A cura di “La Redazione”Pubblicato il 29/04/2020Aggiornato il 11/09/2024
La cicala e la civetta è una favola realizzata dallo scrittore Fedro (20 AC - 50 DC) favolista latino attivo sotto Tiberio, Caligola, e Claudio.
Con schiamazzo assordante, la cicala infastidiva la civetta avvezza a cibarsi nel buio e a dormire di giorno nel cavo d’un tronco. Implorata perché smettesse, acutizzò il suo schiamazzo e, di nuovo, ad un’altra preghiera, s’indispose di più.
La civetta, appena capì che a nulla l’era giovato e che pure le parole erano inutili, fermò la prepotente con questo stratagemma: “I tuoi canti non mi fanno dormire e pare che derivino da un suono di cetra apollinea, per questo, desidero bere con te il nettare che di recente Pallade mi ha donato; vieni se tanto ti sta a cuore, brindiamo!”.
Quella che di sete bruciava, appena capì che la sua voce aveva un valore, cupida volò là; la civetta, lasciato il cavo, inseguì la trepidante e la invitò alla Morte. Così ciò che in vita non concesse, l’accordò da morta.
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