Prima mestruazione, cosa fare? La guida

Roberta Raviolo A cura di Roberta Raviolo Pubblicato il 10/05/2024 Aggiornato il 10/05/2024

Per una ragazza è il segnale del passaggio dall’infanzia alla vita adulta. Per questo è importante conoscere i segnali che ne annunciano l’arrivo, spesso precoci, e instaurare un buon rapporto con il ginecologo. Ecco i nostri consigli.

prima mestruazione

La prima mestruazione segna l’inizio della vita fertile di una donna, che in molti casi è ancora quasi una bambina. Secondo gli esperti, infatti, l’età della prima mestruazione si sta progressivamente abbassando, preceduta dai classici segni come aumento di statura, crescita del seno, comparsa dei peli in zona di ascelle e pube. È importante che una ragazza inizi a effettuare controlli ginecologici, con una persona di fiducia, per comprendere a fondo i cambiamenti che stanno avvenendo nel suo corpo e iniziare a pensare ai metodi contraccettivi.

La prima mestruazione, a che età compare

Con la prima mestruazione o menarca, l’apparato riproduttore femminile dimostra di essere pronto per la vita riproduttiva. Sotto lo stimolo degli ormoni, si verifica la maturazione di un ovocita, ossia di una cellula uovo, mentre l’endometrio (la membrana che riveste internamente l’utero) si ispessisce e si arricchisce di vasi sanguigni. Se infatti l’ovocita fosse fecondato da uno spermatozoo, dovrebbe poi attecchire nell’endometrio e crescere all’interno dell’utero. Se, invece, la fecondazione non avviene, l’ovulo viene espulso insieme ai tessuti dell’endometrio stesso, ricchi appunto di vasi sanguigni. Compare così la mestruazione, cioè lo sfaldamento dell’endometrio, che consiste nella fuoriuscita di sangue, muco e altri residui biologici. L’età media, nei Paesi occidentali, della comparsa delle prime mestruazioni è attorno ai dodici anni circa, con variazioni (normali) da ragazza a ragazza che dipendono da fattori genetici, ambientali, legati allo stile alimentare o al peso corporeo.

Il menarca precoce

In alcuni casi, la prima mestruazione compare prima, attorno agli otto anni di età. Se non si sono verificati casi analoghi in famiglia, è importante parlarne con il ginecologo, per escludere problemi alla tiroide, alle ghiandole surrenali o alle ovaie. Questi organi infatti producono ormoni i cui livelli nel sangue, se è presente qualche disfunzione, possono risultare alterati, provocando appunto la comparsa di flusso in età ancora infantile.

Il menarca tardivo

In altri casi, se la prima mestruazione compare verso i sedici anni, si parla di menarca tardivo. Spesso dipende solo da una questione genetica, magari associata a un peso corporeo esiguo e a una carenza ormonale (il tessuto adiposo, infatti, produce ormoni). Anche in questo caso, però, la colpa può essere di una disfunzione endocrina, a causa di un non perfetto funzionamento di ipotalamo, ipofisi e ovaie. Occorrono quindi accertamenti suggeriti dal ginecologo.

Perché la prima mestruazione tende ad anticipare

Non è detto che il menarca precoce sia sempre il segnale di qualche disfunzione. Soprattutto di recente, infatti, gli esperti si sono accorti che l’età media della comparsa della prima mestruazione si sta abbassando. Questa tendenza, già colta negli ultimi dieci-quindici anni, ha subito un’accelerata in seguito al lockdown per la pandemia di Covid-19. Lo hanno dimostrato due diversi studi, entrambi italiani, uno condotto dall’Ospedale pediatrico Bambino Gesù di Roma, l’altro dalla Fondazione Meyer di Firenze.

Le cause 

Secondo gli esperti i motivi per cui la comparsa del menarca si manifesta nelle bambine in età sempre più precoce sono da collegare a diversi fattori.

  • La sedentarietà e l’alimentazione scorretta, che favoriscono l’aumento di peso e, quindi, un maggiore livello di ormoni in circolo. Il tessuto adiposo, infatti, produce estrogeni, gli ormoni sessuali femminili che stimolano l’attività ovarica e lo sviluppo della ghiandola mammaria e dei bulbi piliferi di ascelle e pube. Di conseguenza è naturale che la prima mestruazione possa presentarsi prima.
  • L’uso eccessivo di dispositivi tecnologici, che sembrano indurre una diminuzione della melatonina (ormone che favorisce il sonno notturno), a sua volta responsabile di una maggiore attività delle ghiandole endocrine.
  • L’immobilità forzata imposta dalla pandemia, che ha accentuato i comportamenti negativi (sedentarietà, cattiva alimentazione ed eccesso di smartphone e pc),già diffusi prima della pandemia.
  • La presenza degli inquinanti ambientali come piombo, ftalati (utilizzati per la fabbricazione della plastica), bisfenolo (che si trova nelle resine e nei rivestimenti delle lattine), diserbanti e altri ancora. Queste sostanze entrano in circolo nell’organismo e svolgono un’azione simile a quella degli estrogeni, favorendo una maturazione sessuale precoce. In particolare, viene accresciuto il livello dell’ormone luteinizzante, che fa crescere le cellule dell’endometrio, il tessuto che riveste l’utero.

Come capire se si avvicina la prima mestruazione

Da alcuni segnali esteriori che interessano il corpo della ragazza, è possibile capire se si sta avvicinando la prima mestruazione. I genitori e il pediatra possono notare:

  •  un repentino balzo della statura
  • un aumento di volume del seno
  • la comparsa della peluria sul corpo e dei tipici peli nella zona pubica e sotto le ascelle
  • la sudorazione ascellare più abbondante e soprattutto più acre
  • la possibile proliferazione sul viso di forme più o meno serie di acne, a causa degli ormoni che stimolano i bulbi piliferi, infiammandoli.

Inoltre possono comparire alcuni segnali di tipo psico-emotivo, simili a quelli che si manifestano con la sindrome premestruale. La ragazzina è soggetta a sbalzi di umore, con improvvisa tristezza, tendenza al pianto o scoppi di ilarità. Inoltre può accusare mal di testa e nervosismo.

I disturbi delle prime mestruazioni

I primi flussi mestruali sono spesso soggetti a irregolarità perché il sistema ormonale non si è ancora stabilizzato. Il flusso può quindi sparire per diversi mesi dopo la prima mestruazione, oppure comparire a distanza ravvicinata. Può essere molto scarso oppure eccessivamente abbondante. Ecco i disturbi più frequenti.

Niente flusso per diversi mesi

A volte, dopo la prima mestruazione, il flusso non si presenta anche per tre o quattro mesi, perché l’asse ipotalamo-ipofisi-ovaio non è ancora giunto alla piena maturazione. Non ci si deve preoccupare, ma se le mestruazioni non compaiono per più di sei mesi, è bene rivolgersi al ginecologo, che prescriverà un controllo degli ormoni attraverso un prelievo del sangue. Se il livello degli ormoni è regolare, è sufficiente attendere che il flusso ricompaia. Se invece, oltre all’assenza di mestruazioni, si verificano variazioni di peso (in eccesso o in difetto) è importante che la giovane recuperi il peso forma, cosa che serve anche a regolarizzare le mestruazioni.

Un flusso troppo abbondante

Durante i primi cicli mestruali si possono verificare le “menometrorragie della pubertà”, flussi molto abbondanti per quantità e di lunga durata, che possono arrivare anche ai dieci giorni. Sono dovuti alla mancanza di ovulazione a causa di squilibri ormonali causati da eccesso di estrogeni e carenza di progesterone. Occorre una visita dal ginecologo che prescriverà un prelievo di sangue per il dosaggio degli ormoni. Se necessario, può essere opportuno che la ragazzina segua una cura con progesterone sintetico oppure con estrogeni associati a progestinici. Inoltre dovrebbe assumere ferro per contrastare il rischio di anemia, un problema frequente nelle ragazze, dovuto al flusso eccessivo.

Come affrontare le prime mestruazioni

È indubbio che la prima mestruazione comporti un carico emotivo che non va sottovalutato. Si accompagna infatti a cambiamenti sia fisici sia psicologici che una ragazzina deve imparare a gestire.

Un primo aspetto è quello della contraccezione. Con la prima mestruazione una ragazzina può già andare incontro a una gravidanza se ha avuto un rapporto sessuale. Quindi è giusto che, con tatto e delicatezza, la ragazzina sia informata sulle potenzialità del suo corpo e sull’importanza della contraccezione, oltre che sul rischio di eventuali malattie sessualmente trasmissibili. Il pediatra, la psicologa, la ginecologa e i centri specializzati come i consultori possono essere un valido supporto ai genitori. È importante che la ragazzina scelga liberamente l’esperto al quale affidarsi, preferendo eventualmente una ginecologa donna, magari giovane e simpatica, anziché un uomo. 

Un altro aspetto da non sottovalutare è l’imbarazzo che può vivere una bambina, che si vede più rotonda e più adulta rispetto a coetanee ancora sottili e fisicamente immature. Questa fase è delicata e va affrontata con il sostegno della famiglia ed eventualmente di una brava psicologa, ma è comunque destinata a concludersi: prima o poi anche le altre ragazze saranno soggette allo sviluppo sessuale e quindi saranno tutte fisicamente più simili.

Attenzione se la prima mestruazione si accompagna a problemi di chili di troppo, a forme vistose di acne e a irsutismo in viso, vale a dire a peli in eccesso. Non si tratta solo di problemi estetici, ma di sintomi di possibili problemi alle ovaie, che vanno esclusi con una visita ginecologica.

Il rapporto con il proprio corpo durante il periodo mestruale va vissuto nella più totale naturalezza. Una ragazza deve praticare attività fisica, osservare una igiene personale ancora più attenta e scrupolosa per evitare il rischio di cattivo odore, e vestirsi come si sente a proprio agio. In caso di dolore, può concedersi un po’ di riposo oppure una tisana a base di camomilla. Se i crampi sono intensi, il medico può consigliare un farmaco antinfiammatorio e antidolorifico adatto.

 
 
 

In breve

La prima mestruazione o menarca oggi tende a comparire attorno ai 12 anni, ma possono esserci casi precoci legati a sovrappeso e sedentarietà. È importante che la ragazzina instauri un rapporto di fiducia con un ginecologo o una ginecologa, continuando a praticare una vita sana e attiva nella conoscenza del proprio corpo.

 

 

Fonti / Bibliografia

Le informazioni contenute in questo sito non intendono e non devono in alcun modo sostituire il rapporto diretto fra professionisti della salute e l’utente. È pertanto opportuno consultare sempre il proprio medico curante e/o specialisti.

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