Fecondazione assistita: novità positive!

Redazione A cura di “La Redazione” Pubblicato il 29/03/2016 Aggiornato il 29/03/2016

Nuovi passi in avanti per la fecondazione assistita. Una ricerca italiana dimostra che anche embrioni con cellule malate possono generare bambini sani

Fecondazione assistita: novità positive!

La ricerca sulla fecondazione assistita sta compiendo passi da gigante, pur con le limitazioni importanti che incontra nel nostro Paese a livello legislativo, così come in buona parte dell’Europa. In particolar modo, una ricerca italiana dedicata alla fecondazione assistita è giunta a un risultato-chiave. Infatti, gli studiosi sono riusciti a dimostrare che anche embrioni parzialmente malati possono generare bambini sani.

Da embrioni imperfetti a bambini sani

La ricerca italiana, pubblicata sul New England Journal Of Medicine,  ha analizzato le gravidanze originate da embrioni in parte malati, chiamati aneuploidi a mosaico (che comprendono solo alcune cellule malate). Ebbene, anche questo tipo di impianti, ha dato origine a gravidanze normali concluse con la nascita di bambini sani.

Lo studio sugli impianti

Per giungere a questi importanti traguardi sulla fecondazione assistita, i ricercatori italiani hanno effettuato 18 impianti. Da questi ultimi, sono nati 6 bambini sani. Guidata dal professor Ermanno Greco, l’équipe ha analizzato più di 3.000 blastociti, di cui il 5% a mosaico. La struttura a mosaico significa la contemporanea presenza, nell’embrione, di cellule sane e cellule malate. 


Gli embrioni si autocorreggono

La ricerca è molto importante poiché riabilita anche le cellule malate, in quanto comunque utili per il trasferimento in utero. Questo tipo di embrioni, oggi, viene congelato in Italia o eliminato in altri Paesi. Gli embrioni a mosaico, infatti, svolgono comunque una funzione importante secondo questi ultimi studi: possono “autocorreggersi”. Ovvero, dopo l’impianto, le cellule sane possono vincere su quelle malate, dando il via a una gravidanza del tutto sana e normale.

Utilizzo anche di cellule malate

Ma perché è così importante riabilitare anche gli embrioni a mosaico? Perché questo “utilizzo” aumenta le percentuali di successo della fecondazione in vitro, rendendola anche più sicura…Addirittura, per alcune coppie, questo tipo di procedura rappresenta la sola possibilità di poter sperare in una gravidanza. Si tratta di quei casi, e non sono pochi, in cui tutti gli embrioni formatisi hanno una struttura a mosaico.

VUOI SAPERE BENE DI CHE COSA SI TRATTA LA FECONDAZIONE ASSISTITA? LEGGI QUI

 

 

 
 
 

In breve

NUOVE SPERANZE

Ogni passo in avanti sulla fecondazione in vitro, ne aumenta le possibilità di successo. E crescendo le probabilità di riuscita, si aprono speranze finora impensabili per moltissime coppie.

 

Le informazioni contenute in questo sito non intendono e non devono in alcun modo sostituire il rapporto diretto fra professionisti della salute e l’utente. È pertanto opportuno consultare sempre il proprio medico curante e/o specialisti.

Calcola i tuoi giorni fertili

Calcola il tuo ciclo mestruale

Calcola il periodo di ovulazione

Le domande della settimana

Quale latte a 13 mesi se si smette di allattare al seno?

10/11/2025 Gli Specialisti Rispondono di Professor Giorgio Longo

Dopo l'anno di vita si può tranquillamente offrire il latte vaccino, meglio in tazza per evitare che il bambino ne assuma troppo.   »

Mutazione MTHFR: bisogna assumere eparina e cardioaspirina quando inizia una gravidanza?

04/11/2025 Gli Specialisti Rispondono di Professor Augusto Enrico Semprini

La mutazione MTHFR non influisce in modo negativo sulla gravidanza e non richiede cure particolari a salvaguardia della gestazione.   »

Benzodiazepine in 34^ settimana di gravidanza: ci sono rischi?

03/11/2025 Gli Specialisti Rispondono di Dottoressa Elisa Valmori

È di gran lunga preferibile sospendere l'assunzione del Lorazepam prima del parto, in quanto il nascituro potrebbe andare incontro a crisi di astinenza della durata di circa 48 ore, proprio come accade per gli adulti. Ma l'alternativa c'è: è rappresentata dalla Quetiapina sicura in gravidanza e anche...  »

Broncospasmo in un bimbo di 3 anni: conviene fare il vaccino antiinfluenzale?

27/10/2025 Gli Specialisti Rispondono di Professor Giorgio Longo

La vaccinazione antiinfluenzale non è responsabile di broncospasmi. Le “bronchiti asmatiformi” ricorrenti sono tipiche dell’età prescolare, dell’età della socializzazione, quando i bambini inevitabilmente si passano uno con l’altro i virus di stagione (fondamentali per far maturare il bagaglio di difese...  »

Fai la tua domanda agli specialisti