Fecondazione eterologa: si cercano gameti all’estero

Redazione A cura di “La Redazione” Pubblicato il 19/02/2015 Aggiornato il 19/02/2015

Dopo l’approvazione delle linee guida sulla fecondazione eterologa, arriva la prima battuta d’arresto: mancano i gameti. Si cercano soluzioni nelle banche straniere

Fecondazione eterologa: si cercano gameti all’estero

In Italia mancano i gameti per la fecondazione eterologa. L’allarma arriva da Cecos Italia, l’associazione che raggruppa i maggiori centri italiani privati e convenzionati di fecondazione assistita. A settembre 2014 sono state approvate nel nostro Paese, a seguito di una storica sentenza della Corte costituzionale, le prime linee guida sulla fecondazione eterologa in Italia. Con questo termine si intende la donazione di gameti o ovociti da parte di un soggetto esterno alla coppia di aspiranti genitori: fino a quel momento, una procedura vietata in Italia dalla legge 40.

L’allarme del Cecos

Le linee guida stabilivano le condizioni necessarie per poter accedere alla metodica come, per esempio, i requisiti dei donatori. Ora, a distanza di alcuni mesi, arriva l’allarme del Cecos: in Italia mancano i gameti per la fecondazione eterologa. La disponibilità di gameti, soprattutto ovociti femminili, risulta limitatissima per mancanza di donazioni e l’unica strada percorribile risulta quella di richiedere l’approvvigionamento di gameti all’estero. La maggior parte dei 21 centri Cecos sta collaborando con diversi centri e banche autorizzate europee per l’acquisizione dei primi lotti. Almeno 12 le cliniche che si sono dimostrate disposte a collaborare. Anche il policlinico Careggi di Firenze, uno dei centri pubblici dove è partita l’eterologa, ha chiuso 4 contratti con banche europee, 2 della Spagna e 2 del Nord Europa.

I requisiti per donare e per ricevere

Constatato che in Italia mancano i gameti per la fecondazione eterologa, il Ministero della salute ha ricordato che per la donazione di gameti, possono offrirsi  tutte le donne tra i 20 e i 35 anni di età e gli uomini tra i 18 e i 40. Previsto un limite massimo di 10 nati per ciascun donatore, che potrà, se vorrà, dare più figli alla stessa coppia. Gli aspiranti genitori devono essere entrambi maggiorenni, sposati o conviventi in modo stabile. È necessario attestare l’infertilità o sterilità con un certificato medico. Per ogni coppia, è previsto un massimo di 3 cicli di trattamento a carico del Sistema sanitario nazionale. Chi ha i requisiti richiesti, potrà rivolgersi alle strutture pubbliche della propria Regione o di un’altra, pagando il ticket (all’incirca 500-600 euro per i residenti).

 

 

  

LO SAPEVI CHE?

 

La donazione di gameti viene chiamata “egg sharing” e risulta, al momento, una procedura poco diffusa in Italia, insufficiente a coprire le elevate richieste dei genitori italiani.

 

 

 

Le informazioni contenute in questo sito non intendono e non devono in alcun modo sostituire il rapporto diretto fra professionisti della salute e l’utente. È pertanto opportuno consultare sempre il proprio medico curante e/o specialisti.

Calcola i tuoi giorni fertili

Calcola il tuo ciclo mestruale

Calcola il periodo di ovulazione

Le domande della settimana

Cisti del plesso corioideo individuata dall’ecografia: meglio fare altre indagini?

13/08/2025 Gli Specialisti Rispondono di Professor Giovanni Battista Nardelli

Le cisti del plesso corioideo isolate, ossia non associate ad altre anomalie ecografiche, sono considerate varianti normali, senza effetti sullo sviluppo neurologico o intellettivo del bambino: nella maggior parte dei casi, scompaiono spontaneamente tra la 26ª e la 32ª settimana di gestazione. Quando...  »

Mamma bianca con occhi chiari, papà nero con occhi scuri: che occhi avrà il bambino?

11/08/2025 Gli Specialisti Rispondono di Dottoressa Faustina Lalatta

Una coppia formata da un genitore con gli occhi scuri e da un genitore con gli occhi chiari avrà molto più facilmente un bambino con occhi scuri. A meno che gli ascendenti del primo genitore non abbiano occhi chiari, eventualità che per le persone di pelle scura è davvero rara.  »

Iodio: va preso in allattamento dopo una tiroidectomia?

11/08/2025 Gli Specialisti Rispondono di Professor Gianni Bona

Se la terapia sostitutiva che si affronta quando la tiroide viene asportata mantiene i valori relativi al TSH e agli ormoni tiroidei nella norma, non c'è alcun bisogno di assumere un'integrazione di iodio.   »

Fai la tua domanda agli specialisti