Telecamere negli asili (e non solo): un gruppo di mamme su Fb

Redazione A cura di “La Redazione” Pubblicato il 07/04/2016 Aggiornato il 07/04/2016

Promossa anche una petizione su change.org "nella tutela dei minori, dei più piccoli e degli indifesi". La richiesta: installare telecamere per evitare gli abusi

Telecamere negli asili (e non solo): un gruppo di mamme su Fb

Superata quota 43 mila iscritti: tante sono le persone che hanno effettuato l’iscrizione al gruppo Facebook “#sialletelecamere”, nato dall’idea di cinque mamme con l’obiettivo di portare all’attenzione dell’opinione pubblica l’importanza della sicurezza nei luoghi frequentati da soggetti indifesi come bambini, malati e anziani. Il gruppo si appoggia alla petizione “Telecamere obbligatorie e preventive negli asili e nei centri per disabili e anziani” promossa su change.org e che a oggi ha raccolto più di 13 mila firme: “Diciamo sì alle telecamere obbligatorie negli asili, nelle scuole materne e nei centri per disabili e anziani – si legge nel testo della petizione online -. Muoviamoci tutti insieme per ottenere questo grande risultato”.

Ancora troppi abusi e violenze

“Dopo l’ennesimo episodio avvenuto in un asilo in provincia di Modena – si legge -, chiediamo che questa vergogna si fermi nel rispetto e nella tutela dei minori, dei più piccoli e degli indifesi. Gli asili e le materne devono aiutare i nostri figli a crescere divertendosi, nella spensieratezza e nella gioia che solo l’infanzia e la tenera età possono dare.  Un sistema di videosorveglianza con telecamere può e deve inibire queste maestre violente con l’obiettivo, comune, di riportare serenità negli ambienti pubblici e privati dove i nostri piccoli passano gran parte della loro giornata”.

Non solo negli asili

Le cinque mamme promotrici del gruppo Facebook “#sialletelecamere” spiegano che l’installazione di sistemi di videosorveglianza non deve essere limitata solo agli asili nido e alle scuole materne, ma dovrebbe essere resa possibile in tutte le strutture frequentate da soggetti non in grado di difendersi come – oltre ai bambini – malati e anziani (e quindi scuole fino alla terza media, case di riposo, centri per disabili e centri per anziani). Le telecamere potrebbero, infatt,i fare la differenza nella prevenzione dei maltrattamenti e nell’assicurare gli eventuali maltrattatori alla giustizia: “Chiediamo – concludono – più sicurezza nei luoghi frequentati da bambini, malati e anziani”.

 

 

 
 
 

In breve

SELEZIONI PIU’ ACCURATE PER IL PERSONALE

Oltre alle telecamere obbligatorie, le cinque mamme chiedono che il personale che lavora in queste strutture venga selezionato mediante appositi test psicoattitudinali, oltre che sottoposto a colloqui ripetuti nel tempo con psicologi e alla periodica verifica della stabilità emotiva.

 

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