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I piccoli che non hanno avuto un fratellino o una sorellina, entro i primi 4-5 anni di vita, hanno un rischio triplo di diventare obesi entro i sei anni, rispetto ai coetanei con fratelli. Lo dice uno studio dell’Università del Michigan condotto sull’obesità infantile su circa 700 bambini, monitorati fin dalla primissima infanzia.
Una correlazione ancora da approfondire
L’indagine, capitanata dalla pediatra Julie Lumeng, ha seguito i bambini fino all’ingresso della scuola elementare, informandosi sull’eventuale allargamento della famiglia e calcolando l’indice di massa corporea dei piccoli. L’esperta afferma che sarebbe opportuno studiare in che modo avere un fratello possa avere un impatto sui comportamenti adottati durante i pasti e l’attività fisica. Infatti, una migliore comprensione del legame potenziale “fratello minore-peso del primogenito” può aiutare gli operatori sanitari e le famiglie a creare nuove strategie per aiutare i bambini a crescere in salute.
Le possibili cause
Non è chiaro quali siano le motivazioni alla base del rischio di obesità infantile: forse i genitori sono più attenti all’alimentazione con un figlio in arrivo, condizionando quindi quella del primogenito, ancora piccolo e quindi più recettivo al consolidamento delle buone abitudini; oppure semplicemente il primo nato diventa più attivo perché gioca con il fratello minore, al posto di guardare la televisione o restare “incollato” ai videogiochi.