Fecondazione assistita: futuri genitori sempre più “vecchi”

Redazione A cura di “La Redazione” Pubblicato il 13/07/2016 Aggiornato il 13/07/2016

Per la fecondazione assistita cambia il profilo delle coppie che vi si sottopongono: l’età media dei partner è più alta e il lavoro diventa stabile per entrambi

Fecondazione assistita: futuri genitori sempre più “vecchi”

Hanno un lavoro più stabile e qualche anno in più, sia l’uomo sia la donna, le coppie che oggi si sottopongono alla fecondazione assistita. È quanto emerge dalla ricerca “Diventare genitori oggi: il punto di vista delle coppie in Pma”, realizzata dal Censis in collaborazione con la Fondazione Ibsa.

Genitori più anziani

Rispetto all’indagine condotta otto anni fa, nel 2008, sulla fecondazione assistita si è notato che aumenta l’età media dei futuri genitori. La ricerca è stata realizzata su un campione di 361 coppie seguite da 23 centri per il trattamento dell’infertilità situati in varie regioni italiane. Quello dell’infertilità è un problema che, secondo le ultime stime fornite dall’Oms, l’Organizzazione mondiale della sanità, riguarda il 15% circa delle coppie dei Paesi industrializzati avanzati. L’età media del partner maschile passa da 37,7 anni nel 2008 a 39,8 nel 2016 e quello femminile da 35,3 anni a 36,7, e la condizione professionale è più stabile per entrambi.

Meno probabilità di successo

Le coppie attualmente impegnate in un percorso di Pma (Procreazione medicalmente assistita) cominciano sempre più tardi a concepire un figlio, influendo direttamente sulle possibilità di successo delle tecniche.

Si aspetta di più

I primi dubbi sulla capacità di ottenere una gravidanza intervengono in genere dopo 15,5 mesi di tentativi, un intervallo più lungo rispetto ai 12,2 mesi di media nel 2008. Il professionista a cui la coppia si rivolge la prima volta è nella maggior parte dei casi il ginecologo (72,5%), il 13,6% dichiara di essersi rivolto, invece, direttamente allo specialista di un centro di Pma in percentuale doppia rispetto al 7,1% dell’ultima indagine.

Lavoro più stabile

In materia di fecondazione assistita cambiano anche le caratteristiche dei partner, che possiedono un livello di istruzione più alta e una professione più stabile.

Soprattutto Fivet

Solo al 55% delle coppie intervistate è stato diagnosticato un problema di infertilità connesso a una causa specifica, mentre per il 35% i motivi restano inspiegati. Nel momento in cui viene riconosciuta una reale infertilità il 60,9% delle coppie dichiara di effettuare la Fivet omologa, il 42,3% alla Icsi omologa. Riguardo ai tempi di attesa, circa un terzo del campione, cioè il 33%, ha aspettato meno di tre mesi prima di iniziare la terapia, soprattutto le coppie che si sono rivolte a centri privati.

VUOI SAPERE QUALI SONO LE PRINCIPALI TECNICHE DI PMA? LEGGI QUI

 

 

 
 
 

DA SAPERE

 

TRATTAMENTI INIQUI

Dal Registro Nazionale della Pma (Procreazione medicalmente assistita) dell’Istituto Superiore di Sanità risulta che l’accesso alle cure è molto iniquo a seconda della Regione italiana in cui si abita. Ed è più lungo e complesso per le coppie che hanno minori risorse economiche e hanno livelli di istruzione più bassi.   

 

Le informazioni contenute in questo sito non intendono e non devono in alcun modo sostituire il rapporto diretto fra professionisti della salute e l’utente. È pertanto opportuno consultare sempre il proprio medico curante e/o specialisti.

Calcola i tuoi giorni fertili

Calcola il tuo ciclo mestruale

Calcola il periodo di ovulazione

Le domande della settimana

Allattamento a rischio per condizione aziendale: si ha diritto al 100% della retribuzione?

20/10/2025 Gli Specialisti Rispondono di Dottoressa Paola Bernardi Locatelli

Per l'interdizione post partum per rischi aziendali per legge è dovuta solo l'indennità di maternità INPS (80% della retribuzione media giornaliera) ma l'eventuale integrazione al 100% dal datore di lavoro può essere prevista dal CCNL o dalla contrattazione aziendale.  »

Minaccia d’aborto: può essere colpa dell’allattamento?

20/10/2025 Gli Specialisti Rispondono di Dottoressa Elisa Valmori

In gravidanza, continuare ad allattare il primo bambino non causa direttamente contrazioni dell'utero ma è impegnativo dal punto di vista psico-fisico. Ridurre le poppate giornaliere, quando sono numerose come quelle offerte a un neonato, è una buona idea soprattutto se il primo figlio ha già 15 mesi...  »

Bimba di tre anni con otiti ricorrenti: perché?

06/10/2025 Gli Specialisti Rispondono di Professor Giorgio Longo

A volte è la particolare conformazione delle tube di Eustachio (i tubicini che collegano l'orecchio al naso) a favorire la ricorrenza delle otiti, tuttavia con la crescita tutto si risolve.   »

Fai la tua domanda agli specialisti