Occhio secco anche in bambini, danni da pandemia sulla vista

Alberta Mascherpa A cura di Alberta Mascherpa Pubblicato il 07/07/2022 Aggiornato il 07/07/2022

La sindrome dell’occhio secco è un problema che, dopo la pandemia, coinvolge un numero crescente non solo di adulti ma anche di bambini. Ecco come affrontarlo nel modo migliore

occhio secco nei bambini: le cure

La pandemia ha lasciato strascichi, anche sulla vista. Anche dei bambini: lunghe ore passate davanti al computer e scarsa attività all’aperto hanno fatto salire, infatti, i numeri di una problematica come quella dell’occhio secco che fino a non molto tempo fa era prerogativa degli adulti.

Occhio secco quali sono i sintomi nei bambini?

Nei più piccoli l’occhio secco si manifesta con diversi sintomi.

  • sfregamento frequente
  • occhi pruriginosi, pungenti
  • occhi che bruciano
  • occhi stanchi e asciutti
  • arrossamento
  • sensazione di sabbia o sporco dentro gli occhi
  • visione offuscata
  • lacrimazione eccessiva
  • sensibilità alla luce
  • muco filamentoso sulle ciglia o sulle palpebre.
    Cosa fa l’occhio secco nei bambini?

Oltre a dare una serie di sintomi molto fastidiosi va ricordato che la secchezza oculare può influire sulla qualità della vita di un bambino e gli impedisce il corretto apprendimento scolastico.

Come prevenire l’occhio secco nei più piccoli?

Alcuni consigli ai genitori possono essere utili per alleviare la secchezza oculare in età pediatrica.

  • ridurre il tempo di utilizzo dei videogiochi
  • alternare il tempo passato sui dispositivi elettronici con ampie passeggiate o giochi all’aperto
  • utilizzare un umidificatore
  • istillare regolarmente lacrime artificiali, soprattutto se il bambino usa lenti a contatto
  • utilizzare lacrime artificiali senza conservanti
  • indossare occhiali da sole all’aperto
  • mettere un impacco caldo per circa 5 minuti al giorno la sera per stimolare la produzione lacrimale
  • fare delle pause dal computer o dallo smartphone, seguendo la regola 20-20-20: dopo 20 minuti di monitor, guardare a più di 20 metri per più di 20 secondi
  • cercare di far ammiccare o muovere gli occhi all’interno dell’orbita per farli riposare
  • seguire una dieta equilibrata e eventualmente integrare con acidi grassi Omega 3.

 

 
 
 

In sintesi

I casi di occhio secco nei bambini sono aumentati?

La colpa è da attribuire alla pandemia che ha moltiplicato le ore passate davanti a computer, Tv, tablet  e vari dispositivi elettronici. Al contrario, le attività all’aperto sembrano essere protettive contro la secchezza oculare in età pediatrica.

Cosa fare per l’occhio secco?

L’occhio secco non è raro in età pediatrica e i bambini che soffrono di secchezza, bruciore o prurito agli occhi dovrebbero essere visitati subito dal medico oculista. L’esposizione prolungata agli schermi può causare l’aumento dei casi di secchezza oculare nei bambini: ridurre il tempo trascorso davanti allo schermo e adottare cambiamenti nello stile di vita semplici come fare una pausa o battere le palpebre più spesso può prevenire la secchezza oculare causata da un’esposizione prolungata allo schermo.

 

Fonti / Bibliografia

  • FotofobiaLa fotofobia è la sensibilità degli occhi alla luce. Si tratta di un problema piuttosto comune che in molti casi non è associato ad alcuna malattia. P
Le informazioni contenute in questo sito non intendono e non devono in alcun modo sostituire il rapporto diretto fra professionisti della salute e l’utente. È pertanto opportuno consultare sempre il proprio medico curante e/o specialisti.

Calcola i tuoi giorni fertili

Calcola le settimane di gravidanza

Controlla le curve di crescita per il tuo bambino

Elenco frasi auguri comunione

Elenco frasi auguri compleanno

Elenco frasi auguri cresima

Calcola la data presunta del parto

Gli Specialisti rispondono
Le domande della settimana

Mamma e papà Rh negativo: in gravidanza e dopo il parto si deve fare lo stesso la profilassi?

20/01/2025 Gli Specialisti Rispondono di Dottoressa Elisa Valmori

Se entrambi i genitori sono Rh negativo non ha alcun senso che alla donna venga effettuata la profilassi contro il fattore Rh positivo, viso che il figlio sarà con certezza Rh negativo.   »

Autismo: c’è un’indagine che può accertarlo con sicurezza in gravidanza?

20/01/2025 Gli Specialisti Rispondono di Dottor Giorgio Rossi

Come e più di altre anomalie del neurosviluppo, i disturbi dello spettro autistico sono legati a molteplici "errori" genetici. Alcune ricerche hanno indicato più di 1000 geni potenzialmente coinvolti: la complessità del problema non consente di accertarlo con sicurezza durante la gravidanza.   »

Problemi al fegato in età adulta: può dipendere dal fatto di essere figli di cugini di primo grado?

13/01/2025 Gli Specialisti Rispondono di Dottoressa Faustina Lalatta

Chi nasce sano e diventa grande senza mai manifestare i sintomi di una malattia ereditaria, può escludere con un certo margine di sicurezza che la comparsa di disturbi a carico del fegato dipendano dal fatto di essere figlio di consanguinei.   »

Dilatazione di un uretere del feto: cosa si deve fare?

06/01/2025 Gli Specialisti Rispondono di Dottoressa Elsa Viora

In caso di dilatazione delle vie urinarie (uretere, pelvi renale) individuata nel feto con l'ecografia, i protocolli suggeriscono di eseguire alcune indagini, tra cui una valutazione accurata di tutta l'anatomia fetale.   »

Bimba di 3 anni e mezzo che preferisce giocare da sola: si deve indagare?

06/01/2025 Gli Specialisti Rispondono di Dottoressa Angela Raimo

Una bambina che preferisce giocare da sola può agire secondo il proprio temperamento riservato e riflessivo e non necessariamente perché interessata da un disturbo. L'opportunità di una visita del neuropsichiatra infantile va comunque valutata con l'aiuto del pediatra curante.   »

Fai la tua domanda agli specialisti