Insulina modificata causa diabete nei bambini?


Redazione A cura di “La Redazione” Pubblicato il 11/11/2015 Aggiornato il 31/07/2020

È stata definita insulina alien e provocherebbe il diabete di tipo 1 nei bambini. Ecco di che cosa si tratta

Insulina modificata causa diabete nei bambini?


Il diabete è una patologia sempre più diffusa anche nei bambini. La forma più comune è quella di tipo 2, strettamente correlata all’alimentazione. Poi, esiste il diabete di tipo 1 (malattia autoimmune). Riguardo a quest’ultimo, la scienza ha scoperto una nuova possibile causa: l’insulina alien.

Insulina modificata

Ma cos’è esattamente l’insulina alien? Sostanzialmente, si tratta di insulina passata attraverso un processo infiammatorio dell’organismo e, per questo, modificata dall’azione dei radicali liberi. Questo tipo di alterazione la rende irriconoscibile dall’organismo, non utilizzabile e quindi causa della forma di diabete 1.

Una reazione autoimmune

L’insulina alien è stata “presentata” in occasione del recente Congresso della European Association For The Study of Diabetes a Stoccolma. L’esistenza di questa tipologia di insulina darebbe una spiegazione al processo di infiammazione e reazione autoimmune che è alla base del diabete di tipo 1. Infatti, questa patologia si rivela proprio come l’incapacità di produrre insulina da parte del pancreas.

Anticorpi all’insulina modificata

Questa nuova forma di insulina è stata studiata attentamente dal Campus Biomedico di Roma in sinergia con l’Università Queen Mary di Londra. Infatti, l’insulina ossidata dai radicali liberi provocherebbe nell’organismo dei bambini, ma non solo, una risposta immunitaria anomala portando allo sviluppo della malattia. Una volta individuati gli anticorpi all’insulina alien, questi sono stati ritrovati in più dell’80% dei pazienti affetti da diabete di tipo 1.

 

 

 
 
 

da sapere!

 La diagnosi precoce del diabete è fondamentale per tutti i malati, soprattutto se si tratta di bambini. Attraverso osservazione e specifici screening, il pediatra indirizza la famiglia verso esami più approfonditi ed eventuali terapie tempestive.

 

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