Infertilità: si curerà con le cellule della pelle?

Redazione A cura di “La Redazione” Pubblicato il 28/06/2016 Aggiornato il 28/06/2016

Le cellule della pelle potrebbero essere usate per produrre gameti, le cellule sessuali, offrendo così un’opportunità in più per le coppie che non possono avere figli

Infertilità: si curerà con le cellule della pelle?

Una nuova cura per l’ infertilità potrebbe arrivare dalla pelle: una soluzione d’avanguardia è stata testata da scienziati dell’Instituto Valenciano de Infertilidad (Spagna) e della Stanford University (Stati Uniti). Servirebbe per ovviare ai problemi etici, legali e personali associati alla donazione di ovociti e spermatozoi.

Un problema mondiale

Nel mondo circa il 15% delle coppie ha problemi di infertilità e deve ricorrere alla donazione di ovuli o sperma. Negli Stati Uniti si stima che 220mila uomini e 290mila donne fra i 20 e i 44 anni non siano in grado di produrre gameti per dar luogo a una gravidanza.

Tante le cause dell’infertilità

Negli ultimi anni le malattie della sfera riproduttiva, come le infezioni sessualmente trasmesse, sono aumentate. Tra le donne sono cresciute alterazioni tubariche, malattie infiammatorie pelviche, fibromi uterini, endometriosi, alterazioni ormonali e ovulatorie. Anche tra gli uomini è boom di condizioni che alterano la produzione ormonale, riducono il testosterone e modificano la struttura e la funzione del testicolo, come varicocele, malformazioni genitali, infiammazioni testicolari, patologie prostatiche. Sono in aumento anche i nuovi fattori di rischio dell’infertilità, quali obesità, disturbi del comportamento alimentare, abuso di alcol, fumo e droghe, doping nelle palestre.

Come funziona la nuova tecnica

Lo studio ha dimostrato che, partendo da fibroblasti (cellule della pelle), è possibile ottenere cellule con marcatori compatibili con le cellule germinali, mediante una tecnica di riprogrammazione cellulare. L’obiettivo è manipolare le cellule della pelle con un cocktail di geni per far sì che una persona che non è in grado di produrre gameti possa ottenerli e avere figli geneticamente propri. I ricercatori hanno concluso che una nuova cura per l’infertilità potrebbe arrivare dalla pelle, ma è ancora presto per arrivare a risultati definitivi. Gli studi realizzati sui topi hanno dato risultati promettenti. 

 

 

 
 
 

da sapere!

Già ricercatori dell’Istituto di Zoologia dell’accademia delle scienze cinesi avevano fecondato cellule uovo, che hanno poi dato origine a embrioni sani, con spermatozoi ottenuti in laboratorio da cellule staminali embrionali.

 

 

Le informazioni contenute in questo sito non intendono e non devono in alcun modo sostituire il rapporto diretto fra professionisti della salute e l’utente. È pertanto opportuno consultare sempre il proprio medico curante e/o specialisti.

Calcola i tuoi giorni fertili

Calcola il tuo ciclo mestruale

Calcola il periodo di ovulazione

Le domande della settimana

Quale latte a 13 mesi se si smette di allattare al seno?

10/11/2025 Gli Specialisti Rispondono di Professor Giorgio Longo

Dopo l'anno di vita si può tranquillamente offrire il latte vaccino, meglio in tazza per evitare che il bambino ne assuma troppo.   »

Mutazione MTHFR: bisogna assumere eparina e cardioaspirina quando inizia una gravidanza?

04/11/2025 Gli Specialisti Rispondono di Professor Augusto Enrico Semprini

La mutazione MTHFR non influisce in modo negativo sulla gravidanza e non richiede cure particolari a salvaguardia della gestazione.   »

Benzodiazepine in 34^ settimana di gravidanza: ci sono rischi?

03/11/2025 Gli Specialisti Rispondono di Dottoressa Elisa Valmori

È di gran lunga preferibile sospendere l'assunzione del Lorazepam prima del parto, in quanto il nascituro potrebbe andare incontro a crisi di astinenza della durata di circa 48 ore, proprio come accade per gli adulti. Ma l'alternativa c'è: è rappresentata dalla Quetiapina sicura in gravidanza e anche...  »

Broncospasmo in un bimbo di 3 anni: conviene fare il vaccino antiinfluenzale?

27/10/2025 Gli Specialisti Rispondono di Professor Giorgio Longo

La vaccinazione antiinfluenzale non è responsabile di broncospasmi. Le “bronchiti asmatiformi” ricorrenti sono tipiche dell’età prescolare, dell’età della socializzazione, quando i bambini inevitabilmente si passano uno con l’altro i virus di stagione (fondamentali per far maturare il bagaglio di difese...  »

Fai la tua domanda agli specialisti