Televisione e bambini: mai più di 3 ore al giorno!

Redazione A cura di “La Redazione” Pubblicato il 19/04/2013 Aggiornato il 19/04/2013

  Un nuovo studio conferma che il rapporto televisione e bambini va controllato. Troppe ore davanti allo schermo potrebbero provocare comportamenti antisociali

Televisione e bambini: mai più di 3 ore al giorno!

 

La televisione e i bambini non vanno d’accordo. O meglio, il loro è un rapporto problematico. Se da un lato i piccoli starebbero ore e ore a guardarla, alla lunga però potrebbero risentirne, con modificazioni negative del loro carattere. Per questo la relazione tra televisione e bambini va tenuta sempre sotto controllo dai genitori. E lo conferma un nuovo studio inglese.

Antisociali sopra le tre ore al giorno

Già si sapeva da ricerche precedenti che la televisione aumenta l’aggressività dei piccoli, ora si può anche dare un’indicazione più precisa del tempo che occorre non superare davanti alla tv per evitare problemi in futuro. Gli esperti dell’University di Glasgow hanno analizzato la relazione tra bambini e televisione, coinvolgendo più di 11mila piccoli spettatori. I ricercatori hanno concluso che un bambino di 5 anni che guarda la televisione per oltre tre ore al giorno ha maggiori probabilità di sviluppare comportamenti antisociali, come aggressività o furti, già entro i 7 anni.

Il 15% sta tanto tempo davanti allo schermo

I dati raccolti dai ricercatori non sono confortanti: solo il 2% dei bambini di circa 5 anni guarda poco tempo la televisione; la maggior parte, cioè i due terzi, la guarda da una a tre ore al giorno e ben il 15% supera le tre ore. Eppure, a parità di altri elementi come le dinamiche famigliari, si è visto che guardare la tv per oltre tre ore al giorno è associato con un significativo incremento nel rischio di comportamenti antisociali fra i 5 e i 7 anni d’età. 

In breve

MENO RISCHI CON I VIDEOGIOCHI

Gli scienziati non hanno riscontrato lo stesso rischio di aumento dell’aggressività se i bambini passano tanto tempo davanti al computer a giocare ai videogiochi. Occorrono però altri studi al riguardo. 

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