Tricotillomania: cosa vuol dire se il bambino si strappa i capelli? Perché succede?

Roberta Raviolo A cura di Roberta Raviolo Pubblicato il 10/01/2024 Aggiornato il 10/01/2024

La tricotillomania è un disturbo che spinge il bambino a strapparsi capelli e peli, spesso per controllare forme di ansia. Vediamo insieme come affrontarlo e come agire.

Tricotillomania: cosa vuol dire se il bambino si strappa i capelli? Perché succede?

La tricotillomania, ossia il gesto di strapparsi i capelli e i peli del viso, è un fenomeno che può colpire sia adulti che bambini. Secondo gli esperti, si tratta di un disturbo sottostimato, perché spesso i genitori ritengono che il tirarsi i capelli sia un gesto innocuo o poco più di un tic. In realtà, è bene non sottovalutare il problema. La tricotillomania può infatti esporre la capigliatura del bambino a problemi di diradamento. Non solo: nasconde forme di ansia che è opportuno affrontare.

Tricotillomania cos’è?

Tricotillomania è un termine che deriva dal greco antico e significa “abitudine a giocherellare con i peli”. Chi ne è soggetto, infatti, in modo più o meno conscio fa il gesto di afferrare i propri capelli, quasi sempre nello stesso punto, tirandoli con forza e spesso strappandoli lungo il fusto o alla radice. Soffre dello stesso problema anche il bambino che si accanisce contro i peli delle sopracciglia e delle ciglia, tirandoli e strappandoli. Esistono diversi livelli di tricotillomania: nei casi più lievi, che spesso passano inosservati, sembra solo che il bambino giocherelli in modo del tutto innocuo. Nelle forme più serie, i capelli vengono strappati alla base oppure spezzati lungo il fusto e spesso il piccolo si accanisce anche contro ciglia e sopracciglia. Il bambino può arrivare addirittura a ingerire i propri capelli o peli. Una variante della tricotillomania è strappare o tagliare le frange dei tappeti o degli arredi, la pelliccia dei giocattoli di peluche e così via.

Le cause della tricotillomania

La tricotillomania insorge spesso nell’infanzia, tra i 2 e i 6 anni di età. È bene che i genitori non sottovalutino questo comportamento, senza tuttavia preoccuparsi eccessivamente. Nei bambini, infatti, è raro che la tricotillomania nasconda un problema serio. Per certi aspetti, il problema può essere avvicinato all’abitudine dei bambini di mangiarsi le unghie.

  • Se un piccolo si rosicchia le unghie, mamma e papà spesso si preoccupano che il figlio nasconda problemi di ansia, oppure che rischi infezioni alle mani. Al contrario, vedere il bambino che gioca con peli e capelli del proprio corpo, strappandoli, viene spesso scambiato per un vezzo. I due atteggiamenti hanno invece una base comune, che si può avvicinare, alla lontana, al disturbo ossessivo-compulsivo o Doc.
  • In entrambi i casi si tratta infatti di un atteggiamento consolatorio da parte del bambino che, attraverso gesti ripetuti sul proprio corpo, cerca di dare sicurezza a se stesso. Questo si verifica soprattutto nelle situazioni che provocano ansia e stress al bambino: una visita medica, per esempio, o l’ingresso in una nuova scuola.

Le conseguenze della tricotillomania

L’abitudine di strapparsi i capelli e i peli non va mai sottovalutata, anzi. Questo disturbo può infatti avere due conseguenze negative. Vediamo qui di seguito quali sono.

I capelli non ricrescono

La capigliatura si indebolisce e possono comparire vere e proprie aree glabre sul cuoio capelluto e nella zona di ciglia e sopracciglia, dove i peli, a forza di essere strappati, non ricrescono più. La perdita dei capelli, in particolare, chiamata alopecia  può essere una conseguenza di questo problema e avere ripercussioni negative sul benessere dei bambini.

L’ansia non si risolve

I bambini che praticano tricotillomania possono avere problemi di ansia che non riescono a gestire, in determinate situazioni. Trascurare queste sensazioni infantili significa non aiutare il bambino ad affrontare timori o paure che possono incidere sulla loro serenità anche più avanti nel tempo.

Cause e rimedi della tricotillomania nei bambini

È possibile affrontare la tricotillomania in diversi modi, a seconda della serietà del problema. I genitori dovrebbero, in primo luogo, rivolgersi al pediatra, che rappresenta un punto di riferimento essenziale, segnalandogli eventuali atteggiamenti che possono far pensare a un problema di tricotillomania.

  • Se il disturbo è lieve, non compaiono segni di caduta dei capelli e il bambino è comunque abbastanza tranquillo, è bene coinvolgere, oltre al pediatra, le educatrici e le insegnanti, per cercare di fare squadra dietro al bambino e supportarlo con affetto e rinforzi positivi nelle situazioni che gli scatenano l’ansia.
  • Se la tricotillomania è più evidente e costante, può essere utile far seguire al bambino un percorso di terapia cognitivo-comportamentale a misura della sua età. Questo trattamento consiste nell’insegnare al bambino alcune tecniche da mettere in pratica quando avverte ansia e tensione, per evitare di scaricarle su se stesso e in particolare sui propri capelli.
  • Nei casi più seri, quando nemmeno la psicoterapia si rivela efficace, il pediatra può suggerire l’intervento di un neuropsichiatra infantile per valutare se esista il rischio di un disturbo ossessivo-compulsivo. Nel caso si siano già verificati danni ai capelli e ai peli di ciglia e sopracciglia può essere utile anche che il piccolo venga seguito da un dermatologo.

Foto di Bessi da pixabay.com

 

In breve

Un bambino è affetto da tricotillomania quando cerca di scaricare l’ansia e lo stress, strappandosi i capelli o le ciglia e le sopracciglia. In questo modo può favorirne una caduta precoce (alopecia) senza peraltro risolvere i suoi problemi di insicurezza. E’ bene, quindi, parlarne con il pediatra.

 

Fonti / Bibliografia

  • Tricotillomania - Società Italiana di TricologiaTRICOTILLOMANIA Dott.ssa Fernanda Favotto       Il termine TRICOTILLOMANIA fu introdotto da Hallopeau nel 1889 per definire un’abitudine compulsiva che induce a strapparsi ripetutamente peli o capelli. La sede più frequentemente interessata è il cuoio capelluto; altre sedi, meno colpite, sono le sopracciglia, le ciglia ed, in casi molto rari, l’area pubica. La tricotillomania è
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