Fecondazione eterologa: mancano donatori italiani

Roberta Camisasca A cura di Roberta Camisasca Pubblicato il 16/04/2018 Aggiornato il 04/08/2018

A 4 anni dal via libera, la fecondazione eterologa stenta a decollare per le molte problematiche irrisolte, tra cui spicca la mancanza di donatori di gameti

Fecondazione eterologa: mancano donatori italiani

I figli della fecondazione eterologa in Italia sono per almeno metà, ovvero da parte materna o paterna, geneticamente stranieri, poiché i gameti sono nella quasi totalità dei casi di provenienza estera. Per questo, è necessario sensibilizzare per promuovere le donazioni nel nostro Paese. Lo afferma la Siru (Società italiana di riproduzione umana), che lancia il progetto ACQuOS (Audit Control Quality Oocyte and Spermatozoa), un’attività di valutazione indipendente dei gameti importati in Italia dalle banche estere nell’ambito della fecondazione eterologa, per assicurare alle coppie la totale sicurezza delle procedure.

Un iter lungo e travagliato

La fecondazione eterologa prevede l’uso di gameti esterni alla coppia, quindi spermatozoi di donatore, o ovociti di donatrice, o entrambi. La legge 40/2004 aveva vietato la fecondazione eterologa, per poi reintegrarla, in seguito alla sentenza della Corte Costituzionale e della Corte Europea, nel 2014.

Mancano donatori

Secondo i dati dell’Istituto superiore della sanità, per effettuare la fecondazione eterologa è importato il 95% degli ovociti, il 75% di liquido seminale e una quota significativa di cicli viene eseguita con embrioni formati all’estero. A quasi quattro anni dal via libera delle autorità alla fecondazione eterologa, dunque, sebbene questa procedura sia molto richiesta (in 10 anni si è passati da 636 a 1175 cicli per milioni di abitanti), mancano donatori di gameti sul territorio nazionale e si fa ancora ricorso a banche estere.

Operazione sicurezza

In seguito al rilevamento di alcune criticità evidenziate da diversi organi competenti e in collaborazione con gli organi ispettivi di sicurezza, la Siru ha dato il via a questa operazione i cui primi risultati saranno presentati al prossimo Congresso nazionale. I requisiti di sicurezza e qualità stabiliti dalle normative europee saranno oggetto principale dell’audit promosso dal progetto ACQuOS, che partirà su due banche greche e tre spagnole per poi allargarsi ad altri centri esteri. L’obiettivo sarà la verifica di diversi criteri, tra i quali: procedure di selezione delle donatrici e donatori, procedure per il recupero dei gameti maschili e femminili, tracciabilità, requisiti ambientali e della strumentazione, criteri di stoccaggio e modalità di trasporto dei gameti e/o embrioni.

 
 
 

Da sapere!

L’accesso alle procedure di fecondazione assistita in Italia è consentito soltanto a coppie di fatto, sposate o conviventi, eterosessuali con entrambi i partner viventi.

 

Le informazioni contenute in questo sito non intendono e non devono in alcun modo sostituire il rapporto diretto fra professionisti della salute e l’utente. È pertanto opportuno consultare sempre il proprio medico curante e/o specialisti.

Calcola i tuoi giorni fertili

Calcola il tuo ciclo mestruale

Calcola il periodo di ovulazione

Le domande della settimana

Ridatazione della gravidanza: c’è da preoccuparsi?

11/06/2025 Gli Specialisti Rispondono di Dottor Claudio Ivan Brambilla

Non c'è nulla di cui preoccuparsi quando la gravidanza viene ridatata, specialmente se la differenza tra l'epoca calcolata in base alla data dell'ultima mestruazione e le misure rilevate dall'ecografia è di appena una settimana.   »

Mestruazioni in ritardo ma il test di gravidanza è negativo: cosa può essere?

10/06/2025 Gli Specialisti Rispondono di Dottor Gaetano Perrini

L'elenco delle possibili cause di amenorrea o, comunque, di irregolarità mestruale è molto nutrito e non è possibile, in assenza di informazioni precise, ipotizzare quale possa essere nel singolo caso. Quello che serve è effettuare determinati controlli affidandosi al proprio ginecologo.   »

Depressione post parto: che fare?

03/06/2025 Gli Specialisti Rispondono di Dottoressa Angela Raimo

A fronte di una diagnosi di depressione post parto è irrinunciabile intraprendere cure mirate, che consistono nella psicoterapia associata all'assunzione di farmaci ad hoc. Spetta comunque al medico pianificare la strategia più adatta al caso.   »

Pianto e tosse durante la poppata: cosa può essere?

03/06/2025 Gli Specialisti Rispondono di Dottoressa Roberta Levi

Le possibili cause che possono indurre il bambino a scoppiare a piangere e a tossire mentre viene allattato sono numerose: se l'episodio si ripete è necessario un controllo dal pediatra curante.   »

Fai la tua domanda agli specialisti