Fecondazione eterologa: ecco i limiti più discussi

Redazione A cura di “La Redazione” Pubblicato il 03/11/2014 Aggiornato il 03/11/2014

Troppi i paletti imposti alla fecondazione eterologa secondo molti esperti. E ci sono già domande di revisione

Fecondazione eterologa: ecco i limiti più discussi

Non accenna a placarsi il dibattito iniziato subito dopo che la Consulta ha dato il via libera alla fecondazione eterologa anche in Italia. Gli ultimi a intervenire sono stati ginecologici, esperti di diritto ed associazioni, secondo cui al momento sono stati imposti troppi paletti. Vediamo i punti più discussi.

Solo alle coppie infertili

Innanzitutto, la legge 40/2004, che regolamenta la procreazione medicalmente assistita (Pma) e dunque anche la fecondazione eterologa, stabilisce che le uniche a poter intraprendere questa strada sono le coppie infertili in età potenzialmente fertile, maggiorenni e di sesso diverso. Quindi, la donazione di gameti è preclusa alle donne single e alle coppie omosessuali.

La donna deve avere meno di 43 anni

In secondo luogo, le linee guida sulla fecondazione eterologa prevedono che la tecnica sia offerta (gratuitamente o dietro pagamento di un ticket) dal servizio sanitario regionale solo alle donne che hanno meno di 43 anni. La ragione? Le scarse risorse economiche. Questa, però, secondo gli esperti è una grave discriminazione. “Questo limite è incostituzionale perché discrimina in base alla gravità dello stato di infertilità e all’età, anche alla luce del fatto che la legge madre, tra i requisiti, prevede un’età potenzialmente fertile, non indicando quella definitiva, in considerazione del fatto che vi è differenza tra donna e donna. La discriminazione effettuata è insomma gravissima: proviamo a immaginare se trasferissimo questo limite e la relativa giustificazione alle altre patologie. Sarebbe come prevedere che un malato di cancro possa accedere alla chemio se ha meno di 50 anni altrimenti no, meglio risparmiare quei soldi pubblici” ha affermato l’avvocato Filomena Gallo, docente di Legislazione ed etica nelle biotecnologie in campo umano dell’Università di Teramo.

Rimborsati solo tre cicli

Anche sulla questione del rimborso, i paletti sarebbero troppo severi. Infatti, il Servizio sanitario nazionale copre i costi delle tecniche della fecondazione eterologa solo per un massimo di tre cicli. Non è chiaro però se questo limite riguardi soltanto le tecniche di I livello, ossia l’inseminazione degli spermatozoi nell’utero, o se comprenda anche quelle di II livello, ossia la fecondazione in vitro degli ovociti. In quest’ultimo caso, sarebbero moltissime le coppie che dovrebbero pagare di tasca propria le cure: infatti, non sempre si ha successo ai primi tentativi e al primo step. “Fra l’altro tale limite è del tutto arbitrario dal punto vista clinico-scientifico in quanto è ormai dimostrato che l’efficacia delle tecniche di Pma (Procreazione medicalmente assistita) si riduce drasticamente non dopo tre cicli, ma dopo sei” spiega Giovanni La Sala, direttore di ostetricia e ginecologia dell’arcispedale S-Maria Nuova-Irccs di Reggio Emilia.

In breve

LA POSIZIONE DELLE ASSOCIAZIONI

Diverse associazioni, come “Cerco un Bimbo” e “L’altra cicogna”, stanno chiedendo al governo e alle regioni di abbattere alcuni dei paletti che limitano la fecondazione eterologa in Italia. 

Le informazioni contenute in questo sito non intendono e non devono in alcun modo sostituire il rapporto diretto fra professionisti della salute e l’utente. È pertanto opportuno consultare sempre il proprio medico curante e/o specialisti.

Calcola i tuoi giorni fertili

Calcola il tuo ciclo mestruale

Calcola il periodo di ovulazione

Gli Specialisti rispondono
Le domande della settimana

Bimbo che inizia a stare in piedi da solo: vanno stimolati i primi passi?

12/09/2024 Gli Specialisti Rispondono di Dottor Leo Venturelli

I primi passi non vanno stimolati, non si deve dunque tenere il bambino per le braccia spingendolo a muoverli. Utile invece dargli la possibilità di appoggio o di scalata, affinché affronti questa tappa secondo i propri tempi e le proprie capacità.   »

Piccolissima con stitichezza: che fare?

12/09/2024 Gli Specialisti Rispondono di Dottor Leo Venturelli

La stipsi nel neonato è una condizione non significativa dal punto di vista medico, quindi non richiede esami o l'impiego di medicine particolari. Per favorire l'evacuazione si possono usare microclismi al miele specifici per l’età,  »

Contraccettivo ormonale a poche settimane dal parto e sanguinamento che non si arresta

09/09/2024 Gli Specialisti Rispondono di Dottor Gaetano Perrini

In genere, dopo il parto si consiglia di attendere almeno una o due mestruazioni prima di ricorrere a un metodo contraccettivo ormonale.   »

Ansia e attacchi di panico verso il termine della gravidanza (gemellare)

02/09/2024 Gli Specialisti Rispondono di Dottor Claudio Ivan Brambilla

Gli eventuali disturbi della sfera psichica come depressione, disturbo d'ansia, attacchi di panico richiedono cure mirate anche in gravidanza. Spetta al ginecologo in accordo con lo psichiatra prescrivere la terapia più idonea, tenendo conto che le benzodiazepine non sono consigliabili dal secondo trimestre...  »

Collo dell’utero in gravidanza e variazioni della sua lunghezza

02/09/2024 Gli Specialisti Rispondono di Dottoressa Elisa Valmori

Durante la gravidanza il collo dell'utero di norma ha una lunghezza compresa tra 33 e 40 millimetri: è motivo di allarme un raccorciamento dai 25 millimetri in giù.   »

Fai la tua domanda agli specialisti