Occhiali da sole per i bambini: vista sempre protetta!

Roberta Raviolo A cura di Roberta Raviolo Pubblicato il 04/08/2020 Aggiornato il 04/08/2020

Gli occhiali da sole per i bambini proteggono la salute visiva contro i danni delle radiazioni solari, al mare, in montagna e anche in città. Attenzione alla scelta

Occhiali da sole per i bambini: vista sempre protetta!

In estate, quando il bambino è al mare o in montagna, i genitori difendono con cura la pelle dai raggi solari applicando la crema protettiva. La stessa attenzione deve essere riservata anche agli occhi: gli occhiali da sole per i bambini sono importanti in estate (e, in generale, quando c’è sole e vento) non solo al mare, in montagna, al lago, ma anche in città.

I possibili danni del sole agli occhi

Le strutture oculari sono molto delicate, in modo particolare durante l’infanzia e possono risentire dell’azione dei raggi del sole, sia ultravioletti sia infrarossi. Inoltre nei mesi estivi, ovunque ci si trovi, gli occhi sono anche esposti all’azione di vento, sabbia, polvere, allergeni. È quindi possibile che si verifichino irritazioni e arrossamenti transitori ma anche infezioni più serie, come congiuntiviti e cheratiti. Il rischio di incorrere in problemi di questo genere aumenta con l’esposizione al sole, al riverbero dei raggi su sabbia, acqua di mare, lago e piscina e sulla neve dei ghiacciai che li rendono intensi fino al 30 per cento in più. Nei piccolissimi, retina e cristallino sono particolarmente sensibili alle aggressioni dei raggi Uv e della luce blu; da cui non riescono in alcun modo a difendersi.

Un importante strumento di difesa

I raggi ultravioletti possono provocare disturbi alla cornea e al cristallino, irritando anche la congiuntiva e causando forme di congiuntivite con lacrimazione, bruciore, arrossamento davvero molto fastidiosi per i più piccoli. I raggi infrarossi, invece, rappresentano un rischio per le palpebre a causa dell’alto calore che sviluppano, quindi possono causare scottature nella zona delicata attorno agli occhi. Un paio di lenti da sole di qualità sono, quindi, uno strumento di difesa irrinunciabile. Gli occhiali da sole per i bambini e anche per gli adulti non sono, infatti, solo un accessorio moda, anzi! Sono classificati come “dispositivo di protezione individuale” o Dpi, controllati direttamente dal Ministero dello Sviluppo Economico. All’acquisto va riservata molta attenzione, ma per fortuna il mercato viene in aiuto ai genitori: aziende produttrici di alto livello producono montature colorate, con i personaggi più amati dai piccoli e lenti di ottima qualità.

Come abituare i bimbi a portare gli occhiali

Gli occhiali da sole per i bambini dovrebbero essere piuttosto ampi e avvolgenti, con montatura ergonomica, senza parti sporgenti e infrangibili, tenendo conto che i bimbi possono farli cadere. Non è detto che si debba spendere molto: nei negozi ci sono modelli di qualità, a prezzi assolutamente accettabili. Ci si deve però rivolgere a centri di ottica o a rivenditori specializzati, evitando gli acquisti sulle bancarelle che spesso non propongono lenti di qualità realmente protettive. È importante che i genitori abituino i figli a indossare gli occhiali protettivi fin dai primi anni di vita, fornendo per primi il “buon esempio”, ma il consiglio è lasciare che sia il bambino a scegliere l’occhiale nel modello e nel colore preferito, così lo indosserà più volentieri. Per qualsiasi dubbio è opportuno sottoporre il piccolo a un controllo dall’oculista, non solo se manifesta rossore e arrossamento ma anche se, in vacanza, sostiene di avere qualche difficoltà nella messa a fuoco degli oggetti vicino o lontani.

 

 

 
 
 

Da sapere!

Per aumentare la difesa degli occhi contro i raggi solari, è sempre utile indossare un cappellino con una ampia visiera o a tesa larga, in paglia oppure in cotone chiaro, per mantenere fresca la testa ed evitare pericolosi colpi di calore.

 

Le informazioni contenute in questo sito non intendono e non devono in alcun modo sostituire il rapporto diretto fra professionisti della salute e l’utente. È pertanto opportuno consultare sempre il proprio medico curante e/o specialisti.

Calcola i tuoi giorni fertili

Calcola le settimane di gravidanza

Controlla le curve di crescita per il tuo bambino

Elenco frasi auguri comunione

Elenco frasi auguri compleanno

Elenco frasi auguri cresima

Calcola la data presunta del parto

Gli Specialisti rispondono
Le domande della settimana

Mamma e papà Rh negativo: in gravidanza e dopo il parto si deve fare lo stesso la profilassi?

20/01/2025 Gli Specialisti Rispondono di Dottoressa Elisa Valmori

Se entrambi i genitori sono Rh negativo non ha alcun senso che alla donna venga effettuata la profilassi contro il fattore Rh positivo, viso che il figlio sarà con certezza Rh negativo.   »

Autismo: c’è un’indagine che può accertarlo con sicurezza in gravidanza?

20/01/2025 Gli Specialisti Rispondono di Dottor Giorgio Rossi

Come e più di altre anomalie del neurosviluppo, i disturbi dello spettro autistico sono legati a molteplici "errori" genetici. Alcune ricerche hanno indicato più di 1000 geni potenzialmente coinvolti: la complessità del problema non consente di accertarlo con sicurezza durante la gravidanza.   »

Problemi al fegato in età adulta: può dipendere dal fatto di essere figli di cugini di primo grado?

13/01/2025 Gli Specialisti Rispondono di Dottoressa Faustina Lalatta

Chi nasce sano e diventa grande senza mai manifestare i sintomi di una malattia ereditaria, può escludere con un certo margine di sicurezza che la comparsa di disturbi a carico del fegato dipendano dal fatto di essere figlio di consanguinei.   »

Dilatazione di un uretere del feto: cosa si deve fare?

06/01/2025 Gli Specialisti Rispondono di Dottoressa Elsa Viora

In caso di dilatazione delle vie urinarie (uretere, pelvi renale) individuata nel feto con l'ecografia, i protocolli suggeriscono di eseguire alcune indagini, tra cui una valutazione accurata di tutta l'anatomia fetale.   »

Bimba di 3 anni e mezzo che preferisce giocare da sola: si deve indagare?

06/01/2025 Gli Specialisti Rispondono di Dottoressa Angela Raimo

Una bambina che preferisce giocare da sola può agire secondo il proprio temperamento riservato e riflessivo e non necessariamente perché interessata da un disturbo. L'opportunità di una visita del neuropsichiatra infantile va comunque valutata con l'aiuto del pediatra curante.   »

Fai la tua domanda agli specialisti