Phubbing: quando lo smartphone interferisce nel rapporto tra genitori e figli

Metella Ronconi A cura di Metella Ronconi Pubblicato il 31/12/2020 Aggiornato il 31/12/2020

Viene chiamato “phubbing” il nuovo fenomeno che indica quando si ignora l’interlocutore perché l’attenzione è tutta concentrata sul proprio smartphone

Phubbing: quando lo smartphone interferisce nel rapporto tra genitori e figli

Uno studio dell’Università Milano-Bicocca, pubblicato sul Journal of Social and Personal Relationships ha rivelato come dare troppa attenzione al proprio smartphone in presenza dei figli può peggiorare le relazioni familiari oltre ad avere ripercussioni sul benessere psicologico dei ragazzi. 

Il cellulare svaluta le relazioni sociali

Alla base dello studio c’è il cosiddetto fenomeno del “phubbing” (termine composto dalle parole “phone”, telefono cellulare, e “snubbing”, snobbare), comportamento per cui le persone in un contesto sociale ignorano l’interlocutore che hanno davanti per dedicare tutta la loro attenzione al proprio smartphone. Luca Pancani, ricercatore del dipartimento di Psicologia di Milano-Bicocca, ha spiegato che il phubbing è particolarmente importante da studiare perché l’ubiquità dello smartphone fa sì che questo fenomeno possa essere messo in atto da chiunque e in qualsiasi momento. A oggi è principalmente studiato all’interno delle relazioni lavorative e di coppia e la ricerca mostra che chi lo subisce ha ripercussioni negative sul proprio benessere psicologico, svaluta la relazione con i colleghi o il partner e, nei casi più gravi, arriva a sviluppare sintomi depressivi.

I figli si sentono ignorati dai genitori

Lo studio italiano è nato dalla constatazione che non esistevano misure in grado di rilevare il fenomeno del phubbing in ambito genitoriale, in particolare la percezione dei figli di essere ignorati dai loro genitori perché troppo spesso impegnati a prestare attenzione al proprio smartphone. Il gruppo di ricercatori ha quindi sviluppato il primo questionario per misurare il phubbing che i figli subiscono da madre e padre, raccogliendo dati su un campione di oltre 3000 adolescenti (età compresa tra i 15 e i 16 anni). I risultati della ricerca hanno confermato l’ipotesi di partenza dei ricercatori: gli adolescenti che si sentivano maggiormente vittime di phubbing da parte dei loro genitori, si percepivano anche più distanti da essi, socialmente disconnessi, ignorati.

 

 
 
 

Da sapere!

La ricerca proseguirà indagando sulla circolarità del fenomeno: non sono solo i figli a subire phubbing dai genitori, ma anche i genitori a subirlo dai figli e ciò andrebbe ad alimentare un circolo vizioso che accrescerebbe le sue ripercussioni all’interno dell’intero contesto familiare.

Fonti / Bibliografia

Le informazioni contenute in questo sito non intendono e non devono in alcun modo sostituire il rapporto diretto fra professionisti della salute e l’utente. È pertanto opportuno consultare sempre il proprio medico curante e/o specialisti.

Calcola i tuoi giorni fertili

Calcola le settimane di gravidanza

Controlla le curve di crescita per il tuo bambino

Elenco frasi auguri comunione

Elenco frasi auguri compleanno

Elenco frasi auguri cresima

Calcola la data presunta del parto

Le domande della settimana

Andamento lento delle beta-hCG, ma il cuoricino batte …

10/12/2025 Gli Specialisti Rispondono di Dottoressa Elisa Valmori

Una volta visualizzati con l'ecografo l'embrione e il battito del cuoricino, non serve assolutamente più dosare le beta-hCG, che nulla rivelano sul futuro della gravidanza. Molto meglio attendere il successivo controllo ecografico.   »

Mancanza di autonomia a 41 anni e con un bimbo piccolo

09/12/2025 Gli Specialisti Rispondono di Dottoressa Angela Raimo

I disturbi dell'umore sono spesso assolutamente invalidanti per loro precisa caratteristica: non c'è da farsene una colpa, la volontà non c'entra e non basta certo a risolverli.   »

Mancato accollamento: proseguirà la gravidanza?

09/12/2025 Gli Specialisti Rispondono di Dottoressa Elisa Valmori

A 10 settimane di gravidanza con un feto vitale e che cresce secondo le aspettative ci sono ottime probabilità che la situazione evolva nel migliore dei modi.   »

IgG positive IgM negative: immune o no alla toxoplasmosi?

04/12/2025 Gli Specialisti Rispondono di Dottor Fabrizio Pregliasco

IgG positive IgM negative emerse dal toxotest esprimono che la toxoplasmosi è stata contratta in passato, assicurando un'immunità nei confronti dell'infezione.   »

Fai la tua domanda agli specialisti