Polmonite nei bambini in Cina: quali rischi ci sono e cosa sappiamo? Il parere dell’esperto

Roberta Raviolo A cura di Roberta Raviolo Pubblicato il 24/11/2023 Aggiornato il 24/11/2023

La polmonite bambini in Cina sta facendo registrare molti casi. Probabilmente è dovuta al batterio Mycoplasma pneumoniae, si cura con antibiotici ma può richiedere il ricovero in ospedale: le risposte dell'esperto.

Polmonite nei bambini in Cina: quali rischi ci sono e cosa sappiamo? Il parere dell’esperto

Numerosi casi di polmonite nei bambini in Cina sono stati registrati da ProMed, un sistema di allarme sanitario che quattro anni fa aveva segnalato i primi episodi di Sars-CoV-2 (Covid). Questi casi di polmonite che riguarda i bambini cinesi si sono verificati soprattutto in grandi città, come Pechino e Liaoning, dove le classi a scuola sono letteralmente decimate. Vediamo di che cosa si tratta e se esiste qualche pericolo che l’epidemia si diffonda.

Cosa sappiamo della polmonite dei bambini in Cina

Il sistema ProMed ha parlato di una «polmonite non diagnosticata» nei bambini, quindi un tipo non rilevato in precedenza. Secondo quanto riferito, i sintomi di questa polmonite dei bambini in Cina sono:

  • febbre alta
  • tracce di infezione nei polmoni
  • assenza di tosse.

Si tratta di una forma di polmonite piuttosto seria, che ha richiesto il ricovero in ospedale per i bambini più piccoli e per quelli con malattie croniche preesistenti, a carico di sistema respiratorio o del cuore. Secondo l’epidemiologo Eric Feigl-Ding sembra che questi casi di polmonite bambini in Cina siano dovuti al Mycoplasma pneumoniae, un batterio responsabile di infezioni che coinvolgono soprattutto l’apparato respiratorio, ma non solo. Questa diffusione di polmonite potrebbe essere dovuta alla revoca delle restrizioni del dopo Covid, come è successo anche in Europa e in Italia. Proprio nel nostro Paese, lo scorso inverno si è verificato un aumento dei casi di virus respiratorio sinciziale nei più piccoli, con molti ricoveri in ospedale a causa della bronchiolite.

Le informazioni richieste dall’Oms alla Cina

L’Organizzazione mondiale della sanità (Oms) ha chiesto alla Cina informazioni più precise sull’aumento dei casi di malattie respiratorie e di polmonite nei bambini, in seguito alle segnalazioni della Commissione sanitaria nazionale di Pechino, nella conferenza stampa del 13 novembre. In particolare l’Oms ha richiesto notizie approfondite sui tipi di germi che possono essere responsabili di queste infezioni: quindi il virus dell’influenza, quello della Sars-1 e della Sars-CoV-2 . In seguito agli approfondimenti, l’Oms ha fatto sapere che al momento in Cina non sono presenti infezioni respiratorie nuove o insolite. Maria Van Kerkhove, direttore ad interim dell’Oms per la prevenzione delle epidemie e delle pandemie, ha ammesso che è presente un’impennata significativa delle infezioni respiratorie in Cina, dovuta però ad agenti nocivi già noti e non a germi nuovi come era successo per il nuovo Coronavirus. 

Quali rischi ci sono per l’Italia

Leggere notizie di questo tipo può comunque provocare timore che l’infezione esca dai confini della Cina e che giunga in Europa e nel nostro Paese, come è successo già in passato. “Il micoplasma, come molti germi respiratori, si diffonde comunemente attraverso le goccioline di saliva, tossendo o starnutendo, quindi può colpire chiunque”, spiega la professoressa Chryssoula Tzialla, Segretario Gruppo di Studio di Infettivologia Neonatale della Società Italiana di Neonatologia (Sin), SC Pediatria e Neonatologia Asst Pavia PO Oltrepò. “Sono a maggior rischio soggetti con un sistema di difese poco efficiente, debilitati o convalescenti da una pregressa malattia respiratoria. Nella maggior parte delle persone sane, l’infezione causa sintomi lievi con raffreddore, febbre, tosse, anche se questi possono durare a lungo, e si risolve senza particolari trattamenti. A volte, invece, provoca un quadro di polmonite che richiede una cura a base di antibiotici”. Si possono infettare anche gli adulti e, secondo gli esperti, il batterio responsabile può arrivare in Europa.

Come affrontare la polmonite

Ovviamente, trattandosi di un batterio, è possibile ricorrere alla cura con antibiotici. Nel caso di un’infezione provocata da microbi resistenti (i macrolidi, cioè gli antibiotici più usati per le malattie respiratorie, sono inefficaci contro circa il 10% dei microrganismi), la situazione si può complicare, soprattutto per le persone fragili. Gli esperti ribadiscono dunque l’importanza di ricorrere alle consuete regole di prevenzione. La protezione è sempre la solita: lavare con cura le mani, evitare spazi sovraffollati, evitare contatti stretti non protetti con persone con infezioni delle vie respiratorie”. La polmonite dei bambini in Cina al momento sembra essere piuttosto seria e viene trattata in ospedale. Tutti i tipi di polmonite sono comunque infezioni da non sottovalutare, in modo particolare nei più piccoli. A volte si possono anche curare a casa, seguendo scrupolosamente le indicazioni del proprio pediatra. È essenziale, anche se si tratta di un’infezione batterica, non prendere l’iniziativa di far assumere antibiotici ai bambini.

Non assumere antibiotici se non necessario

Gli esperti richiamano l’attenzione su questo aspetto anche in occasione della World Amr Awareness Week, la Settimana mondiale della consapevolezza sulla resistenza antimicrobica (Amr). Questa si verifica quando batteri, funghi e parassiti non rispondono più ad antibiotici e ad altri agenti antimicrobici, rendendo le infezioni difficili o impossibili da trattare. Questo aumenta il rischio di diffusione della malattia, a volte in modo serio. In Italia, secondo il Rapporto nazionale AIFA, nel 2022 l’uso degli antibiotici sistemici risulta in ripresa, con un +24% rispetto al 2021. “Per preservare l’efficacia degli antibiotici e ridurre in modo efficace la resistenza antimicrobica, è necessario promuovere una collaborazione intersettoriale”, afferma il Dott. Luigi Orfeo, Presidente della Società Italiana di Neonatologia. “E’ importate utilizzare gli antimicrobici in modo prudente e appropriato, adottare misure preventive per ridurre l’incidenza delle infezioni e seguire le buone pratiche nello smaltimento dei rifiuti contaminati”.

Foto di Vika Glitter da Pixabay

 

 
 
 

In breve

La polmonite nei bambini in Cina, come tutte le forme di polmonite, è più seria nei bambini piccoli o con malattie pregresse. Nelle forme più serie si cura in ospedale, oppure può essere trattata anche a casa, seguendo le indicazioni del pediatra anche per quello che riguarda l’assunzione di antibiotici. Per prevenirla si devono seguire le norme igieniche già note, prima di tutto l’accurato lavaggio delle mani.

 

Fonti / Bibliografia

Le informazioni contenute in questo sito non intendono e non devono in alcun modo sostituire il rapporto diretto fra professionisti della salute e l’utente. È pertanto opportuno consultare sempre il proprio medico curante e/o specialisti.

Calcola i tuoi giorni fertili

Calcola le settimane di gravidanza

Controlla le curve di crescita per il tuo bambino

Elenco frasi auguri comunione

Elenco frasi auguri compleanno

Elenco frasi auguri cresima

Calcola la data presunta del parto

Gli Specialisti rispondono
Le domande della settimana

Fratello e sorella (solo da parte di madre) possono avere figli sani?

22/07/2024 Gli Specialisti Rispondono di Dottoressa Faustina Lalatta

I figli di consanguinei hanno un alto rischio di nascere con anomalie genetiche e disturbi del neurosviluppo. Questa è la principale ragione per la quale nelle società organizzate sono vietate le unioni tra parenti stretti.   »

Dopo un aborto spontaneo quanto tempo ci vuole per cominciare un’altra gravidanza?

15/07/2024 Gli Specialisti Rispondono di Augusto Enrico Semprini

Se un primo concepimento è avvenuto in pochi mesi, ci sono altissime probabilità (addirittura il 100%!) di avviare una nuova gravidanza entro sei mesi dall'aborto spontaneo.   »

Si può ridatare la gravidanza una seconda volta?

14/06/2024 Gli Specialisti Rispondono di Dottoressa Elisa Valmori

La ridatazione ecografica può essere eseguita una volta sola nel primo trimestre (quando c'è più di una settimana di differenza tra il calendario ostetrico e le dimensioni effettive del feto), dopodiché se il bambino risulta più piccolo dell'atteso non si può più attribuire il dato a un concepimento...  »

Fai la tua domanda agli specialisti