Fegato grasso nei bambini: adesso si scopre con un nuovo esame indolore

Redazione A cura di “La Redazione” Pubblicato il 23/03/2017 Aggiornato il 23/03/2017

Una nuova tecnica ecografica, l’elastografia, sostituisce la biopsia per la diagnosi di fegato grasso nei bambini. Ecco come funziona questo metodo non invasivo

Fegato grasso nei bambini: adesso si scopre con un nuovo esame indolore

L’elastografia epatica consente di vedere se il fegato del bambino abbia iniziato a perdere funzionalità, divenendo meno elastico e sviluppando fibrosi epatica. La novità consiste proprio nella possibilità di misurare l’elasticità dell’organo, che è direttamente correlata alla presenza o meno di fibrosi. L’esame per la diagnosi del fegato grasso, basato su una nuova metodica elastografica, somiglia a una semplice ecografia e quindi si può ripetere nel tempo. Il suo utilizzo permette di evitare metodiche più invasive come la biopsia, particolarmente pesanti soprattutto per i pazienti pediatrici. Una ricerca condotta dall’ospedale Pediatrico Bambino Gesù insieme alla  Fondazione Policlinico Universitario Agostino Gemelli di Roma ha di recente approvato l’uso di questa tecnica per valutare con precisione il fegato grasso anche nei più piccoli.

Come funziona il nuovo esame

Lo studio condotto dagli ospedali romani ha preso in esame bambini e ragazzi fra gli 8 e i 17 anni di età, ai quali era già stata diagnosticata la steatoepatite tramite una precedente biopsia epatica. L’elastografia, cui i pazienti sono stati sottoposti, è stata la “real-time 2D-Shear Wave” che, integrandosi con le apparecchiature ecografiche tradizionali, permette di visualizzare l’immagine anatomica del fegato in tempo reale, con la possibilità di selezionare le zone da sollecitare. In particolare, l’esame consente di individuare la presenza di fibrosi epatiche significative e, in modo meno preciso le fibrosi moderate, nei bambini affetti da steatoepatite non alcolica.

La causa è il sovrappeso

La steatosi epatica o fegato grasso è un problema crescente tra bambini e adolescenti, la cui causa è spesso l’eccesso ponderale (sovrappeso o vera e propria obesità). In Italia una recente stima ha valutato che circa il 20-22% degli adolescenti è sovrappeso e circa il 10% è obeso. Il 70-80% di questi ragazzi presenta steatosi epatica, che può progredire (in percentuale variabile dal 20% al 60%) in steatoepatite non alcolica.

 

 

 
 
 

In breve

PREDISPONE AL DIABETE

La steatosi epatica è una patologia sempre più diffusa nei bambini dei Paesi industrializzati: per loro è alto il rischio di sviluppare in futuro il diabete mellito di tipo 2.

 

Le informazioni contenute in questo sito non intendono e non devono in alcun modo sostituire il rapporto diretto fra professionisti della salute e l’utente. È pertanto opportuno consultare sempre il proprio medico curante e/o specialisti.

Calcola i tuoi giorni fertili

Calcola le settimane di gravidanza

Controlla le curve di crescita per il tuo bambino

Elenco frasi auguri comunione

Elenco frasi auguri compleanno

Elenco frasi auguri cresima

Calcola la data presunta del parto

Le domande della settimana

Litigi ingestibili tra fratelli: che fare?

23/12/2025 Gli Specialisti Rispondono di Dottoressa Serena Mongelli

Sono gli adulti a dover trovare il modo di mediare i conflitti tra fratelli, anche pretendendo con affettuosa fermezza il rispetto di alcune regole base, prima tra tutte il divieto di offendersi con parolacce e insulti vari.   »

Influenza con variante K: può causare (anche) la cistite?

22/12/2025 Gli Specialisti Rispondono di Dottor Fabrizio Pregliasco

I sintomi causati dal virus influenzale che sta circolando massicciamente non includono la cistite che, nella stragrande maggioranza dei casi, è dovuta a un batterio.   »

Pensieri ossessivi tenuti a bada con gli psicofarmaci: si può cercare una gravidanza?

22/12/2025 Gli Specialisti Rispondono di Dottoressa Elisa Valmori

Esistono psicofarmaci in grado di assicurare il benessere psicologico, senza avere come controindicazione la gravidanza. La strategia terapeutica più adatta va però pensata PRIMA del concepimento.   »

Come faccio a togliere la poppata notturna a un bimbo di un anno?

18/12/2025 Gli Specialisti Rispondono di Dottor Leo Venturelli

Per indurre il bambino a rinunciare a bere il latte durante la notte può essere una buona strategia sostituirlo gradualmente con l'acqua.  »

Nausea fortissima che si protrae oltre il 1° trimestre: che fare?

18/12/2025 Gli Specialisti Rispondono di Dottoressa Floriana Carbone

Se la nausea si protrae oltre il primo trimestre, interferendo pesantemente sulla qualità della vita, diventa opportuno valutare opzioni terapeutiche che abbiano una maggiore efficacia rispetto ai tradizionali rimedi naturali.   »

Salmone scaduto: dopo quanto possono comparire i sintomi di un’intossicazione?

17/12/2025 Gli Specialisti Rispondono di Dottor Fabrizio Pregliasco

Il lasso di tempo che intercorre tra l'assunzione di un cibo contaminato e l'eventuale comparsa di sintomi da intossicazione dipende dal tipo di agente infettivo coinvolto.   »

Camera gestazionale più piccola dell’atteso: proseguirà la gravidanza?

15/12/2025 Gli Specialisti Rispondono di Professor Augusto Enrico Semprini

Bisogna sempre attendere l'8^ settimana prima di pronunciarsi rispetto al destino di una gravidanza e anche qui con un margine di errore dell'1% sull'esito favorevole dello sviluppo embrio-fetale. L'aspetto importante è che questo processo di selezione sia rispettato e compreso dalla donna.   »

Gravidanza e poca tolleranza nei confronti dell’integrazione di magnesio

15/12/2025 Gli Specialisti Rispondono di Dottoressa Elisa Valmori

La scarsa tolleranza al magnesio potrebbe essere dovuta al fatto che non è ciò di cui si è carenti perché l'organismo, se ha bisogno di qualcosa, di solito ne fa tesoro.  »

Tampone vaginale: può essere pericoloso in gravidanza?

15/12/2025 Gli Specialisti Rispondono di Dottoressa Elisa Valmori

Nel caso in cui ci sia il sospetto di una vaginite, anche inn gravidanza è opportuno effettuare il tampone vaginale che da un lato non espone a rischi dall'altro permette di individuare l'origine dei sintomi.   »

Fai la tua domanda agli specialisti