Fecondazione eterologa: definiti i limiti delle donazioni

Roberta Camisasca A cura di Roberta Camisasca Pubblicato il 01/07/2019 Aggiornato il 01/07/2019

Via libera alle donazioni di gameti per la fecondazione eterologa, ma con dei chiari limiti. Ecco cosa dice il documento ufficiale approvato di recente

Fecondazione eterologa: definiti i limiti delle donazioni

Parere favorevole del Consiglio di Stato al regolamento sulla donazione di cellule riproduttive per la fecondazione eterologa, ma con alcuni limiti sull’età dei donatori e sul numero degli ovociti e dei gameti maschili che si possono donare. Il parere è stato reso dalla Sezione consultiva per gli atti normativi del Consiglio di Stato sul regolamento con cui sono state recepite anche in Italia alcune direttive europee sui tessuti e cellule umani donati per scopi medici.

A salvaguardia della salute

I giudici amministrativi, come è stato spiegato in una nota, hanno dettato alcune ulteriori prescrizioni in tema di fecondazione eterologa per garantire massima tutela della salute di coloro che donano, di coloro che ricevono e anche del nascituro. In mondo particolare si è ritenuto necessario che vengano indicati direttamente nel regolamento stesso i limiti di età per la donazione che sono differenti per la donna e per l’uomo. Questo innanzitutto è una garanzia per prevenire patologie del nascituro legate all’età del genitore genetico. Stabilire un limite per la donazione nasce anche dal presupposto che l’età del donatore o della donatrice possa influire in maniera diretta sull’esito positivo della tecnica di fecondazione eterologa: il ricorso a donatori in età avanzata potrebbe  esporre infatti la coppia, che si rivolge a questa tecnica e ne ottiene un esito negativo, alla necessità di ricorrere ad altri tentativi, mettendo a rischio la salute psicofisica di entrambi i partner.

Il Consiglio di Stato ha poi ritenuto indispensabile che venga inserito nel regolamento un limite quantitativo alla donazione degli ovociti e dei gameti maschili per limitare il numero di nascite di bambini portatori, anche solo in parte, del medesimo patrimonio genetico.

Limitare malattie genetiche

Questo risulta fondamentale per scongiurare il rischio di consanguineità tra i nati con il medesimo patrimonio genetico della donatrice o del donatore e inoltre per evitare che la donna per donare gli ovociti si sottoponga ad un numero eccessivo di stimolazioni ormonali mettendo a rischio la sua salute. Proprio perché così fondamentali tutti questi limiti per il Consiglio vanno verificati con cadenza periodica.

 
 
 

Da sapere!

La fecondazione eterologa con donazione di gameti interessa oltre 6mila coppie ogni anno: nel 95% dei casi avviene grazie a gameti o embrioni importati dall’estero.

 

Fonti / Bibliografia

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