Insonnia: ne soffrono 4 bambini su 10

Redazione A cura di “La Redazione” Pubblicato il 31/10/2016 Aggiornato il 31/10/2016

L'insonnia colpisce sempre più i bambini italiani. Ecco i consigli dei pediatri per dire addio alle notti in bianco dei bambini (e dei genitori)

Insonnia: ne soffrono 4 bambini su 10

L’insonnia non colpisce soltanto gli adulti, ma affligge anche sempre più anche i bambini. Basti solo pensare che, secondo un sondaggio della Società italiana di pediatria preventiva e sociale (Sipps), 4 bambini italiani su 10 soffrono di insonnia vera e propria. E questo disturbo può manifestarsi sia senza un apparente motivo, sia durante fasi difficili da sostenere come la nascita del fratellino, l’iscrizione all’asilo o il passaggio da un ciclo scolastico a un altro. 

Esaminati 2.000 bambini

Questa ricerca, dal nome “Ci piace sognare”, ha analizzato la durata e la qualità del sonno di più di 2.000 bambini, di età compresa tra 1 e 14 anni. Ebbene, ben il 40% soffrirebbe di una qualche forma di insonnia o di riposo disturbato. È emerso anche che i bambini del Nord riposano più a lungo ma anche che, trasversalmente, molti bimbi hanno ancora bisogno di addormentarsi nel lettone dei genitori e che sempre più bambini e ragazzi utilizzano videogiochi prima di dormire, un’abitudine che influisce negativamente sulla durata e sulla qualità del sonno. Tra le cause dell’insonnia nei bambini ci sarebbero, poi, situazioni che possono generare stress e tensione al bambino, come per esempio la nascita di un fratellino, preoccupazioni scolastiche, problemi familiari, incubi notturni ricorrenti.

I consigli dei pediatri

  • No a videogiochi, tablet o altri dispositivi elettronici prima della nanna.
  •  No alla Tv in cameretta né, per i più grandicelli, all’uso del cellulare prima di coricarsi.
  •  No ai cibi eccitanti come carni rosse, formaggi grassi, cioccolato, caffeina e persino i broccoli.
  • Sì a una cena leggera, consumata presto e ricca di carboidrati complessi, potassio e magnesio.
  • No all’attività fisica un’ora prima di coricarsi.
  • Sì alle piccole abitudini e rituali familiari.
  • Sì all’ambiente giusto: la stanza da letto dovrebbe essere silenziosa, non troppo calda e ben aerata.
  • Sì a un diario del sonno del bambino.

 

 

 
 
 

lo sapevi che?

Un buon sonno è fondamentale per avere un sistema immunitario forte e per prevenire l’obesità.

 

Le informazioni contenute in questo sito non intendono e non devono in alcun modo sostituire il rapporto diretto fra professionisti della salute e l’utente. È pertanto opportuno consultare sempre il proprio medico curante e/o specialisti.

Calcola i tuoi giorni fertili

Calcola le settimane di gravidanza

Controlla le curve di crescita per il tuo bambino

Elenco frasi auguri comunione

Elenco frasi auguri compleanno

Elenco frasi auguri cresima

Calcola la data presunta del parto

Le domande della settimana

Mutazione MTHFR: bisogna assumere eparina e cardioaspirina quando inizia una gravidanza?

04/11/2025 Gli Specialisti Rispondono di Professor Augusto Enrico Semprini

La mutazione MTHFR non influisce in modo negativo sulla gravidanza e non richiede cure particolari a salvaguardia della gestazione.   »

Test di Coombs negativo dopo l’immunoprofilassi: perché?

03/11/2025 Gli Specialisti Rispondono di Dottoressa Elisa Valmori

Dopo l'immunoprofilassa il test di Coombs deve risultare positivo, a conferma che l'iniezione ha determinato l'effetto voluto. Se risulta negativo è opportuno appurarne la ragione.   »

Benzodiazepine in 34^ settimana di gravidanza: ci sono rischi?

03/11/2025 Gli Specialisti Rispondono di Dottoressa Elisa Valmori

È di gran lunga preferibile sospendere l'assunzione del Lorazepam prima del parto, in quanto il nascituro potrebbe andare incontro a crisi di astinenza della durata di circa 48 ore, proprio come accade per gli adulti. Ma l'alternativa c'è: è rappresentata dalla Quetiapina sicura in gravidanza e anche...  »

Broncospasmo in un bimbo di 3 anni: conviene fare il vaccino antiinfluenzale?

27/10/2025 Gli Specialisti Rispondono di Professor Giorgio Longo

La vaccinazione antiinfluenzale non è responsabile di broncospasmi. Le “bronchiti asmatiformi” ricorrenti sono tipiche dell’età prescolare, dell’età della socializzazione, quando i bambini inevitabilmente si passano uno con l’altro i virus di stagione (fondamentali per far maturare il bagaglio di difese...  »

Fai la tua domanda agli specialisti