Fecondazione eterologa: a causa del Covid-19, -15% di gameti donati

Silvia Finazzi A cura di Silvia Finazzi Pubblicato il 03/02/2022 Aggiornato il 03/02/2022

La pandemia da Covid-19 ha complicato ulteriormente il percorso delle coppie che vorrebbero sottoporsi alla fecondazione eterologa, riducendo il numero, già basso, di donatori

Fecondazione eterologa: a causa del Covid-19, -15% di gameti donati

Per le coppie che non riescono a concepire naturalmente un figlio, la strada verso la sala parto spesso è molto tortuosa. La pandemia di Covid-19 non sta facendo altro che peggiorare ulteriormente le cose, specie nei casi in cui si rende necessaria la fecondazione eterologa con ricorso a gameti donati. Infatti, la donazione di ovuli e spermatozoi è rallentata significativamente da quando è iniziata l’emergenza sanitaria.

La situazione in Italia

Secondo i dati di Cecos Italia, che riunisce i Centri per lo studio e la conservazione degli ovuli e degli spermatozoi umani, negli ultimi due anni, ossia da quando è iniziara la pandemia da Covid-19, nel nostro Paese la donazione di gameti è diminuita del 15%. Una flessione importante, a maggior ragione alla luce del fatto che già la situazione di partenza non era affatto rosea. Il risultato è che il 95% degli ovuli e spermatozoi donati oggi proviene da Paesi stranieri.

Non calano le domande

Eppure, la domanda di fecondazione eterologa è in continuo aumento. Sono sempre più numerose, infatti, le coppie che, non riuscendo a concepire naturalmente per scarsità o inadeguatezza di gameti, vorrebbero ricorrere all’utilizzo di ovuli e/o spermatozoi donati. Basti pensare che se nel 2015 i cicli di ovodonazione in Italia sono stati 1.308; nel 2018 sono stati ben 5.981.

L’impatto del Covid-19

Oggi, il 95% dei gameti impiegati in Italia arriva dalle banche straniere. E il Covid-19 non ha aiutato: per tutelare la sicurezza delle coppie riceventi, infatti, sono state attuare nuove norme stringenti per i donatori. Non bisogna dimenticare, poi, che in questa situazione non pochi hanno desistito dall’idea di diventare donatori.

In Italia manca la cultura della donazione

In Italia, comunque, il problema è a monte ed è rappresentato da una mancanza di cultura della donazione. Poche persone, infatti, si rendono conto che donare è un gesto altruista e generoso, che può aiutare le coppie con problemi di infertilità a realizzare il loro sogno di avere un bambino.

A questo si aggiunge anche la mancanza di incentivi e sostegni. “Purtroppo, in Italia, non soltanto manca una cultura della donazione, ma non essendo permesso alcun rimborso alle donatrici(), è pressoché nullo il numero di donne che sono disposte a donare” ha affermato Adolfo Allegra, presidente Cecos.

 

 

 

 
 
 

Da sapere!

Nella fecondazione eterologa non si utilizzano gameti della coppia (che sono assenti o inadeguati): ovuli e/o spermatozoi provengono da donatori esterni.

 

Fonti / Bibliografia

  • Cecos Italia - ISSPubblicato 23/06/2021 - Modificato 23/06/2021 CECOS Italia viene costituita a Roma il 27 Aprile 1984 dal Prof. Emanuele Lauricella. L'associazione scientifica si prefigge, come scopo...
Le informazioni contenute in questo sito non intendono e non devono in alcun modo sostituire il rapporto diretto fra professionisti della salute e l’utente. È pertanto opportuno consultare sempre il proprio medico curante e/o specialisti.

Calcola i tuoi giorni fertili

Calcola il tuo ciclo mestruale

Calcola il periodo di ovulazione

Gli Specialisti rispondono
Le domande della settimana

Si può dare l’acqua ai piccolissimi?

22/04/2024 Gli Specialisti Rispondono di Dottor Leo Venturelli

Ad allattamento ben avviato, quindi più o meno dopo le prime settimane di vita, se ragionevolmente si ritiene che il bebè possa avere sete (o se si notano segni di disidratazione, come il pannolino asciutto per molte ore) gli si possono offrire piccole quantità d'acqua. Se fa numerose poppate nell'arco...  »

Coppia con bisnonni in comune: ci sono rischi per i figli?

22/04/2024 Gli Specialisti Rispondono di Dottoressa Faustina Lalatta

Il grado di parentela dovuto a bisnonni in comune non aumenta la probabilità di concepire figli con malattie ereditarie. A meno che vi siano persone malate o disabili tra i consanguinei in comune,   »

Dopo 4 maschietti arriverà la bambina?

16/04/2024 Gli Specialisti Rispondono di Dottoressa Faustina Lalatta

Non è assolutamente detto che dopo quattro figli maschi il quinto sarà una femminuccia perchè a ogni gravidanza si ripresentano le stesse probabilità di aver concepito un maschio o una bambina.   »

Placenta bassa in 16^ settimana: si può prendere l’aereo?

08/04/2024 Gli Specialisti Rispondono di Dottoressa Elisa Valmori

Una sospetta inserzione bassa della placenta va confermata con l’ecografia transvaginale a partire dalla 20^ settimana, quindi circa un mese prima di questa data è prematuro diagnosticarla: proprio per questo un viaggio in aereo si può affrontare senza rischi.   »

Dopo tre cesarei si può partorire naturalmente?

08/04/2024 Gli Specialisti Rispondono di Dottoressa Elisa Valmori

Al travaglio di prova dopo un parto cesareo, noto con l'acronimo TOLAC dall'inglese trial of labour after cesarean, possono essere ammesse solo le mamme che abbiano già affrontato l'intervento solo una, massimo due volte.   »

Manovre effettuate durante l’ecografia: possono causare danno al feto?

04/04/2024 Gli Specialisti Rispondono di Professor Giovanni Battista Nardelli

Nessuna delle manovre manuali esterne effettuate dal medico per poter svolgere l'ecografia nel migliore dei modi può esporre il feto a rischi.   »

Bimbo di 4 anni con una tosse che non passa nonostante l’antibiotico

02/04/2024 Gli Specialisti Rispondono di Professor Giorgio Longo

È un'eventualità frequente che i bambini della scuola materna passino più tempo a tossire che il contrario. Posto questo, l’antibiotico andrebbe usato quanto la tosse con catarro persiste per più di un mese senza tendenza alla remissione.  »

Fai la tua domanda agli specialisti