Contraccezione d’emergenza: sette donne su dieci non hanno le idee chiare

Stefania Lupi A cura di Stefania Lupi Pubblicato il 28/06/2018 Aggiornato il 01/08/2018

Per scongiurare il rischio di una gravidanza indesiderata è partita la campagna di Onda per un’informazione corretta sulla contraccezione d’emergenza

Contraccezione d’emergenza: sette donne su dieci non hanno le idee chiare

Sanno che esiste, ma non sono adeguatamente informate sul come e quando metterla in pratica. La contraccezione d’emergenza è un’incognita per circa 7 italiane su dieci. I dati rilevati da un’indagine di Onda, Osservatorio nazionale sulla salute della donna, su un campione di 757 donne sono davvero sconfortanti, se si considera che solo la metà di esse sa che va assunta il prima possibile dopo il rapporto sessuale non protetto, 7 su 10 non sanno come agisce e solamente meno di una su 10 sa che la “pillola dei cinque giorni dopo” garantisce maggiore efficacia rispetto a quella “del giorno dopo. Più di una donna su 2, infine, non è al corrente dell’obbligo di prescrizione medica solo per le minorenni.

Manca l’informazione

“La mancanza di conoscenza nasce dal fatto che la contraccezione d’emergenza viene spiegata poco dal ginecologo come una opzione possibile quando altri metodi contraccettivi falliscono o ci si viene a trovare in situazioni a rischio”, afferma la professoressa Rossella Nappi, Università degli Studi di Pavia. “È per questo che non si comprende la differenza nel tempo di azione delle due diverse pillole disponibili sul mercato e quanto sia importante definirle ‘pillola del prima possibile’. La mancanza di ricetta medica ha cercato di rispondere all’esigenza di una assunzione rapida per garantire l’efficacia migliore. Purtroppo l’informazione ‘fai da te’ genera un utilizzo improprio, che non aiuta le donne a vivere sessualità e riproduzione in modo consapevole e le allontana da un reale progetto contraccettivo che andrebbe sempre discusso con il medico”.

La campagna di Onda

Proprio per fare chiarezza sul tema della contraccezione d’emergenza, utilizzando strumenti idonei a raggiungere anche le donne più giovani, Onda ha promosso una campagna sui propri social network con post ad hoc e video. In più, ha realizzato la brochure ‘La nuova mini-guida sulla contraccezione – Focus sulla contraccezione orale di emergenza’ , che viene distribuita negli ospedali del network Bollini Rosa ed è scaricabile dal sito www.ondaosservatorio.it.

 

 
 
 

Da sapere!

La pillola contraccettiva agisce ritardando o bloccando l’ovulazione, non ha quindi effetti abortivi.

 

Le informazioni contenute in questo sito non intendono e non devono in alcun modo sostituire il rapporto diretto fra professionisti della salute e l’utente. È pertanto opportuno consultare sempre il proprio medico curante e/o specialisti.

Calcola i tuoi giorni fertili

Calcola il tuo ciclo mestruale

Calcola il periodo di ovulazione

Le domande della settimana

Mutazione MTHFR: bisogna assumere eparina e cardioaspirina quando inizia una gravidanza?

04/11/2025 Gli Specialisti Rispondono di Professor Augusto Enrico Semprini

La mutazione MTHFR non influisce in modo negativo sulla gravidanza e non richiede cure particolari a salvaguardia della gestazione.   »

Test di Coombs negativo dopo l’immunoprofilassi: perché?

03/11/2025 Gli Specialisti Rispondono di Dottoressa Elisa Valmori

Dopo l'immunoprofilassa il test di Coombs deve risultare positivo, a conferma che l'iniezione ha determinato l'effetto voluto. Se risulta negativo è opportuno appurarne la ragione.   »

Benzodiazepine in 34^ settimana di gravidanza: ci sono rischi?

03/11/2025 Gli Specialisti Rispondono di Dottoressa Elisa Valmori

È di gran lunga preferibile sospendere l'assunzione del Lorazepam prima del parto, in quanto il nascituro potrebbe andare incontro a crisi di astinenza della durata di circa 48 ore, proprio come accade per gli adulti. Ma l'alternativa c'è: è rappresentata dalla Quetiapina sicura in gravidanza e anche...  »

Broncospasmo in un bimbo di 3 anni: conviene fare il vaccino antiinfluenzale?

27/10/2025 Gli Specialisti Rispondono di Professor Giorgio Longo

La vaccinazione antiinfluenzale non è responsabile di broncospasmi. Le “bronchiti asmatiformi” ricorrenti sono tipiche dell’età prescolare, dell’età della socializzazione, quando i bambini inevitabilmente si passano uno con l’altro i virus di stagione (fondamentali per far maturare il bagaglio di difese...  »

Fai la tua domanda agli specialisti