Endometriosi: gli esami per scoprirla e le cure più indicate

Redazione A cura di “La Redazione” Pubblicato il 20/01/2012 Aggiornato il 20/01/2012

L’endometriosi può rendere difficoltoso restare incinta. Per questo è importante scoprirla al più presto con esami specifici in modo da individuare la cura più adatta

Endometriosi: gli esami per scoprirla e le cure più indicate

Il primo passo per accertare la presenza di endometriosi

,

in modo da predisporre la cura più adatta, è sottoporsi a una serie di esami, cominciando dalla visita ginecologica. Il medico, infatti, tramite l’anamnesi, cioè un colloquio mirato a scoprire eventuali disturbi, come dolore mestruale o durante i rapporti, e poi la visita interna, nella quale evidenzia l’eventuale presenza di cisti o noduli degli organi genitali, può già fare una prima diagnosi di endometriosi.

prima ecografia, tac o risonanza magnetica

È necessario poi confermare la diagnosi con altri esami, come l’ecografia e, talvolta, la tac o la risonanza magnetica, esami approfonditi che servono per escludere che le cisti o i noduli evidenziati non siano da riferire ad altre malattie. Si può eseguire anche un esame del sangue che valuta la presenza di una proteina, CA125, che si è visto essere presente in grande quantità nelle donne ammalate di endometriosi. 

Poi la laparoscopia

L’unico esame in grado di dare la certezza assoluta della presenza di endometriosi è la laparoscopia, che consente sia una visualizzazione diretta degli organi più spesso interessati dalla malattia (utero, tube, ovaie) sia di intervenire sulle lesioni endometriosiche, asportandole chirurgicamente.

La cura è chirurgica

La cura definitiva dell’endometriosi è una sola: quella chirurgica. Al momento, infatti, non esiste altra soluzione in grado di sconfiggerla: anche le terapie ormonali, in passato utilizzate frequentemente, si è visto poi che portano a risultati modesti e soltanto temporanei.

Le tre tecniche utilizzate

La cura chirurgica può essere effettuata in tre modi:

la laparotomia: essendo una tecnica molto invasiva, è indicata quando l’endometriosi è estesa notevolmente oppure situata in zone difficilmente raggiungibili con altri metodi;

la laparoscopia: è la tecnica di elezione per l’endometriosi perché consente di asportare le lesioni in modo preciso con un metodo meno “pesante” rispetto la laparotomia;

la robotica: si tratta di un’evoluzione della laparoscopia, utilizzata però in pochissimi ospedali, che consente una maggior precisione di intervento ed è indicata quando occorre raggiungere zone molto delicate all’interno dell’addome. 

In breve

Endometriosi: la cura definitiva è quella chirurgica

La cura definitiva dell’endometriosi è una sola: quella chirurgica. Al momento, infatti, non esiste altra soluzione in grado di sconfiggerla: anche le terapie ormonali, in passato utilizzate frequentemente, si è visto poi che portano a risultati modesti e soltanto temporanei.

Le informazioni contenute in questo sito non intendono e non devono in alcun modo sostituire il rapporto diretto fra professionisti della salute e l’utente. È pertanto opportuno consultare sempre il proprio medico curante e/o specialisti.

Calcola i tuoi giorni fertili

Calcola il tuo ciclo mestruale

Calcola il periodo di ovulazione

Gli Specialisti rispondono
Le domande della settimana

Quinta settimana di gravidanza: non si vede l’embrione e si evidenzia un distacco

21/10/2024 Gli Specialisti Rispondono di Professoressa Anna Maria Marconi

Non è mai opportuno voler fare la prima ecografia troppo precocemente perché anziché esserne tranquillizzate si rischia di peggiorare la propria ansia. In quinta settimana difficilmente si vedono l'embrione e il battito del cuoricino, in più non si può capire bene se davvero si è in presenza di un distacco...  »

Pillola del giorno dopo a un mese e mezzo dal parto: si può assumere se si sta allattando?

21/10/2024 Gli Specialisti Rispondono di Dottoressa Elisa Valmori

Di fatto, se si sta allattando esclusivamente al seno e dal parto è passato poco tempo, non è necessario assumere la contraccezione d'emergenza perché si può contare su una naturale protezione anticoncezionale.   »

Bimbo di 14 mesi che non vuole masticare

13/10/2024 Gli Specialisti Rispondono di Dottoressa Roberta Levi

In genere è intorno ai 12 mesi che i bambini sono abbastanza in grado di masticare, ma è tra i 18 e i 24 mesi che si arriva a masticare bene di tutto. Solo se a due anni il bambino ha ancora gravi difficoltà col cibo a pezzettini è opportuno discuterne con il pediatra.   »

Fai la tua domanda agli specialisti