Non sono tutti così, ovviamente, ma le statistiche dicono che spesso le giovani vittime di bullismo si assomigliano. Spesso non reagiscono e subiscono atti pesanti di bullisno in silenzio, senza che genitori, insegnanti e amici ne sappiano qualcosa. Sono fragili, ma non solo. Individuare i bulli è semplice, ma è possibile tracciare un profilo delle potenziali vittime di bullismo?
Elementi di masochismo
Secondo il professor Massimo Di Giannantonio, docente di Psichiatria presso il dipartimento di Neuroscienze dell’Università di Chieti, “il profilo di personalità di un ragazzo vittima potenziale di bullismo è sicuramente quello di una fragilità, vulnerabilità e insicurezza che si porta dietro le stimmate della configurazione di un carattere passivo con elementi di masochismo. Le violenze, i soprusi e i traumi ai quali il giovane è esposto non fanno che peggiorare una situazione di partenza: attraverso i traumi, infatti, la vulnerabilità potenziale di un ragazzo può sfociare in una psicopatologia”. Il vero problema, secondo l’esperto, non è solo l’incapacità di chiedere soccorso, ma anche la paura che scaturisce dalle minacce e dalle persecuzioni, innescando così un circolo vizioso.
L’isolamento sociale, primo campanello d’allarme
Il primo indizio, tra tutti i segnali che dovrebbero far riflettere i genitori e gli insegnanti, è l’isolamento sociale. Come sottolinea lo psichiatra Di Giannantonio, di solito le vittime di bullismo sono ai margini delle attività socializzanti della scuola, al di fuori dei circuiti delle feste e senza lo stimolo verso qualche sport o passione. Disagio, isolamento, imbarazzo sono i tratti delle cosiddette psicopatologie evitanti, in associazione a un frequente stato depressivo e a disordini alimentari.
Da sapere
Secondo i dati Istat sul bullismo, poco più del 50% degli 11-17enni ha subito qualche episodio offensivo, non rispettoso e/o violento da parte di altri ragazzi o ragazze nei 12 mesi precedenti.