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Quali rischi comporta l’influenza H1N1 nei bambini? In questi giorni sono molti a porsi questa domanda, dopo la notizia che alcune persone adulte hanno perso la vita per le complicanze. “L’influenza H1N1 nei bambini può essere, in effetti, un problema da non sottovalutare” esordisce il virologo Fabrizio Pregliasco. “Il virus è infatti stato pandemico nell’anno 2009, quando molti dei bimbi che lo possono contrarre oggi non erano ancora nati. In seguito, si sono sviluppate varianti di questo stesso virus, quindi i più piccoli possono essere maggiormente suscettibili”.
Quali sono i sintomi dell’H1N1
Il virus dell’influenza H1N1 provoca essenzialmente sintomi di tipo respiratorio, ma non solo. Secondo gli esperti possono comparire anche altri malesseri e per parlare davvero di H1N1 devono essercene almeno due dell’elenco seguente:
- febbre alta, almeno dai 38 gradi in su
- mal di gola
- tosse
- dolori muscolari e articolari
- mal di testa
- malessere generale
- brividi
- stanchezza
Inoltre è possibile avere problemi di:
- inappetenza e nausea
- vomito
- diarrea
- raffreddore con starnuti e congestionale nasale
- lacrimazione e fastidio alla luce
- sonnolenza
Influenza H1N1 nei bambini
L’ influenza H1N1 nei bambini può causare, essenzialmente, qualche problema in più di diagnosi, dal momento che i piccoli difficilmente sono in grado di descrivere i sintomi. Questo avviene soprattutto quando si presentano malesseri generalizzati, che i bimbi manifestano con pianto, nervosismo, inappetenza. Possono però comparire anche i sintomi classici dell’influenza, come:
- febbre alta
- laringotracheite
- raffreddore
- congiuntivite
- bronchite come complicanza
Attenzione all’influenza nei più piccoli
Nei piccolissimi, ancora lattanti, il virus H1N1 si manifesta in modo ancora differente: compaiono infatti essenzialmente vomito e diarrea, difficilmente febbre. Di conseguenza è facile che questa forma virale venga scambiata con quella di una gastroenterite virale o influenza intestinale, anch’essa presente in questa stagione. Il pediatra va sempre tenuto al corrente dei malesseri del bambino. In particolare, il medico va contattato al più presto se compaiono i segnali di un peggioramento dell’infezione a carico delle vie respiratorie, quindi se si notano:
- respiro accelerato
- difficoltà di respirazione
- colorazione bluastra delle mucose
- segnali di disidratazione (pelle secca, pannolino asciutto, fontanella più evidente)
- irritabilità estrema.
“La mortalità causata dall’H1N1 nei bambini è fortunatamente molto bassa” aggiunge il dottor Pregliasco, “Ma è essenziale non sottovalutare l’infezione e tenere sempre il pediatra aggiornato. Infatti i bambini più fragili, prematuri o con malattie croniche, possono facilmente incorrere in complicanze”.
Influenza H1N1 trasmissione e isolamento
L’ influenza H1N1 nei bambini si trasmette come gli altri virus di tipo respiratorio. Quando una persona affetta tossisce o starnutisce, nell’aria si diffondono le goccioline di Pflugge, minuscole goccioline di muco che contengono numerose particelle virali. Queste possono raggiungere persone a diversi metri di distanza, un rischio che corrono soprattutto i bambini di scuole e asili, che vivono a stretto contatto in ambienti spesso non adeguatamente aerati a causa del freddo. Il contagio può avvenire anche per contatto indiretto, ossia quando le goccioline in cui sono presenti i virus si depositano su oggetti, giocattoli, alimenti. Questi entrano poi in contatto con un altro bambino, infettandolo.
Come evitare di contrarre il virus H1N1
La trasmissione dell’influenza H1N1 nei bambini si evita nello stesso modo in cui può essere limitata negli adulti. Sono dunque consigliabili le misure di sicurezza ormai diventate parte delle abitudini quotidiane:
- lavaggio accurato delle mani
- disinfezione regolare con specifiche soluzioni
- uso della mascherina nei luoghi pubblici, se il bambino è abbastanza grande da tollerarla senza difficoltà
- tenere, se possibile, il piccolo a casa da scuola per la durata dell’influenza, che è di circa una settimana.
- evitare che i bambini entrino in contatto con adulti fragili e anziani con altre malattie.
H1N1: tutte le cure
La diagnosi di influenza è essenzialmente clinica. Il pediatra si rende conto del problema dai sintomi e può suggerire come tenere sotto controllo i sintomi, nell’attesa della guarigione. Ecco, per quanto riguarda l’H1N1, le cure possibili:
- il bambino dovrebbe restare a riposo, a letto o comodamente sistemato in un luogo non eccessivamente riscaldato, con un adeguato ricambio di aria
- per controllare la febbre e i dolori, è possibile somministrare paracetamolo in dosi pediatriche o in alternativa ibuprofene, anche questo in formulazione pediatrica
- per combattere la tosse e reidratare l’organismo in caso di diarrea o vomito, il bambino dovrebbe assumere molti liquidi, come tè deteinato, tisane, spremute di agrumi, brodo di pollo che è ricco di nutrienti importanti
- in caso di diarrea o vomito, è bene evitare alimenti di origine animale, privilegiando riso bollito, patate o carote lesse, mele crude grattugiate, banane. I bambini allattati al seno possono continuare a esserlo
- La congestione nasale si può alleviare umidificando l’ambiente in cui soggiorna il bambino. Sono molto utili i lavaggi nasali con acqua salina o termale, in fiale monodose o nell’apposito erogatore.
Anche per i bambini sarebbe utile prendere il considerazione il vaccino contro l’influenza, che è importante per prevenire complicanze come bronchiti, polmoniti, otiti. Si tratta di un sistema sicuro, privo di effetti collaterali e importante per tutti i bambini, soprattutto per quelli con sistema immunitario debole o con malattie croniche o autoimmuni. Il pediatra rappresenta sempre il punto di riferimento in caso di influenza H1N1 nei bambini.
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