Fecondazione assistita: così si accorciano i tempi

Redazione A cura di “La Redazione” Pubblicato il 10/06/2016 Aggiornato il 10/06/2016

Buone notizie per le coppie alle prese con l’inseminazione artificiale: un nuovo metodo potrebbe accorciare i tempi e aumentare le probabilità di successo

Fecondazione assistita: così si accorciano i tempi

fecondazione assistita: quanti tentativi servono? È la domanda più frequente delle aspiranti mamme. È quello che i medici chiamano “time to pregnancy”: indica il numero di trattamenti necessari, e consentiti, che si possono fare prima di rinunciare.

Genitori sempre più vecchi

Secondo i dati dell’ultimo rapporto del ministero della Salute, l’età media in cui le italiane accedono alle tecniche di Pma (Procreazione medicalmente assistita)  è tra le più alte d’Europa: il 72% ha più di 35 anni. Il 31% per cento supera i 40. Confermano gli ultimi dati Censis: nelle coppie che fanno questa scelta, aumenta l’età media, sia dell’uomo (dai 37,7 anni del 2008 ai 39,8 anni del 2016) che della donna (da 35,3 a 36,7 anni).

Età della donna fattore chiave

Gli esperti di fertilità ribadiscono che l’età della donna è un fattore determinante: passati i 35 anni circa, i gameti (le cellule riproduttive) femminili cominciano a invecchiare progressivamente e aumenta il rischio di infertilità o sterilità, dovute a varie cause, come malattie infiammatorie pelviche, patologie tubariche, fibromi uterini, endometriosi. I dati confermano: su 100 cicli di Fivet o Icsi (trattamenti di riproduzione assistita) in donne sotto i 34 anni sono state ottenute 28 gravidanze, solo 5 invece in altri 100 cicli su donne sopra i 42.

Due prelevamenti ravvicinati

Per accelerare i tempi risponde un nuovo studio a opera di Filippo Maria Ubaldi, direttore clinico dei centri di medicina della riproduzione Genera. Gli scienziati hanno prelevato i follicoli di ondate diverse in donne con bassa riserva ovarica (ciò è possibile perché, nello stesso ciclo, ci sono due o tre ondate follicolari). Con la seconda stimolazione, effettuata a 5 giorni dalla prima, con gli stessi farmaci e gli stessi dosaggi, mediamente si riesce a prelevare lo stesso numero di ovociti della prima.

Doppia stimolazione, più possibilità

Avendo a disposizione più ovociti, aumentano le possibilità di trovarne di buona qualità e quindi si accorciano i tempi per arrivare a una gravidanza. Mentre con una sola stimolazione circa 2 donne su 10 riescono ad avere un bambino, con la doppia si arriva a 3,5. Il risultato, comunque, dipende dall’ondata follicolare, che è legata all’età e alle caratteristiche genetiche della donna.

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DA SAPERE

 

PMA DOPO QUASI 4 ANNI DI TENTATIVI NATURALI

Secondo il Censis, le coppie che si rivolgono alla Pma (Procreazione medicalmente assistita) stanno cercando una gravidanza mediamente da 3,9 anni: i primi dubbi arrivano in genere dopo 15,5 mesi di tentativi. Tra i primi sospetti e la scelta di rivolgersi al medico passano in media 10,9 mesi.

 

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