Gambe storte nei bambini: quando è un problema? Come correggere il difetto?

Paola Risi A cura di Paola Risi Pubblicato il 17/03/2023 Aggiornato il 17/03/2023

Le gambe storte nei bambini prima di essere un difetto da correggere sono un disturbo cosiddetto funzionale. Se però non si risolve con la crescita occorre intervenire

All'inizio è normale che i bambini abbiano le gambe storte. Se il difetto persiste, però, occorre l'interverto dell'ortopedico

Nei primi anni di vita le gambe store nei bambini non devono preoccupare più di tanto. È del tutto naturale, infatti, che le gambe del bambino evidenzino irregolarità rispetto alla forma definitiva che assumeranno con la crescita, attraverso la graduale maturazione delle ossa.

Le gambe storte nei bambini sono una fase dello sviluppo

Durante le prime età della crescita del bambino la struttura delle ginocchia cambia più volte:

  • nel neonato esse presentano un lieve “varismo” che conferisce alle gambe la caratteristica forma “a O”, con i piedini vicini e volti verso l’interno e le ginocchia distanziate;
  •  tra gli 8 mesi e i 2 anni, il varismo diviene un atteggiamento funzionale che aiuta il piccolo a sostenere il peso del busto, conquistare l’equilibrio, muovere i primi passi e, pian piano, perfezionare la deambulazione;
  • a 2 anni compiuti il varismo tende a evolvere nel difetto opposto, il valgismo, ovvero le cosiddette “gambe a X”, probabilmente per effetto della lassità dei legamenti tipica di quest’età;
  • dopo i 3 anni, quando il bambino cammina ormai con discreta disinvoltura e la sua muscolatura risulta più tonica, si avvia il processo di “rettilineizzazione” che solo in rari casi va stimolato attraverso trattamenti specifici.

 

Cosa fare se le gambe storte nei bambini persistono

Anche se le gambe store nei bambini rappresentano quasi sempre “difetti di crescita” destinati a risolversi in modo spontaneo, è importante consultare un medico se:

  • il varismo permane per diversi mesi dopo che il bambino ha iniziato a camminare. In questo caso il pediatra potrebbe richiedere una visita specialistica dall’ortopedico per verificare il livello del “difetto” attraverso la misurazione della distanza tra le ginocchia mentre il bambino è in posizione supina sul lettino: se è superiore a 1 o 2 centimetri il piccolo viene sottoposto ad altri controlli per valutare la necessità di ricorrere a trattamenti specifici (come l’uso di un tutore) mirati a favorire il raddrizzamento delle gambe.
  • il valgismo persiste oltre i 3-4 anni di età. A determinare la mancata rettilineizzazione delle ginocchia potrebbero essere condizioni specifiche quali l’obesità o il sovrappeso che, caricando troppo le gambe, tende di frequente ad accentuarne la forma a X: una dieta dal ridotto apporto di grassi e calorie abbinata a una costante attività fisica rappresenta il metodo più efficace per superare questo problema. In ogni caso il bambino dovrebbe sottoporsi a una visita ortopedica in cui valutare l’opportunità di ricorrere a trattamenti specifici in base alla gravità del difetto.

 

 
 
 

In sintesi

Il calendario dei controlli dall’ortopedico

Tutti i bambini, anche in assenza di tali “difetti di crescita”, dovrebbero effettuare visite ortopediche in corrispondenza della principali tappe della maturazione della struttura ossea e più precisamente:

  •  nel primo mese di vita, per intervenire precocemente e in maniera più efficace sulle anomalie congenite (ovvero presenti dalla nascita) eventualmente presenti, come per esempio la displasia dell’anca;
  •  verso il primo anno di età per controllare l’atteggiamento posturale del bambino “a riposo” e mentre cammina e accertare l’assenza di disturbi;
  • tra i 2 e i 3 anni per correggere gli atteggiamenti anomali di piedi (come i piedi piatti e gambe che dovessero essersi evidenziati accanto ai fisiologici difetti della crescita;
  • a 10 anni per un controllo della colonna vertebrale che consenta di verificare che non siano presenti deviazioni (scoliosi).

 

Fonti / Bibliografia

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