Perché in città cresce il rischio di ADHD per i bambini?

Lorenzo Marsili A cura di Lorenzo Marsili Pubblicato il 11/04/2022 Aggiornato il 11/04/2022

I bambini che vivono in città con poche aree verdi e altamente inquinate sono sottoposti a maggiori rischi di andare incontro ad ADHD. Ecco perché in città cresce il rischio di ADHD per i bambini

Perché in città cresce il rischio di ADHD per i bambini?

A rivelare la relazione tra la vita in città e una più alta incidenza di casi di ADHD tra i bambini è uno studio condotto da ricercatori canadesi  su circa 37mila bambini nati a Vancouver tra il 2000 e il 2001 e seguiti nella loro crescita per bene sette anni. Ecco perché in città cresce il rischio di ADHD per i bambini.

Cos’è un adhd?

Sotto la definizione di ADHD (acronimo di Disturbo da deficit di attenzione iperattività), si cela tutta una serie di condizioni e problemi, spesso coesistenti, che si palesano soprattutto durante il periodo dello sviluppo e portano a deficit nel normale neurosviluppo della sfera di attenzione e organizzazione, caratterizzati anche da iperattività ed eccessiva impulsività.

Questi tipi di disturbi, molto spesso, permangono negli adulti, causando problemi di socialità, sul lavoro e, ovviamente, in ambito personale. Presente in media nel 5% dei bambini, la ricerca canadese ha rivelato come per i piccoli che vivono nelle zone meno verdi e più inquinate delle città, il rischio aumenta vertiginosamente, fino a un +62% di probabilità rispetto ai bambini che vivono in zone con livelli medi di verde e di inquinamento (polveri sottili PM2.5).

Cosa causa adhd?

I ricercatori canadesi hanno scoperto che l’aumento di ADHD  è legato ai fattori di inquinamento e mancanza di aree verdi incrociando i dati raccolti dall’osservazione dei bambini.

In particolare, considerando separatamente i due fattori di rischio, si è visto come un aumento del 12% del verde in città porta a una riduzione del 10% del rischio, mentre una crescita di 2,1 μg/m3 di PM2.5 fa salire dell’11% la possibilità di ADHD.

Ovviamente, i due fattori sono spesso strettamente legati e i dati lo confermano. Infatti, nelle zone in cui è presente più verde e i livelli di inquinamento restano nella media, i casi di ADHD tra i bambini scendono drasticamente, arrivando a toccare un -50% di incidenza. Di contro, con meno verde e più alti livelli di PM2.5, il rischio sale del 62%.

 

 
 
 

In sintesi

Quali sono i sintomi dell ADHD?

I piccoli affetti da ADHD faticano a portare a termine qualsiasi attività in cui sia richiesta attenzione, palesano serie difficoltà di apprendimento, non ascoltano praticamente nulla di ciò che viene detto loro, si distraggono facilmente, sono eccessivamente vivaci e parlano in continuazione, anche con irruenza.

Quali sono le cause dell’ADHD?

Non vi è un’unica causa e molto ancora c’è da indagare. Diversi studi rivelano una familiarità e, quindi, la possibilità di una componente genetica nella trasmissione di ADHD. Ma al disturbo possono concorrere anche alcool e fumo, specie in gravidanza e, come si è visto l’inquinamento.

 

Fonti / Bibliografia

Le informazioni contenute in questo sito non intendono e non devono in alcun modo sostituire il rapporto diretto fra professionisti della salute e l’utente. È pertanto opportuno consultare sempre il proprio medico curante e/o specialisti.

Calcola i tuoi giorni fertili

Calcola le settimane di gravidanza

Controlla le curve di crescita per il tuo bambino

Elenco frasi auguri comunione

Elenco frasi auguri compleanno

Elenco frasi auguri cresima

Calcola la data presunta del parto

Le domande della settimana

Aborto spontaneo: dopo quanto si può cercare un’altra gravidanza?

18/08/2025 Gli Specialisti Rispondono di Professor Augusto Enrico Semprini

L'ovulazione si verifica 30 giorni dopo un aborto spontaneo ed è possibile concepire anche in questa circostanza senza che vi siano rischi di un qualsiasi tipo.  »

TSH del neonato: va controllato nel tempo se la madre è ipotiroidea?

18/08/2025 Gli Specialisti Rispondono di Professor Gianni Bona

Se il bambino è nato a termine e se dallo screening neonatale non è emerso nulla, non è necessario fare ulteriori controlli.  »

Cisti del plesso corioideo individuata dall’ecografia: meglio fare altre indagini?

13/08/2025 Gli Specialisti Rispondono di Professor Giovanni Battista Nardelli

Le cisti del plesso corioideo isolate, ossia non associate ad altre anomalie ecografiche, sono considerate varianti normali, senza effetti sullo sviluppo neurologico o intellettivo del bambino: nella maggior parte dei casi, scompaiono spontaneamente tra la 26ª e la 32ª settimana di gestazione. Quando...  »

Mamma bianca con occhi chiari, papà nero con occhi scuri: che occhi avrà il bambino?

11/08/2025 Gli Specialisti Rispondono di Dottoressa Faustina Lalatta

Una coppia formata da un genitore con gli occhi scuri e da un genitore con gli occhi chiari avrà molto più facilmente un bambino con occhi scuri. A meno che gli ascendenti del primo genitore non abbiano occhi chiari, eventualità che per le persone di pelle scura è davvero rara.  »

Fai la tua domanda agli specialisti