Mal di primavera nei bambini: che cos’è e come affrontarlo

Silvia Finazzi A cura di Silvia Finazzi Pubblicato il 18/04/2023 Aggiornato il 19/04/2023

Il passaggio dalla stagione invernale a quella primaverile può lasciare qualche strascico nei più piccoli. Ecco i rimedi più efficaci contro il mal di primavera nei bambini

Il mal di primavera nei bambini è più comune di quanto si pensi. Ecco come riconoscerlo e come porvi rimedio

Chi l’ha detto che non esiste il mal di primavera nei bambini? Purtroppo anche i più piccoli possono essere interessati dalla cosiddetta “sindrome primaverile”, una condizione che provoca stanchezza e scarsa voglia di fare. Ma aiutarli a stare meglio non è impossibile: basta adottare le strategie giuste.

Perché con la primavera ci si sente stanchi?

 
Il mal di primavera bambini non rappresenta una problematica preoccupante: si tratta di un malessere passeggero dovuto al cambio di stagione. Occorre sapere, infatti, che il passaggio da una stagione e l’altra rappresenta un piccolo stress a qualunque età: l’organismo deve abituarsi a nuovi ritmi, l’alimentazione cambia, il rapporto fra ore di luce e di buio si modifica leggermente, di conseguenza anche i ritmi biologici variano. Insomma, avviene una sorta di “scombussolamento” generale che richiede qualche giorno di adattamento e che si traduce in una forma psicofisica non ottimale.  Tutti i cambi di stagione possono essere critici, ma quello fra l’inverno e la primavera in genere è il più impegnativo. Dopo il “letargo” invernale, infatti, serve qualche tempo per ricominciare a giocare all’aperto, a correre e fare attività dispendiose, a seguire un’alimentazione più leggera, a stare al sole, a vestirsi con meno indumenti.

Cambio stagione bambini, che cosa succede

A differenza di quanto pensano in molti, non sono gli adulti i più vulnerabili a questo passaggio, bensì i bambini. Infatti, possiedono dei meccanismi di adattamento non ancora completamente maturi ed efficaci, per cui possono risentire maggiormente dell’arrivo della primavera. Se alcuni bimbi superano senza grosse conseguenze questa fase, quelli più deboli e sensibili possono avere qualche difficoltà in più e manifestare qualche malessere.

Che sintomi porta la primavera?

l sintomo più comune del mal di primavera bambini è la stanchezza, che sembra apparentemente ingiustificabile: il piccolo è svogliato, preferisce stare sul divano piuttosto che giocare, non ha voglia di fare nulla, appare senza energie ed è stranamente taciturno, come se parlare gli costasse molta fatica. Non di rado subentrano anche nervosismo e irrequietezza: il piccolo è sempre agitato, ansioso, agitato, capriccioso, dice sempre no, piange per un nonnulla, fa scenate e ha scatti e sbalzi di umore per ogni minima cosa. Può lamentare anche mal di testa.

Come curare il mal di primavera bambini

 Se il bambino manifesta i sintomi appena descritti non bisogna allarmarsi: probabilmente la colpa è proprio del mal di primavera. Tempo qualche giorno e tutto tornerà alla normalità: mamma e papà devo solo aspettare che  l’organismo del piccolo si adatti alla nuova stagione. Nell’attesa, è importante essere pazienti e sensibili: non rimproverare il figlio perché non ha voglia di fare nulla e non farlo sentire nemmeno in colpa, dicendo frasi che potrebbero minare la sua autostima, perché la sensazione di stanchezza è reale e non dipende dalla sua scarsa volontà. Anche spronarlo o obbligarlo a fare cose che non vuole fare è controproducente: meglio lasciarlo tranquillo per qualche giorno e aspettare mostrando comprensione.

Se il bimbo se la sente, invece, via libera all’attività fisica, ma sempre con moderazione e buon senso: lo sport inteso come gioco è una “cura” efficacissima per sconfiggere la stanchezza e l’irritabilità del bambino.

Se non se la sente di andare al corso di nuoto, quindi, non obbligarlo, ma magari stuzzicarlo proponendo una partita al pallone con gli amici, una passeggiata in bicicletta o un pic-nic improvvisato nei giardini vicino casa: spesso bastano queste semplici strategie per sbloccare la situazione. Fondamentale anche farlo stare il più possibile all’aria aperta: la luce del sole, infatti, aiuta a regolare i bioritmi e a migliorare il benessere. Si potrebbe approfittare dei ponti di primavera per fare attività divertenti in famiglia.

Quale dieta per il mal di primavera bambini

Assicurarsi poi che il bimbo segua una dieta sana ed equilibrata, ricca di cibi anti-stanchezza, a partire da frutta e verdura: questi alimenti, infatti, apportano vitamine e sali minerali, indispensabili in questa stagione per sentirsi in forze. Meglio preferire i vegetali di stagione, freschi e genuini. Non fargli mai mancare poi i carboidrati, come pasta, riso, pane, ma anche frutta: forniscono all’organismo il carburante necessario per funzionare bene e superare la stanchezza primaverile. Sì anche alle proteine magre del pesce, della carne, dei formaggi, delle uova.  E ricordarsi di farlo bere: l’idratazione è fondamentale per avere la giusta vitalità.

Cosa dare ai bambini in primavera

Per accelerare i tempi di adattamento e aiutare l’organismo del bambino nel passaggio di stagione, su consiglio del pediatra, si può ricorrere ad alcuni integratori. Sono ottimi, per esempio, quelli multivitaminici, quelli a base di pappa reale o ginseng, sostanze che forniscono energia e aumentano la vitalità, e quelli a base di sali minerali, come magnesio e selenio. Per conoscere dosi e durata del trattamento è bene chiedere consiglio all’esperto. In alcuni casi possono essere indicati anche i rimedi omeopatici, tipo la Sepia, che regolarizza i sistemi endocrino e nervoso.

 

 

 
 
 

In sintesi

Il bambino è sempre stanco? Gioca malvolentieri? Preferisce stare sul divano? Fa fatica a concentrarsi e a parlare? Potrebbe essere colpa della primavera. Il passaggio dall’inverno alla stagione calda, infatti, potrebbe provocare un malessere passeggero. Per vincere il mal di primavera nei bambini è bene avere pazienza, offrire al piccolo una dieta ricca di frutta, verdura, carboidrati e proteine magre, invogliarlo a stare all’aria aperta. Non forzarlo a fare cose che non vuole fare e rispettare i suoi tempi.

 

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