Pubertà: più rischio tumori se arriva troppo presto

Redazione A cura di “La Redazione” Pubblicato il 18/08/2017 Aggiornato il 18/08/2017

Individuati quasi 400 ingranaggi che regolano l’orologio della pubertà, ossia il momento in cui scatta la maturità sessuale

Pubertà: più rischio tumori se arriva troppo presto

La più grande analisi genomica condotta finora ha individuato ben 389 segnali genetici associati all’orologio della pubertà, quattro volte di più di quelli noti fino a oggi. Lo studio, pubblicato sulla rivista scientifica Nature Genetics, è stato realizzato da ricercatori dal consorzio internazionale ReproGen, guidato dall’Università di Cambridge. I ricercatori hanno analizzato le varianti genetiche nel Dna di 329.345 donne, individuando così i segnali genetici indipendenti associati all’età della maturità sessuale femminile.

I rischi di una pubertà precoce

Con la ricerca sono state riscontrate nuove prove genetiche che confermerebbero la connessione tra una pubertà precoce e il rischio elevato di sviluppare in futuro diversi tipi di tumori. I tumori del seno, dell’ovaio e dell’endometrio nelle donne e quello alla prostata negli uomini sono, infatti, sensibili agli ormoni sessuali. Il coordinatore della ricerca, John Perry, ha spiegato che studi precedenti avevano suggerito che la tempistica della pubertà fosse in qualche modo associata al rischio di insorgenza di malattie a decenni di distanza, ma finora non si era capito se fossero delle osservazioni circostanziali, per esempio secondarie ad altri fattori come il peso corporeo. Lo studio attuale, invece, identifica un nesso causale diretto tra pubertà precoce e aumento del rischio di cancro, che potrebbe essere spiegato dai livelli di ormoni sessuali più alti nel corso della vita. Capire meglio questi legami può servire per prevenire serie malattie nel corso della vita.

Effetti negativi sulla salute

Il momento dello sviluppo sessuale varia notevolmente, ma tende a essere simile all’interno delle famiglie. Una pubertà “anticipata” può avere anche dei vantaggi per alcuni adolescenti, per esempio quelli che si impegnano attivamente nello sport, ma sembra avere in gran parte effetti negativi sulla salute negli anni seguenti, anche per quanto riguarda il rischio di cardiopatia.

 

 

 
 
 

Lo sapevi che?

Sono state identificate due rare varianti genetiche che abbassano l’età della pubertà solo se vengono ereditate dal padre.

 

Le informazioni contenute in questo sito non intendono e non devono in alcun modo sostituire il rapporto diretto fra professionisti della salute e l’utente. È pertanto opportuno consultare sempre il proprio medico curante e/o specialisti.

Calcola i tuoi giorni fertili

Calcola le settimane di gravidanza

Controlla le curve di crescita per il tuo bambino

Elenco frasi auguri comunione

Elenco frasi auguri compleanno

Elenco frasi auguri cresima

Calcola la data presunta del parto

Le domande della settimana

Mutazione MTHFR: bisogna assumere eparina e cardioaspirina quando inizia una gravidanza?

04/11/2025 Gli Specialisti Rispondono di Professor Augusto Enrico Semprini

La mutazione MTHFR non influisce in modo negativo sulla gravidanza e non richiede cure particolari a salvaguardia della gestazione.   »

Test di Coombs negativo dopo l’immunoprofilassi: perché?

03/11/2025 Gli Specialisti Rispondono di Dottoressa Elisa Valmori

Dopo l'immunoprofilassa il test di Coombs deve risultare positivo, a conferma che l'iniezione ha determinato l'effetto voluto. Se risulta negativo è opportuno appurarne la ragione.   »

Benzodiazepine in 34^ settimana di gravidanza: ci sono rischi?

03/11/2025 Gli Specialisti Rispondono di Dottoressa Elisa Valmori

È di gran lunga preferibile sospendere l'assunzione del Lorazepam prima del parto, in quanto il nascituro potrebbe andare incontro a crisi di astinenza della durata di circa 48 ore, proprio come accade per gli adulti. Ma l'alternativa c'è: è rappresentata dalla Quetiapina sicura in gravidanza e anche...  »

Broncospasmo in un bimbo di 3 anni: conviene fare il vaccino antiinfluenzale?

27/10/2025 Gli Specialisti Rispondono di Professor Giorgio Longo

La vaccinazione antiinfluenzale non è responsabile di broncospasmi. Le “bronchiti asmatiformi” ricorrenti sono tipiche dell’età prescolare, dell’età della socializzazione, quando i bambini inevitabilmente si passano uno con l’altro i virus di stagione (fondamentali per far maturare il bagaglio di difese...  »

Fai la tua domanda agli specialisti