Il Lupo e l’Agnello
La favola che segue è una lezione
che il forte ha sempre la miglior ragione.
Un dì nell’acqua chiara d’un ruscello
bevea cheto un Agnello,
quand’ecco sbuca un lupo maledetto,
che non mangiava forse da tre dì,
che pien di rabbia grida: – E chi ti ha detto
d’intorbidar la fonte mia così?
Aspetta, temerario! – Maestà, –
a lui risponde il povero innocente,
– s’ella guarda, di subito vedrà
ch’io mi bagno più sotto la sorgente
d’un tratto, e che non posso l’acque chiare
della regal sua fonte intorbidare.
– Io dico che l’intorbidi, – arrabbiato
risponde il Lupo digrignando i denti, –
e già l’anno passato
hai sparlato di me. – Non si può dire,
perché non ero nato,
ancora io succhio la mammella, o Sire.
– Ebbene sarà stato un tuo fratello.
– E come, Maestà?
Non ho fratelli, il giuro in verità.
– Queste son ciarle. È sempre uno di voi
che mi fa sfregio, è un pezzo che lo so.
Di voi, dei vostri cani e dei pastori
vendetta piglierò -.
Così dicendo, in mezzo alla foresta
portato il meschinello,
senza processo fecegli la festa.