Il gioco nei bambini è una cosa seria: i consigli per crescere divertendosi

Miriam Cesta A cura di Miriam Cesta Pubblicato il 12/03/2019 Aggiornato il 12/03/2019

Per ogni età c'è un gioco adatto ma per far felici i bimbi non servono giocattoli costosi. Ecco perché

Il gioco nei bambini è una cosa seria: i consigli per crescere divertendosi

Il gioco nei bambini è una cosa seria. Attraverso il gioco, infatti, imparano a conoscere il mondo e facilitano lo sviluppo cerebrale: per questo non si deve mai sottovalutare l’attività ludica e, anzi, i genitori dovrebbero agevolarla proponendo il gioco giusto all’età giusta.

Giochi adatti  e tanta fantasia

A parlarne sono i medici dell’ospedale pediatrico Bambino Gesù di Roma nel magazine digitale “A scuola di salute” diretto da Alberto Ugazio: per selezionare  giochi stimolanti e creativi per i bimbi è sufficiente rispettare poche semplici regole. Prima di tutto, il gioco nei bambini deve essere adatto all’età: durante l’attività ludica il bambino deve sentirsi capace e adeguato, altrimenti si troverà a sperimentare inutili frustrazioni. Fondamentale, poi, favorire giochi di fantasia, che è il principale strumento di svago: quindi spazio a giocattoli semplici e neutri come i pupazzi di pezza, che stimolano più di altri a utilizzare la creatività e a mettere in scena liberamente idee, emozioni, desideri.

Differenze di genere? No grazie

Per il gioco nei bambini è importante anche non differenziare attività e giocattoli in base al sesso del bambino (per esempio soldatini, pistole, supereroi per i maschietti e trucco, gioielli e bambole per le bambine): questa distinzione, oltre a trasmettere un’idea rigida di cosa è “maschile” e cosa “femminile”, può anche condizionare o limitare la naturale inclinazione per un certo tipo di studi o per la futura professione, spiegano gli esperti.

Il cesto dei tesori

Importante è poi differenziare le attività proposte in base all’età del bimbo: appena nato il piccolo non ha bisogno di intrattenersi con nulla, perché il gioco nei primi mesi passa attraverso il contatto con il corpo dei genitori. Dopo i 6 mesi si possono iniziare giochi dedicati allo stimolo della sensorialità: a questa età il bambino tocca, osserva, annusa, ascolta, assaggia e attraverso la manipolazione e il contatto impara a conoscere se stesso e il mondo che lo circonda. È il periodo giusto per preparare il “cesto dei tesori”: un contenitore di stoffa o vimini da riempire con oggetti della quotidianità domestica, di materiali, forme e colori diversi, che incuriosiranno il bambino e stimoleranno lo sviluppo dei sensi e delle sue capacità motorie. 

Largo alla fantasia

A partire dall’anno di età i bambini iniziano a giocare facendo molta leva sulla loro fantasia: è per questo che, spiegano gli esperti, non è necessario acquistare loro giochi complessi e costosi. Spesso, al contrario, con pochi e semplici giocattoli si divertono di più. Intorno ai 12-18 mesi i bambini amano utilizzare gli stessi oggetti che vedono usare dagli adulti di riferimento: è la fase del gioco imitativo, in cui iniziano a replicare le azioni che vedono intorno a loro (cullare, dare da mangiare). Dai due anni cominciano a “fare finta di”: è il gioco simbolico, esperienza fondamentale per lo sviluppo cognitivo, sociale e affettivo. Dai 3 anni in poi le trame diventano sempre più lunghe e complesse: alcuni pupazzi e un cesto di vestiti di diverso tipo sono più che sufficienti per far felici i bambini, che in questa fase amano travestirsi e diventare i protagonisti delle loro storie, oppure iniziano a utilizzare pupazzi o personaggi per metterle in scena.

 

 

 
 
 

Da sapere!

La lettura riveste un ruolo fondamentale per lo sviluppo dei bambini in ogni epoca dell’infanzia: la musicalità di una storia letta ad alta voce è capace di incantare anche i più piccoli, fin dalla nascita. Accoccolarsi insieme e leggere rafforza molto il legame tra genitori e figli.

 

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