Sgridarlo sì, ma nel modo giusto

Redazione A cura di “La Redazione” Pubblicato il 31/10/2013 Aggiornato il 31/10/2013

Il bimbo disobbedisce o combina una marachella? È giusto sgridarlo, ma a patto di seguire alcune semplici regole

Sgridarlo sì, ma nel modo giusto

È uno dei grandi dilemmi di mamma e papà. Quando il bimbo non ascolta o fa i capricci bisogna sgridarlo oppure è ancora troppo piccolo per capire? In linea di massima, è bene che mamma e papà rimproverino il figlio, ma nel modo giusto.

Dai 18-20 mesi sono in grado di capire

A partire da questa età i bambini sono in grado di capire i no, i volti “scuri”, le diverse tonalità della voce, i rimproveri. Se combinano qualcosa di sbagliato, dunque, i genitori hanno il compito di intervenire. Non devono proteggerli e viziarli, pensando che siano ancora piccoli. In caso contrario, crescono con la convinzione di poter e di essere in grado di fare tutto ciò che vogliono. Di conseguenza, quando dovranno affrontare delle difficoltà, potrebbero sentirsi impreparati e incapaci. Ecco perché è bene che i bimbi, fin dai due anni circa, imparino ad affrontare le frustrazioni cui inevitabilmente si va incontro nel corso della propria vita.

Fissare alcune regole

Occorre, però, non esagerare. Innanzitutto, è importante fissare alcune semplici regole e pretendere che il bambino le rispetti. Su queste bisogna essere intransigenti: vanno fatte osservare senza alcuna deroga, altrimenti si perde di credibilità agli occhi del figlio. Per il resto, mamma e papà devono essere tolleranti. Il bimbo va lasciato sperimentare. Questo significa che va lasciato libero di commettere anche degli sbagli.

Non alzare troppo la voce

Se disobbedisce a una delle regole base, è giusto sgridarlo, usando un tono di voce fermo, ma non eccessivamente alto e arrabbiato. In caso contrario, il bambino può sentirsi aggredito, umiliato e spaventato. No anche a dire cose offensive, che potrebbero minare l’autostima del bambino. Inoltre, sgridarlo utilizzando parole ed espressioni sconvenienti è poco educativo e costituisce un cattivo esempio. 

Non tirarla per le lunghe

Il rimprovero deve essere breve e poco articolato. Soprattutto i bambini piccoli non sono in grado di capire le spiegazioni troppo complesse e lunghe. Inoltre, la loro capacità di attenzione è molto breve. Per lo stesso motivo, è bene riprendere il piccolo per un solo fatto e non per più episodi.

Poi tornare “normali”

Il bambino non andrebbe sgridato davanti ad altre persone, altrimenti potrebbe sentirsi denigrato. E, una volta rimproverato, i genitori non devono continuare a essere arrabbiati con lui. Il messaggio che deve arrivare al figlio è che il loro amore non sparisce mai. 

In breve

NON FARLO QUANDO SI È ARRABBIATI

Quando si è molto arrabbiati con il figlio, è meglio non sgridarlo subito. Infatti, si rischia di dire cose offensive o dolorose, di cui ci si pentirebbe immediatamente. Se possibile, aspettare qualche secondo. Non rimandare troppo, però: i bambini vivono nel momento presente, non riescono a risalire a quanto accaduto nel passato. 

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