Endometriosi: la scoperta italiana per vincere il dolore

Redazione A cura di “La Redazione” Pubblicato il 10/12/2014 Aggiornato il 10/12/2014

Una ricerca italiana ha dimostrato che si può sconfiggere questo grave disturbo senza ricorrere alla chirurgia

Endometriosi: la scoperta italiana per vincere il dolore

Uno studio scientifico tutto italiano coordinato dalla clinica Ostetrica e Ginecologica dell’Università di Siena e dalla Clinica Mangiagalli di Milano e condotto in 13 centri della Penisola, ha dimostrato che è possibile migliorare sensibilmente (di circa il 70%) la qualità di vita dei tre milioni di donne che in Italia sono colpite da endometriosi.

Risultati molto positivi

L’indagine è stata realizzata coinvolgendo 13 centri, strutture che in tutta Italia si occupano di endometriosi,  malattia ancora troppo poco conosciuta. A 120 donne è stata somministrato una terapia a base di Dienogest (progestinico orale specifico per questa patologia). Dopo soli 3 mesi di terapia il 70% delle pazienti con endometriosi, che prima avevano una scarsa qualità di vita, sono tornate a condurre un’esistenza del tutto normale, dimenticandosi dolore e problematiche psicologiche legate all’endometriosi. È la prima volta che si dimostra scientificamente che con la sola terapia, senza il ricorso alla chirurgia, si ottengono risultati così incoraggianti, con ricadute positive anche per la società: si calcola, infatti, che i costi legati ai congedi lavorativi per le donne con endometriosi superino i 4 miliardi l’anno solo in Italia e 30 in Europa. 

Una malattia tipica dei Paesi occidentali

La ricerca è stata presentata al convegno “Siepam, Il management clinico dell’endometriosi”; il professor Luigi Fedele presidente della Siepam (Società italiana endometriosi e patologia mestruale) ha ricordato che la malattia si manifesta quando cellule di endometrio, il tessuto che riveste l’utero, migrano in altre sedi del corpo. La diagnosi è spesso difficile e lunga e a volte, prima di riconoscerla, passano anche alcuni anni. Le cause dell’endometriosi non sono ancora chiare, ma si tratta di una malattia che sta diventando tipica dei Paesi occidentali, dove la natalità è ridotta e il primo figlio è cercato in età più avanzata. Un’altra possibile causa è da ricercare nella dieta. Alcuni alimenti, infatti, possono contenere sostanze ad attività ormonale sull’organismo femminile.

Riduzione degli interventi chirurgici

Il farmaco utilizzato per la ricerca, già disponibile, provoca uno stato di completa inibizione dell’ovulazione e una volta interrotta l’assunzione l’attività ovarica e mestruale femminile riprende regolarmente. A differenza di altre molecole usate per l’endometriosi non provoca effetti collaterali come peluria, dolori gastrici e insonnia. Quindi, è possibile utilizzarlo per periodi più lunghi rispetto alle terapie finora conosciute. I nuovi farmaci potranno probabilmente ridurre i casi per i quali è necessario un intervento chirurgico, molto invasivo, e che non esclude la possibilità di ricomparse della malattia nel 50% dei casi.

 

In breve

PIU’ FARMACI, MENO BISTURI

La ricerca italiana ha dimostrato chiaramente che è possibile curare, senza bisturi e con farmaci specifici, i sintomi dell’endometriosi, un disturbo che colpisce soprattutto dai 25 ai 35 anni e quindi donne che si trovano nel pieno dell’età riproduttiva, e restituire loro il benessere psico-fisico.

Le informazioni contenute in questo sito non intendono e non devono in alcun modo sostituire il rapporto diretto fra professionisti della salute e l’utente. È pertanto opportuno consultare sempre il proprio medico curante e/o specialisti.

Calcola i tuoi giorni fertili

Calcola il tuo ciclo mestruale

Calcola il periodo di ovulazione

Le domande della settimana

IgG e IgM in relazione alla toxoplasmosi: cosa esprimono?

07/07/2025 Gli Specialisti Rispondono di Dottor Fabrizio Pregliasco

Gli anticorpi IgG positivi segnalano che in passato ci si è ammalate di toxoplasmosi (quindi si è immunizzate), mentre gli anticorpi IgM positivi indicano che tale infezione è in corso (o comunque è stata sviluppata di recente). Se entrambi i tipi risultano negativi vuol dire che non si è immuni.   »

Battito lento nell’embrione: proseguirà la gravidanza?

30/06/2025 Gli Specialisti Rispondono di Dottor Claudio Ivan Brambilla

Il cuoricino dell'embrione può battere lentamente senza che questo sia per forza un brutto segno. Comunque sia, per sapere se la gravidanza evolverà si deve attendere il trascorrere dei giorni.   »

Sanguinamento per tutto il primo trimestre di gravidanza

30/06/2025 Gli Specialisti Rispondono di Dottoressa Elisa Valmori

In caso di perdite ematiche che si protraggono per settimane, a giudizio del ginecologo curante può essere opportuno anche effettuare un tampone vaginale per escludere la presenza di microbi. Inoltre, può servire un'integrazione di magnesio, mentre non occorre stare a riposo assoluto.   »

Fai la tua domanda agli specialisti