Fecondazione assistita: chi ha problemi di tiroide rischia l’insuccesso

Metella Ronconi A cura di Metella Ronconi Pubblicato il 09/06/2021 Aggiornato il 09/06/2021

Un malfunzionamento della tiroide può ridurre le possibilità di restare incinta, vanificando i trattamenti di fecondazione assistita. Ecco perché

Fecondazione assistita: chi ha problemi di tiroide rischia l’insuccesso

Quando si decide di iniziare un percorso di fecondazione assistita è bene valutare il funzionamento della tiroide. Un legame, quello tra tiroide e PMA, spesso non adeguatamente valutato, come sottolineato dall’Associazione Medici Endocrinologi (AME-ETS) che ha diffuso le nuove Linee guida dell’European Thyroid Association. 

Un rischio da evitare

Secondo Roberto Negro, endocrinologo AME, quanto più elevato è il valore di TSH, maggiore è il rischio di insuccesso della procreazione medicalmente assistita. Questo perché la terapia utilizzata per la stimolazione ovarica fa aumentare la concentrazione di estradiolo, con accrescimento della quota “legata” di ormone tiroideo e riduzione della frazione libera. Ciò comporta una sorta di “stress test” per la tiroide che, se affetta da tiroidite cronica autoimmune o ipotiroidismo subclinico, può andare incontro a insufficienza funzionale più o meno grave, che riduce le possibilità di successo dei trattamenti di fecondazione assistita.

Gli esami da fare prima

Spesso i centri di PMA nono fanno attenzione adeguata ai problemi di tiroide connessi con l’inizio di un trattamento. Purtroppo, ci sono alcuni casi in cui gli esami connessi alla tiroide non vengono proprio richiesti, altri casi in cui vengono prescritte terapie non appropriate e non sostenute da evidenze scientifiche. È importante, invece, che tutte le pazienti candidate a trattamenti di fecondazione assistita eseguano due esami fondamentali per la valutazione della tiroide:

– TSH

– Anticorpi anti-tireoperossidasi (AbTPO).

Circa il 10% delle donne di età compresa fra 20-45 anni, infatti, ha una tireopatia, che è rappresentata in particolar modo da ipotiroidismo subclinico, cioè quando il valore di TSH è al di sopra della norma o da tiroidite di Hashimoto, quando gli anticorpi anti-tiroide risultano positivi.

 

 
 
 

Da sapere!

È importante che gli endocrinologi e i ginecologi, che rappresentano le figure più direttamente coinvolte nella gestione delle pazienti che si sottopongono a fecondazione assistita, siano a conoscenza e seguano le indicazioni delle nuove Linee guida.

Fonti / Bibliografia

Le informazioni contenute in questo sito non intendono e non devono in alcun modo sostituire il rapporto diretto fra professionisti della salute e l’utente. È pertanto opportuno consultare sempre il proprio medico curante e/o specialisti.

Calcola i tuoi giorni fertili

Calcola il tuo ciclo mestruale

Calcola il periodo di ovulazione

Gli Specialisti rispondono
Le domande della settimana

Quinta settimana di gravidanza: non si vede l’embrione e si evidenzia un distacco

21/10/2024 Gli Specialisti Rispondono di Professoressa Anna Maria Marconi

Non è mai opportuno voler fare la prima ecografia troppo precocemente perché anziché esserne tranquillizzate si rischia di peggiorare la propria ansia. In quinta settimana difficilmente si vedono l'embrione e il battito del cuoricino, in più non si può capire bene se davvero si è in presenza di un distacco...  »

Pillola del giorno dopo a un mese e mezzo dal parto: si può assumere se si sta allattando?

21/10/2024 Gli Specialisti Rispondono di Dottoressa Elisa Valmori

Di fatto, se si sta allattando esclusivamente al seno e dal parto è passato poco tempo, non è necessario assumere la contraccezione d'emergenza perché si può contare su una naturale protezione anticoncezionale.   »

Bimbo di 14 mesi che non vuole masticare

13/10/2024 Gli Specialisti Rispondono di Dottoressa Roberta Levi

In genere è intorno ai 12 mesi che i bambini sono abbastanza in grado di masticare, ma è tra i 18 e i 24 mesi che si arriva a masticare bene di tutto. Solo se a due anni il bambino ha ancora gravi difficoltà col cibo a pezzettini è opportuno discuterne con il pediatra.   »

Fai la tua domanda agli specialisti