Fecondazione assistita: “donare” gli embrioni alla ricerca?

Redazione A cura di “La Redazione” Pubblicato il 26/11/2014 Aggiornato il 26/11/2014

Una vicenda milanese potrebbe far crollare un altro caposaldo della legge 40: il divieto di utilizzare a scopi scientifici gli embrioni non impiantati

Fecondazione assistita: “donare” gli embrioni alla ricerca?

Utilizzare a fini di ricerca scientifica l’embrione crioconservato dopo un trattamento di fecondazione assistita: al momento, in Italia la procedura è vietata dall’articolo 13 della legge 40, che regola la fecondazione assistita. Ma a breve le cose potrebbero cambiare.

Il caso “milanese”

Una coppia di Milano ha, infatti, presentato ricorso affinché il terzo degli embrioni prodotti attraverso l’intervento di fecondazione assistita omologa (con gameti della stessa coppia) cui si sono sopposti i due partner a causa di problemi di fertilità, che non è stato impiantato, venga utilizzato per ricerche scientifiche senza scopo di lucro né finalità selettive o eugenetiche (cioè volte al “perfezionamento” della specie umana attraverso la selezione di caratteristiche fisiche o mentali).  Il presupposto dell’istanza dei genitori milanesi, che desidererebbero utilizzare a fini di ricerca scientifica l’embrione crioconservato dopo un trattamento di fecondazione assistita, è che l’embrione è di loro appartenenza e pertanto, in base al principio di autodeterminazione (articolo 2 della Costituzione) e al diritto alla libertà personale (articolo 13), essi hanno il diritto di chiederne la restituzione.  La coppia fa anche riferimento all’articolo 32 della Costituzione, che vieta procedure sanitarie senza il consenso dell’interessato, e all’articolo 9, che stabilisce che la Repubblica promuove la ricerca scientifica.

Una conquista importante

Utilizzare a fini di ricerca scientifica l’embrione crioconservato dopo un trattamento di fecondazione assistita è una conquista significativa. A settembre 2014 era stato abbattuto un altro “paletto” importante in tema di fecondazione assistita: il divieto di donazione di gameti o ovociti da parte di un soggetto esterno alla coppia di aspiranti genitori (fecondazione eterologa).   La sentenza della Corte costituzionale del 9 aprile 2014 ha, infatti, reso possibile questa procedura che la legge italiana vietava. Le nuove linee guida stabiliscono che per le donne sotto i 43 anni, la fecondazione eterologa è gratuita o con ticket ed è previsto un massimo di 3 cicli di trattamento a carico del Servizio sanitario nazionale. 

In breve

DECIDERANNO I GIUDICI

La faccenda della crioconservazione e donazione degli embrioni a fini scientifici è nelle mani della Consulta, che ha già ricevuto altri ricorsi simili e attende una pronuncia in merito da parte della Corte di Strasburgo.

Le informazioni contenute in questo sito non intendono e non devono in alcun modo sostituire il rapporto diretto fra professionisti della salute e l’utente. È pertanto opportuno consultare sempre il proprio medico curante e/o specialisti.

Calcola i tuoi giorni fertili

Calcola il tuo ciclo mestruale

Calcola il periodo di ovulazione

Le domande della settimana

Acido folico: è pericoloso non averlo assunto fino alla 16^ settimana?

08/09/2025 Gli Specialisti Rispondono di Dottoressa Elisa Valmori

L'integrazione di acido folico è raccomandata nel periodo preconcezionale fino al termine del primo trimestre, tuttavia grazie alla nostra alimentazione non si rischiano gravi carenze, quindi se per qualunque ragione non è stato impiegato quando si doveva è facile che non emergano problemi.   »

Valore delle beta: le settimane come vengono conteggiate?

05/09/2025 Gli Specialisti Rispondono di Dottor Claudio Ivan Brambilla

La tabella di riferimento in cui sono riportati i valori desiderabili delle beta hCG considera le settimane di gravidanza in modo diverso dal calendario ostetrico. Più di preciso, rispetto a questo indica due settimane in meno.   »

Assenza di un rene scoperta dalla morfologica: che succederà alla nascita?

03/09/2025 Gli Specialisti Rispondono di Dottoressa Elsa Viora

Un bimbo che nasce senza un rene, se non vi sono altre anomalie (malformazioni o patologie cromosomiche o genetiche), può contare su un'aspettativa e una qualità di vita sovrapponibili a quelle della popolazione generale.  »

Fai la tua domanda agli specialisti