Concepire maschio

Il sesso del nascituro è determinato dal genere dello spermatozoo (maschile o femminile) che incontra l’ovulo. Ma si può provare a mettere in atto qualche accorgimento. 
È vero che il primo desiderio di ogni coppia, quando si aspetta un bambino, è che il piccolo sia sano, ma qualche volta è bello immaginare che il bebè in arrivo sia un maschietto, magari perché si hanno già figlie femmine e si vorrebbe provare a essere genitori dell’altra “metà del cielo”.
In realtà, scegliere il sesso del nascituro non è possibile, perché la formazione del sesso dell’embrione è del tutto casuale e deriva da come si uniscono i cromosomi contenuti nel gamete femminile (l’ovocita o cellula uovo) con quelli del gamete maschile (lo spermatozoo).

Questione di cromosomi Y

E’ proprio la cellula sessuale maschile a stabilire se il futuro individuo sarà maschio o femmina. Tutte le cellule dell’organismo sono infatti dotate di 23 coppie di cromosomi, ma solo le cellule sessuali, anziché avere coppie, hanno un cromosoma singolo.
La cellula uovo è portatrice soltanto del cromosoma X, mentre lo spermatozoo può essere portatore di cromosoma X oppure Y. Se con il cromosoma X della donna si incontra un cromosoma X dell’uomo, nascerà una femmina con cromosomi XX, mentre se con l’X della donna si incontra un Y maschile nascerà un maschietto con cromosomi XY.
Ci sono insomma spermatozoi di tipo X e altri di tipo Y ed è del tutto casuale l’incontro di uno (e uno solo) di essi con l’ovocita.

Gli spermatozoi maschi sono meno longevi

Il fatto che a fecondare sia uno spermatozoo X piuttosto che uno Y è legato al caso, anche se recenti studi di genetica hanno potuto mettere in luce alcune caratteristiche tipiche di entrambi gli spermatozoi.
Per esempio, si è scoperto che gli spermatozoi Y sono più piccoli, più veloci e leggeri rispetto agli X, quindi sopravvivono meno nelle vie genitali femminili. Gli X, al contrario, sono un po’ più grandi e robusti.
Questo ha indotto a pensare che gli spermatozoi Y abbiano maggiori possibilità di fecondare l’ovocita proprio all’inizio dell’ovulazione, ossia quando la cellula uovo è appena stata rilasciata dall’ovaio ed è scesa lungo la tuba di Falloppio.
Se, quindi, il rapporto sessuale si ha in coincidenza con l’ovulazione, gli spermatozoi Y arrivano più vicini all’ovocita e uno di essi riesce a fecondarlo. Questo, però, non avviene sempre: in altre parole, non sempre il rapporto sessuale si ha in coincidenza dell’ovulazione.
Per questo motivo, gli spermatozoi riescono a sopravvivere alcune ore all’interno delle vie genitali femminili, in modo che ci siano più probabilità di fecondare l’ovocita.

Quando è meglio fare l’amore

Gli spermatozoi Y vivono meno a lungo, quindi è più probabile che siano gli X a fecondare l’ovocita. Di conseguenza, per tentare di avere un figlio maschio sarebbe opportuno avere un rapporto sessuale il più vicino possibile all’ovulazione. Il momento giusto si può stabilire, oltre al calcolo dei giorni fertili (in caso di ciclo abbastanza regolare) anche osservando la consistenza del muco cervicale, che in coincidenza del periodo fertile si presenta filamentoso e in tutto simile a bianco dell’uovo.

C’entra anche l’alimentazione?

Secondo alcune teorie, naturalmente non scientifiche, la probabilità di mettere al mondo un maschietto può essere influenzata dall’alimentazione: sembra infatti che l’ambiente vaginale alcalino (ossia basico, con pH elevato) favorisca la sopravvivenza e la forza degli spermatozoi Y.
Per fare in modo che all’interno dei genitali si crei un ambiente basico si dovrebbe, secondo alcuni, privilegiare, a partire da due o tre mesi prima del concepimento, un regime alimentare privo di cibi acidi, di dolci e di derivati del latte. Si dovrebbero preferire pane e cereali, carne rossa e pesce, zucchine, funghi e piselli. Anche il caffè aiuterebbe la creazione delle condizioni per il concepimento di un maschietto.
E c’è anche chi dice che alcune posizioni sessuali non convenzionali potrebbero aiutare (per esempio, la donna sopra il partner) perché favorirebbero la discesa in profondità degli spermatozoi, aiutando i tipi Y a raggiungere più agevolmente la cellula uovo. Perfino il gel lubrificante intimo si dice potrebbe aiutare perché diminuirebbe l’acidità dell’ambiente vaginale.

Scopri anche:

Fonti / Bibliografia

Le informazioni contenute in questo sito non intendono e non devono in alcun modo sostituire il rapporto diretto fra professionisti della salute e l’utente. È pertanto opportuno consultare sempre il proprio medico curante e/o specialisti.