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Non esiste solo l’influenza invernale: anche in estate i bimbi possono prendere l’influenza e il quadro dei sintomi nel suo complesso, benché attenuato, può essere davvero fastidioso. L’influenza estiva, complice il caldo, è poi anche più difficile da diagnosticare rispetto alla sua versione invernale.
Come si manifesta
L’influenza estiva si manifesta con una sintomatologia più subdola se confrontata ai classici malanni legati alla brutta stagione. Tra i segnali cui fare attenzione, troviamo inappetenza, lieve rialzo termico e una sensazione generalizzata di stanchezza e/o irritabilità. Uno dei campanelli d’allarme per la diagnosi influenzale di solito è proprio la febbre, che nei bambini tende a raggiungere picchi anche molto elevati. L’influenza estiva, invece, si presenta con un leggero rialzo della temperatura corporea (qualche linea di febbre).
Le cause
Ma quali sono i fattori maggiormente scatenanti riguardo all’influenza estiva? Un ruolo di primo piano lo gioca sicuramente l’aria condizionata, spesso tenuta troppo alta quando invece la differenza di temperatura interna ed esterna non dovrebbe superare i 4 gradi. Inoltre, sempre del condizionatore, si tende e fare un uso indiscriminato: giorno e notte acceso, quando soltanto qualche decennio fa si sopravviveva bene in estate anche senza aria condizionata in casa o in auto.
La tosse
Uno dei segnali caratteristici dell’influenza estiva è la tosse secca, determinata proprio dal condizionatore unitamente a una mancanza di idratazione corretta, nonché all’assenza di umidità nell’aria. Le vie respiratorie, soprattutto quelle dei bambini, necessitano, infatti, di idratazione e un’atmosfera artificiale eccessivamente secca può favorire l’insediamento di virus e batteri.
Possibili complicazioni
Considerata la sintomatologia un po’ “nebulosa” e l’assenza di segnali eclatanti quali febbre elevata, raffreddore e mal di gola molto dolorosi, l’influenza estiva può essere sottovalutata con facilità dai genitori. Questo atteggiamento potrebbe, però, portare a sovrainfezioni batteriche non curate con gli antibiotici e, dunque, a forme di bronchite o focolai di polmoniti coperte. Quest’ultime sono le forme di polmonite caratterizzate da una sintomatologia attenuata.