Come donare sangue cordonale? Ecco i dati in crescita

Miriam Cesta A cura di Miriam Cesta Pubblicato il 17/06/2022 Aggiornato il 17/06/2022

Sangue cordonale: donazioni tornano a crescere, ma livelli pre-pandemia sono ancora lontani. Ecco come donare sangue cordonale

sangue cordonale: come donarlo

Tornano a crescere dopo dieci anni le donazioni di sangue cordonale ombelicale: si parla della raccolta, nel corso del 2021, di 6227 unità di sangue, a fronte di 5742 del 2020, con un aumento di più dell’8%. Il dato arriva dal rapporto “Banche del sangue di cordone ombelicale 2021” redatto dal Cns, il Centro nazionale sangue. Un segnale di ripresa che fa ancora più notizia se si considera che arriva nell’anno nero delle nascite, il 2021, che per la prima volta ha fatto registrare un numero complessivo di nascite inferiore a quota 400mila. Ecco come condare il sangue cordonale.

Nonostante la ripresa delle donazioni di sangue cordonale, che va certamente accolta con favore, i valori registrati per il 2021 sono però ancora lontani da quelli rilevati prima della pandemia dovuta al Covid-19. Il Cns spiega, infatti, che la percentuale di sangue da cordone ombelicale donato è ancora troppo bassa, poiché a fronte dei 251 mila parti avvenuti nelle strutture ospedaliere dotate di banca cordonale le unità di sangue raccolte sono state solo il 2,5% (dato comunque in crescita rispetto al 2,2% del 2020, anno caratterizzato dalla diminuzione di circa il 40% delle donazioni).
Come spiega Simonetta Pupella, responsabile dell’area tecnico-sanitaria del Centro nazionale sangue e co-autrice del rapporto, “è giusto accogliere con favore questi segnali di ripresa, ma purtroppo i livelli di raccolta pre-Covid sono ancora lontani. Il sangue cordonale è una risorsa preziosa che con il progredire delle ricerche sta trovando un numero sempre maggiore di applicazioni cliniche. Eppure sono ancora troppo poche le coppie che decidono di compiere questo gesto di grande valore solidaristico”.

Come donare le cellule staminali del cordone ombelicale?

Il prelievo, che non procura alcun disagio o dolore, si pratica con una siringa dopo il taglio del cordone, una volta concluso il parto: il sangue estratto viene raccolto in una sacca provvista di etichetta di riconoscimento che viene trasportata in una banca pubblica di raccolta per essere congelata e conservata a 190° C sotto zero.

Tutte le donne che desiderino effettuare la donazione possono farlo, anche in caso din taglio cesareo, ma il sangue può non risultare idoneo in presenza di alcune condizioni: una gestazione inferiore a 37 settimane, febbre della madre al momento del parto, malformazioni congenite nel neonato, stress fetale, malattie batteriche o virali contratte durante la gravidanza o positività sierologica dei genitori a virus trasmissibili con il sangue.

 

Perché è così importante il Sangue cordonale ombelicale (Sco)?

 

Le cellule staminali emopoietiche presenti nel sangue cordonale ombelicale (Sco), come quelle presenti nel midollo osseo e nel sangue periferico, sono progenitrici di tutte le linee cellulari del sangue (globuli rossi, globuli bianchi, piastrine) e vengono utilizzate per il trapianto di cellule staminali emopoietiche, consolidata terapia salvavita per la cura di numerose e gravi malattie del sangue congenite e acquisite, immunodeficienze e malattie metaboliche. La donazione di sangue cordonale ombelicale è dunque un interesse primario per il Servizio sanitario nazionale e la sua raccolta e conservazione è effettuata presso le banche del sangue di cordone ombelicale (Bco), strutture pubbliche accreditate presso il Ssn a ciò preposte.

 

Cosa consente la legge riguardo la raccolta di sangue cordonale ombelicale?

 

  •  Raccolta di sangue cordonale ombelicale donato per fini solidaristici;
  •  Raccolta di sangue cordonale ombelicale dedicato al neonato con patologia in atto al momento della nascita o evidenziata in epoca prenatale, o per uso dedicato a consanguineo con patologia in atto al momento della raccolta o pregressa, che risulti curabile con il trapianto di cellule staminali emopoietiche;
  •  Raccolta di sangue cordonale ombelicale dedicato a famiglie a rischio di avere figli affetti da malattie geneticamente determinate per le quali sussistano comprovate evidenze scientifiche di impiego di cellule staminali di sangue cordonale ombelicale;
  •  Raccolta di sangue cordonale ombelicale ad uso autologo dedicato nell’ambito di sperimentazioni cliniche, approvate secondo la normativa vigente, finalizzate a raccogliere le evidenze scientifiche di un possibile impiego del sangue cordonale nel caso di particolari patologie.
    Cosa vieta la normativa riguardo la raccolta di sangue cordonale ombelicale?
  • La conservazione a esclusivo uso autologo in assenza delle condizioni sopraindicate;
  • L’istituzione di banche private sul territorio nazionale;
  • Ogni forma di pubblicità connessa alle banche private.
    È tuttavia consentita, ricorda infine il Cns, la raccolta di sangue cordonale ombelicale a scopo personale e la sua esportazione in strutture private al di fuori del territorio italiano (secondo le regole definite da uno specifico atto normativo).

 

 
 
 

In sintesi

Cosa è l’Italian Cord Blood Network?

La rete ITCBN (Italian Cord Blood Network) consiste in 18 Banche del Sangue ubicate presso ospedali pubblici o privati convenzionati con il sistema sanitario nazionale, distribuite in 13 regioni italiane. Ad esse fanno riferimento 270 punti nascita attrezzati per la raccolta solidaristica del cordone ombelicale, 40 dei quali operano nelle regioni in cui non è presente una banca cordonale.

 Quante unità di sangue cordonale ombelicale sono attualmente disponibili nel nostro Paese?

Sono complessivamente 46817 le unità bancate in Italia, di cui la maggior parte (42229) conservate in vista dell’uso cosiddetto “allogenico non familiare”, ovvero per essere donato a chiunque dovesse averne bisogno.

 

Fonti / Bibliografia

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