Amenorrea o gravidanza: come capirlo nelle prime settimane

Roberta Raviolo A cura di Roberta Raviolo, con la consulenza di Stefania Piloni - Dottoressa specialista in Ginecologia Pubblicato il 15/12/2025 Aggiornato il 15/12/2025

La mancanza del flusso mestruale è normalmente il primo indizio della gravidanza. L’amenorrea può però comparire a causa di diversi disturbi, come sindrome dell’ovaio policistico, alterazioni della tiroide e altro ancora.

Amenorrea o gravidanza: come capirlo nelle prime settimane

Molte donne si chiedono se stia iniziando una gravidanza o se si tratti di amenorrea quando le mestruazioni non compaiono regolarmente e intanto hanno rapporti sessuali regolari e senza contraccettivi.

L’amenorrea è infatti la mancanza del flusso mestruale e spesso è uno dei segnali della gestazione. Può però comparire anche per altri motivi, per esempio alterazioni ormonali che impediscono le fasi del ciclo mestruale e, quindi, bloccano la comparsa della mestruazione.

Può verificarsi anche la situazione opposta, ossia che una donna sia in effetti incinta, ma che abbia perdite di sangue simili a mestruazioni. Per capire quindi se si tratta di amenorrea o gravidanza è importante considerare altri sintomi che compaiono e rivolgersi sempre al ginecologo.

Sintomi della gravidanza

La mancanza di mestruazioni spesso è uno dei primi segnali della gravidanza. Quando infatti è avvenuto il concepimento, l’ovocita fecondato si trasforma in embrione e quindi attecchisce sull’endometrio, il tessuto che riveste internamente l’utero. In questo caso l’endometrio non si sfalda sotto l’azione degli ormoni, causando la mestruazione, ma grazie alla presenza dei suoi numerosi vasi sanguigni inizia a nutrire l’embrione che si accresce sempre più. Ecco perché la mestruazione non compare e l’assenza del flusso è uno dei principali segnali della gravidanza.

Possono però comparire altri disturbi tipici del primo trimestre di gravidanza, a volte subito dopo il concepimento e prima ancora che si noti la mancanza del ciclo, in altri casi alcune settimane dopo. In genere la donna avverte:

  • nausea e vomito, soprattutto al mattino
  • crampi al basso addome, simili a quelli che precedono il flusso mestruale, dovuti all’impianto dell’embrione nell’utero
  • dolore e gonfiore al seno, per l’aumento del progesterone
  • sensibilità dei capezzoli, che possono assumere una colorazione più scura
  • stitichezza, sempre per effetto dei livelli più alti del progesterone, che ha un effetto rilassante anche sull’intestino (oltre che sull’utero)
  • sonnolenza intensa
  • necessità di urinare spesso
  • sbalzi di umore.

Possono comparire le perdite di sangue

Una manifestazione abbastanza comune nel primo periodo della gravidanza è la comparsa di perdite di sangue, simili alle mestruazioni. La donna può preoccuparsi, soprattutto se ha già effettuato il test di gravidanza e se la gestazione è stata anche confermata dalla visita ginecologica e magari anche dall’ecografia.

Pensa che possa essere in corso un aborto spontaneo , ma non è detto che sia così. Può trattarsi di perdite da impianto, perché l’embrione, annidandosi sulla parete uterina, provoca la rottura di alcuni capillari sanguigni. Oppure può trattarsi di perdite dovute alla visita ginecologica. Non si tratta però di mestruazioni. È bene parlarne con il medico, soprattutto se la perdita è abbondante ed è accompagnata da crampi al basso ventre.

Come non confonderla con l’amenorrea, i consigli della professoressa Piloni

L’amenorrea, al di fuori della gravidanza e del periodo dell’allattamento, è la mancanza di mestruazioni nelle donne in età fertile, tra il menarca e la menopausa. Può essere dovuta a diverse cause, che hanno in comune il fatto di alterare l’attività ormonale che provoca l’avvicendarsi delle fasi del ciclo mensile e, quindi, la mestruazione. È possibile capire se si tratta di amenorrea o gravidanza perché la donna, nel caso abbia avuto rapporti nel periodo fertile senza uso di contraccettivi, può sospettare di essere incinta; se, invece, ha utilizzato anticoncezionali oppure non ha avuto rapporti, ha la consapevolezza che la possibilità di una gravidanza è remota e può quindi pensare che la mancanza di mestruazioni possa dipendere da altro.

L’amenorrea non legata a gravidanza (o ad allattamento) può infatti essere dovuta a diverse ragioni:

  • disfunzioni ormonali causate da malattie (come tumori benigni) dell’ipofisi o dell’ipotalamo, sindrome dell’ovaio policistico
  • problemi alle ghiandole surrenali o alla tiroide. “La tiroidite di Hashimoto, una malattie autoimmune che provoca uno scarso funzionamento della ghiandola, può causare amenorrea” spiega la professoressa Stefania Piloni, ginecologa e docente universitaria a Milano. “In generale tutte le malattie della tiroide hanno ripercussioni sulla regolarità del ciclo mestruale”
  • assunzione di farmaci che alterano l’equilibrio ormonale, per esempio antidepressivi, antipertensivi, chemioterapici
  • eccessiva magrezza o, al contrario, obesità
  • malformazioni uterine con aderenze.

“Una causa frequente di amenorrea è lo stress, per esempio a causa di un impegno mentale come un esame importante, il cambio di lavoro, o anche un lutto o un incidente” aggiunge la ginecologa Piloni. “Queste condizioni alterano i livelli di cortisolo e di prolattina e le mestruazioni possono scomparire anche per più di un ciclo, quindi la situazione progressivamente si riassesta. Lo stesso avviene quando si interrompe l’assunzione della pillola contraccettiva. Questa mette a riposo l’ovaio che a volte richiede qualche mese prima di iniziare di nuovo a lavorare normalmente”.

Differenze

Capire se si tratta di amenorrea o gravidanza è possibile solo in seguito a una visita ginecologica ed endocrinologica, con esami del sangue e strumentali. Una donna, comunque, conoscendo la propria quotidianità, lo stato di salute, escludendo l’eventualità di essere incinta, deve essere consapevole che l’amenorrea va riferita al medico, per individuarne le cause.

Alcuni sintomi, poi, possono indurre a pensare a squilibri ormonali, responsabili dell’amenorrea. Per esempio, la perdita di capelli, l’acne, la comparsa di peli in eccesso sul viso possono far pensare a un’alterazione ormonale che si accompagna a scomparsa di ovulazione e, quindi, di mestruazioni.

Cosa fare per sapere se è amenorrea o gravidanza

È quindi necessario sottoporsi a una visita ginecologica con ecografia transvaginale, per valutare anatomia e funzionamento di utero e ovaie. Inoltre può essere necessario effettuare un test di gravidanza per essere certi che la donna non sia incinta, oltre ad esami del sangue per valutare gli ormoni ipofisari e tiroidei (FSH, LH, TSH e prolattina). Se l’ecografia pelvica è stata poco conclusiva, si può procedere con ulteriori accertamenti, per esempio con un’isterosalpingografia per escludere problemi alle tube.

La cura dipende dalla diagnosi di amenorrea. Se, per esempio, c’è un problema di sindrome dell’ovaio policistico può essere necessario assumere antiandrogeni, estroprogestinici o induttori dell’ovulazione. In caso di amenorrea da problemi di peso in eccesso o in difetto, sarà necessario recuperare una forma fisica ottimale.

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In breve

Una visita ginecologica con esami specifici ed ecografia pelvica può aiutare a capire se l’amenorrea, ossia la mancanza di mestruazioni, è dovuta alla gravidanza oppure ad altri disturbi, che vanno trattati dal medico nel modo opportuno.

 

 

Fonti / Bibliografia

Le informazioni contenute in questo sito non intendono e non devono in alcun modo sostituire il rapporto diretto fra professionisti della salute e l’utente. È pertanto opportuno consultare sempre il proprio medico curante e/o specialisti.

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