando al contempo la salute respiratoria. Capitan Doctor è anche un prezioso alleato per le famiglie.
Da sapere!
Non esiste un orario preciso per l’aerosolterapia, poiché la cura non è influenzata dai pasti o dal sonno. Si può scegliere il momento più rilassante per il bambino e per tutta la famiglia, attenendosi alle indicazioni del pediatra sulle modalità di somministrazione.
Fonti / Bibliografia
- https://accademiarinologia.it/images/2019/PositionPaper.pdf
- Freddo e raffreddore: cosa c’è da sapere - Società Italiana di PediatriaCon l’arrivo del freddo, aumentano anche i malanni. Ma è davvero il freddo il responsabile di raffreddore e influenza?