Fecondazione eterologa: quanti bambini sono nati?

Redazione A cura di “La Redazione” Pubblicato il 25/08/2017 Aggiornato il 25/08/2017

Secondo i dati relativi al 2015, i bambini nati nel nostro Paese con la procreazione medicalmente assistita sono il 2,6% del totale. 601 con la fecondazione eterologa

Fecondazione eterologa: quanti bambini sono nati?

A tre anni dalla caduta del divieto di fecondazione eterologa previsto nella legge 40/2004, è stata presentata la relazione sull’attività dei centri di procreazione medicalmente assistita relativa al 2015, che per la prima volta contiene anche i dati relativi alla fecondazione eterologa. Sono 12.836 i bambini nati nel 2015 grazie procreazione medicalmene assistita, l’1% in più rispetto al 2014. E si comincia già a vedere il contributo importante della fecondazione eterologa.

I numeri della procreazione medicalmente assistita

In un anno è aumentato del 5% il numero delle coppie che si sono sottoposte ad almeno un ciclo di Pma: da 70 000 a 74 000, per quasi un 1% di bambini nati vivi in più rispetto al 2014. I cicli di trattamento con fecondazione eterologa sono stati 2.800, pari al 2,9%, con 601 bambini nati vivi, pari al 4,7% dei nati totali dall’applicazione della Pma, e allo 0.1% dei nati in Italia.

Una donna su 3 ha più di 40 anni

Il maggior numero dei trattamenti di fecondazione assistita viene effettuato nei centri pubblici e privati convenzionati. Nelle donne con meno di 34 anni la fecondazione omologa si trasforma in gravidanza in 1 caso su 4. Nella fascia 35-39 anni si verifica 1 successo su 5, in quella 40-42 in media le gravidanze si instaurano nell’11% dei cicli e nelle donne con più di 43 anni ci si ferma al 6,3%. Si conferma anche l’aumento progressivo delle donne con più di 40 anni che accedono a queste tecniche: sono il 33,7% nel 2015, erano il 20,7% del 2005. Nella fecondazione eterologa l’età della donna è maggiore se la donazione è di ovociti (41,5 anni) e minore se la donazione è di seme (35,3). La maggiore età di chi accede alla “eterologa femminile” (rispetto all’omologa) sembra indicare che questa tecnica sia scelta soprattutto per infertilità fisiologica, dovuta appunto all’età della donna, e non patologica.

Diminuiscono le gravidanze gemellari

Va sfatato un luogo comune: quello secondo cui la fecondazione assistita esporrebbe a percentuali elevate di parti gemellari o trigemini, oltre che a un alto rischio di feti patologici. Oggi non è più così, dal momento che dal 2009 una sentenza della Corte Costituzionale ha stabilito che è possibile fecondare solamente un numero idoneo di ovociti, a seconda di ciò che il medico ritiene più opportuno per la donna stessa. Solitamente si trasferisce uno o al massimo due embrioni , riducendo così la possibilità di gravidanze multiple.

 

 

 
 
 

Da sapere!

Secondo le previsioni già dal prossimo anno la percentuale delle coppie che si sottoporrà all’eterologa aumenterà del 10% circa.

 

Le informazioni contenute in questo sito non intendono e non devono in alcun modo sostituire il rapporto diretto fra professionisti della salute e l’utente. È pertanto opportuno consultare sempre il proprio medico curante e/o specialisti.

Calcola i tuoi giorni fertili

Calcola il tuo ciclo mestruale

Calcola il periodo di ovulazione

Le domande della settimana

Mutazione MTHFR: bisogna assumere eparina e cardioaspirina quando inizia una gravidanza?

04/11/2025 Gli Specialisti Rispondono di Professor Augusto Enrico Semprini

La mutazione MTHFR non influisce in modo negativo sulla gravidanza e non richiede cure particolari a salvaguardia della gestazione.   »

Test di Coombs negativo dopo l’immunoprofilassi: perché?

03/11/2025 Gli Specialisti Rispondono di Dottoressa Elisa Valmori

Dopo l'immunoprofilassa il test di Coombs deve risultare positivo, a conferma che l'iniezione ha determinato l'effetto voluto. Se risulta negativo è opportuno appurarne la ragione.   »

Benzodiazepine in 34^ settimana di gravidanza: ci sono rischi?

03/11/2025 Gli Specialisti Rispondono di Dottoressa Elisa Valmori

È di gran lunga preferibile sospendere l'assunzione del Lorazepam prima del parto, in quanto il nascituro potrebbe andare incontro a crisi di astinenza della durata di circa 48 ore, proprio come accade per gli adulti. Ma l'alternativa c'è: è rappresentata dalla Quetiapina sicura in gravidanza e anche...  »

Broncospasmo in un bimbo di 3 anni: conviene fare il vaccino antiinfluenzale?

27/10/2025 Gli Specialisti Rispondono di Professor Giorgio Longo

La vaccinazione antiinfluenzale non è responsabile di broncospasmi. Le “bronchiti asmatiformi” ricorrenti sono tipiche dell’età prescolare, dell’età della socializzazione, quando i bambini inevitabilmente si passano uno con l’altro i virus di stagione (fondamentali per far maturare il bagaglio di difese...  »

Fai la tua domanda agli specialisti