Pulizia: se troppa, non fa bene

Redazione A cura di “La Redazione” Pubblicato il 05/07/2016 Aggiornato il 05/07/2016

L’eccesso di pulizia favorirebbe l’aumento di malattie a carico del sistema immunitario. Confermata l’ipotesi igienica all’origine di molte patologie

Pulizia: se troppa, non fa bene

È definita ipotesi igienica e sarebbe responsabile dell’aumento di alcune malattie correlate al sistema immunitario.  Ormai da qualche tempo nella comunità scientifica si sta consolidando la convinzione secondo la quale, il mancato contatto con certi microrganismi a causa dell’eccessiva pulizia, aumenterebbe il rischio di ammalarsi nel corso della vita. Ora uno studio realizzato da un’equipe internazionale di scienziati ha confermato tale ipotesi.
 

Che cos’è l’ipotesi igienica

 Sembra paradossale, ma crescere in ambienti eccessivamente puliti, troppo poco frequentati da animali e persone, interferisce con la maturazione dei meccanismi naturali di difesa dell’uomo, addirittura favorendo il rischio di ammalarsi nel corso della vita. Ne sono convinti gli esperti che hanno formulato la cosiddetta ipotesi igienica, secondo la quale l’esposizione nei primi anni di vita a germi patogeni è fondamentale per lo sviluppo e la maturazione del sistema immunitario. Controproducente, invece, è rimanere lontani da certi microrganismi con conseguente rischio di contrarre malattie come le autoimmuni, il diabete di tipo uno, ma anche allergie e altre condizioni patologiche correlate al sistema immunitario, malattie che sono in aumento nei Paesi occidentali.

Lo studio su oltre 200 bambini

Lo studio realizzato da un’equipe internazionale di scienziati ha confermato l’ipotesi igienica, ipotizzando inoltre che l’aumento di disturbi immunitari, osservato nei Paesi occidentali, possa essere correlato alle interazioni tra le diverse specie batteriche che popolano l’intestino umano. La ricerca, condotta sul microbioma intestinale, cioè la comunità dei microrganismi che vivono nel tubo digerente, è stata realizzata su 222 bambini nati e residenti in Finlandia, Estonia (dove le malattie immuni a esordio precoce sono piuttosto frequenti) e in Carelia (una repubblica della Federazione Russa dove invece le patologie immuno-correlate sono meno diffuse).

Batterioidi e bifidobatteri

Gli scienziati hanno valutato le specie batteriche presenti e hanno raccolto dati su abitudini alimentari, malattie, storia familiare. In seguito, hanno visto che nei microbiomi dei piccoli finlandesi ed estoni c’erano più batterioidi, mentre in quelli dei russi erano più rappresentati i bifidobatteri (entrambi microrganismi dell’intestino umano). Contemporaneamente, gli scienziati hanno osservato che il microbioma degli estoni e dei finlandesi era meno attivo dal punto di vista immunitario di quanto non fosse quello dei piccoli russi. La prevalenza di batterioidi nel tratto digerente umano, secondo i ricercatori è un fenomeno recente, correlato all’aumento degli standard di vita tipici dell’Occidente. Al contrario, il nostro rapporto con l’Escherichia coli è antico, ed è andato di pari passo con la storia evolutiva dell’umanità. “Abbiamo visto – ha spiegato Tommi Vatanen, primo autore dello studio – che un mix di batterioidi e di Escherichia coli inibisce le proprietà immunitarie di questo batterio e sospettiamo che questo possa avere conseguenze sul corretto sviluppo del sistema immunitario umano”.

 

 
 
 

In breve

RIGUARDA SOPRATTUTTO LE POPOLAZIONI OCCIDENTALI

L’ipotesi igienica è stata formulata già da qualche tempo. Secondo tale ipotesi, l’eccesso di pulizia favorisce la proliferazione di malattie del sistema immunitario, limitandone lo sviluppo. Lo studio ha osservato che la “fauna” dell’intestino nelle popolazioni occidentali si sta modificando e nuovi batterioidi meno potenti stanno prendendo il sopravvento su quelli che da lungo tempo sollecitano il nostro sistema immunitario.

 

 

Le informazioni contenute in questo sito non intendono e non devono in alcun modo sostituire il rapporto diretto fra professionisti della salute e l’utente. È pertanto opportuno consultare sempre il proprio medico curante e/o specialisti.

Calcola i tuoi giorni fertili

Calcola le settimane di gravidanza

Controlla le curve di crescita per il tuo bambino

Elenco frasi auguri comunione

Elenco frasi auguri compleanno

Elenco frasi auguri cresima

Calcola la data presunta del parto

Le domande della settimana

Quale latte a 13 mesi se si smette di allattare al seno?

10/11/2025 Gli Specialisti Rispondono di Professor Giorgio Longo

Dopo l'anno di vita si può tranquillamente offrire il latte vaccino, meglio in tazza per evitare che il bambino ne assuma troppo.   »

Mutazione MTHFR: bisogna assumere eparina e cardioaspirina quando inizia una gravidanza?

04/11/2025 Gli Specialisti Rispondono di Professor Augusto Enrico Semprini

La mutazione MTHFR non influisce in modo negativo sulla gravidanza e non richiede cure particolari a salvaguardia della gestazione.   »

Benzodiazepine in 34^ settimana di gravidanza: ci sono rischi?

03/11/2025 Gli Specialisti Rispondono di Dottoressa Elisa Valmori

È di gran lunga preferibile sospendere l'assunzione del Lorazepam prima del parto, in quanto il nascituro potrebbe andare incontro a crisi di astinenza della durata di circa 48 ore, proprio come accade per gli adulti. Ma l'alternativa c'è: è rappresentata dalla Quetiapina sicura in gravidanza e anche...  »

Broncospasmo in un bimbo di 3 anni: conviene fare il vaccino antiinfluenzale?

27/10/2025 Gli Specialisti Rispondono di Professor Giorgio Longo

La vaccinazione antiinfluenzale non è responsabile di broncospasmi. Le “bronchiti asmatiformi” ricorrenti sono tipiche dell’età prescolare, dell’età della socializzazione, quando i bambini inevitabilmente si passano uno con l’altro i virus di stagione (fondamentali per far maturare il bagaglio di difese...  »

Fai la tua domanda agli specialisti