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Non è un’invenzione del bambino, non è frutto dell’immaginazione e non è solo una scusa per attirare l’attenzione o per saltare un giorno di scuola… stiamo parlando del mal di testa, problema spesso sottostimato, sottovalutato e soprattutto non sempre trattato nel modo giusto. A sfatare i falsi miti che riguardano il mal di testa nei bambini sono i medici dell’ospedale pediatrico Bambino Gesù di Roma.
È un problema solo degli adulti
Il mal di testa può presentarsi a qualsiasi età, non solo in epoca adulta: basti pensare che anche nei primi mesi di vita, per esempio, si possono manifestare dei sintomi – come le coliche infantili – riferibili all’emicrania.
Passa da solo
Un altro falso mito davvero duro da smontare è chi soffre di mal di testa deve rassegnarsi e resistere al dolore. È vero invece il contrario: i mal di testa si possono e si devono curare per alleviare il dolore e ridurre l’effetto disabilitante. I mal di testa non adeguatamente trattati possono comportare la sensibilizzazione delle aree del cervello deputate all’elaborazione del dolore che cominceranno a interpretare come dolore anche i segnali di tipo non doloroso, cronicizzando il problema.
Colpa di sinusite e calo della vista
La sinusite non riguarda i bambini più piccoli di 8 anni, perché i seni nasali non sono ancora sviluppati: eventuali diagnosi di sinusite associata a mal di testa e conseguenti cure con aerosol prima di questa età sono quindi da considerare errate. Quanto alla vista, il mal di testa non è un sintomo diretto dei difetti della vista: in caso di mal di testa la visita oculistica si esegue per la valutazione del fondo oculare, che è un esame necessario per escludere o rilevare una condizione nota come ipertensione endocranica (che può provocare dolore alla testa).
Basta un antidolorifico
Per trattare il mal di testa non bastano i medicinali da automedicazione: sbagliare il dosaggio degli antidolorifici o assumerne più di 15 dosi mensili può portare alla cronicizzazione del mal di testa. È sbagliato anche dare ai bambini una quantità ridotta di farmaco rispetto a quella adeguata al peso e prescritta dal medico: il rischio è che l’antidolorifico non esprima appieno la sua efficacia e che il genitore sia costretto, al ripresentarsi del dolore, a somministrare più dosi del dovuto. Ecco perché qualsiasi terapia deve essere sempre seguita sotto controllo medico.
Il medico non serve
Sebbene non bisogna allarmarsi per un singolo episodio, è necessario affrontare correttamente le cefalee che per assiduità e intensità interferiscono con la vita quotidiana. È bene che i bambini con mal di testa frequenti che rispondono poco alle terapie antidolorifiche vengano inviati a un centro specializzato.
Si cura con le erbe
A oggi non esistono evidenze scientifiche sull’efficacia degli integratori a base di erbe per la cura del mal di testa. Ci sono però studi che confermano l’elevata efficacia dell’effetto placebo in età pediatrica: tra i bambini con cefalea arriva fino al 60%, percentuale pari a quella dei migliori farmaci. In molti casi alla somministrazione di una sostanza senza principio attivo, il corpo dei bambini risponde producendo naturalmente sostanze antidolorifiche.
Si usa il paracetamolo
Gli antidolorifici hanno effetti diversi a seconda del principio attivo di cui sono composti: sebbene sia molto comune l’uso del paracetamolo, il farmaco di prima scelta per tenere sotto controllo il mal di testa è l’ibuprofene, molecola con maggiori evidenze di efficacia documentate in letteratura scientifica.
Non si può prevenire
La prevenzione contro il mal di testa esiste… e funziona: è stato dimostrato che condurre una vita regolare evitando l’esposizione a temperature estreme, i sovraccarichi di stress, le alterazioni del ritmo sonno-veglia e dormendo un adeguato numero di ore, previene l’aumento della frequenza degli attacchi di mal di testa.