Il sonnambulismo si eredita da mamma e papà

Redazione A cura di “La Redazione” Pubblicato il 22/06/2015 Aggiornato il 22/06/2015

Contro il sonnambulismo è importante assicurarsi che i bambini non arrivino a letto eccessivamente stressati e instaurare rituali rassicuranti prima del sonno

Il sonnambulismo si eredita da mamma e papà

Il sonnambulismo si eredita da mamma e papà. Lo afferma uno studio canadese che ha sottolineato la forte componente ereditaria delle cosiddette “camminate notturne in pieno sonno” e della propensione ad avere incubi. Lo studio, realizzato a Montreal in Canada dal centro per la ricerca avanzata sulla medicina del sonno, è stato pubblicato sulla rivista scientifica Jama Pedriatics. Secondo gli esperti “è importante lavorare sulla prevenzione, assicurarsi che i bambini non arrivino a letto eccessivamente stanchi e stressati e istituire rituali rassicuranti e ripetuti prima del sonno”.

Lo studio su 2mila bambini

Secondo l’indagine condotta su oltre 2.000 bambini tra uno e 13 anni di età, i piccoli con entrambi i genitori affetti da sonnambulismo hanno una tendenza sette volte più alta della media a sviluppare lo stesso disturbo del sonno. Le probabilità si triplicano quando solo mamma o solo papà è sonnambulo.

I numeri del sonnambulismo

I dati dello studio canadese parlano chiaro. Più del 61% dei bimbi figli di genitori con sonnambulismo, lo sono a loro volta. Quando solo uno dei genitori cammina dormendo quasi il 50% della prole fa la stessa cosa. Non solo: anche gli incubi notturni risultano in molti casi ereditari e legati al sonnambulismo. Anzi, seconda la ricerca canadese, i figli di genitori sonnambuli evidenziano rischi doppi di soffrirne.

Il picco a 8-12 anni

Gli episodi di sonnambulismo raggiungono la massima frequenza tra gli 8 e i 12 anni. Alcune forme sono poco eclatanti: il bambino si alza e inizia a muoversi per casa. Altre volte, invece, il bambino può compiere gesti inappropriati, come tentare di uscire di casa. Chi soffre di sonnambulismo non è cosciente dell’ambiente circostante ed è inaccessibile agli stimoli. Per questo “va protetto per evitare che si faccia male – invitano gli esperti – allontanandolo da situazioni e oggetti pericolosi, ma non è opportuno tentare di svegliarlo”.

Il parere dell’esperto

“Questi fenomeni hanno un’origine genetica – ha commentato Hansa Bhargava, specialista in pediatria dell’Atlanta Healthcare – ed è importante lavorare sulla prevenzione, assicurarsi che i bambini non arrivino a letto eccessivamente stanchi e stressati e istituire rituali rassicuranti e ripetuti prima del sonno”. 

 

 
 
 

In breve

NON SERVONO CURE

 ll sonnambulismo viene considerato come un fenomeno che non richiede nessun tipo di trattamento, specie quando ha una frequenza limitata. Tuttavia i genitori devono essere adeguatamente informati, rassicurati e consigliati su quale comportamento tenere durante gli episodi. Secondo gli esperti del sonno, però, è necessario fare un approfondimento diagnostico soprattutto quando gli episodi sono frequenti, violenti e con una componente motoria molto simile fra un episodio e l’altro o quando tendono a perdurare negli anni.

 

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