Procreazione medicalmente assistita: i consigli per non mollare

Redazione A cura di “La Redazione” Pubblicato il 02/02/2018 Aggiornato il 11/07/2018

Il 40% delle coppie abbandona il percorso di procreazione medicalmente assistita a metà per le difficoltà psicologiche delle cure. Ecco 5 consigli per resistere fino alla fine

Procreazione medicalmente assistita: i consigli per non mollare

La procreazione medicalmente assistita non è un percorso facile e molte coppie gettano la spugna prima di coronare il sogno di avere un bebè. Secondo una ricerca condotta dal Dipartimento di psicologia della Sapienza Università di Roma su circa 1.000 coppie sottoposte a Pma, solo quelle che sono veramente convinte di riuscire, se da una rete sociale e medica, proseguono le cure, nonostante gli ostacoli psicologici ed emotivi che queste comportano.

4 coppie su dieci rinunciano

In un anno, sono nati circa 13mila bimbi grazie alle tecniche di procreazione medicalmente assistita ma, nello stesso tempo, circa 75 mila persone si sono rivolte ai centri specializzati, secondo i dati del registro sulla Pma dell’Istituto superiore di sanità. E mediamente 4 coppie di aspiranti genitori su 10 abbandona il percorso in fasi diverse, specialmente dal terzo tentativo. Una delle cause è lo stress derivato dai ripetuti risultati negativi.

I consigli di chi ce l’ha fatta

Siccome la procreazione assistita non è un percorso facile, ecco in consigli delle mamme che ci sono passate:

  • Cercare un sostegno psicologico o un amico fidato, oppure tenere un diario in cui annotare sfoghi, pensieri, preoccupazioni.
  • Approfondire il rapporto con il partner. Nella coppia, è importante non perdersi tra i esami e visite, ma approfittare di questo periodo per stare insieme, coccolandosi e confortandosi a vicenda, condividendo domande e paure su ciò che accadrà.
  • Iscriversi alle community di aspiranti genitori: il web può aiutare a non sentirsi sole: dal confronto con chi vive la stessa condizione si può trarre fiducia e ottimismo. 
  • Prendersi cura di sé stesse. Alle donne che sono in attesa dell’esito della fecondazione, in preda ad angoscia e al tempo che non passa mai, il consiglio è di passare questo periodo di snervante attesa facendo qualcosa di bello, come un pomeriggio alle terme, un weekend romantico, un ritrovo tra amiche. 
  • Prendersi tempo per riflettere. Se il tentativo è andato male, fare una pausa e lasciare passare del tempo prima di ripensare a un nuovo tentativo.

 

 
 
 

Da sapere!

I centri di procreazione medicalmente assistita hanno l’obbligo di garantire alle coppie un sostegno psicologico: è bene informarsi al momento di iniziare il percorso.

 

 

Le informazioni contenute in questo sito non intendono e non devono in alcun modo sostituire il rapporto diretto fra professionisti della salute e l’utente. È pertanto opportuno consultare sempre il proprio medico curante e/o specialisti.

Calcola i tuoi giorni fertili

Calcola il tuo ciclo mestruale

Calcola il periodo di ovulazione

Gli Specialisti rispondono
Le domande della settimana

Fratello e sorella (solo da parte di madre) possono avere figli sani?

22/07/2024 Gli Specialisti Rispondono di Dottoressa Faustina Lalatta

I figli di consanguinei hanno un alto rischio di nascere con anomalie genetiche e disturbi del neurosviluppo. Questa è la principale ragione per la quale nelle società organizzate sono vietate le unioni tra parenti stretti.   »

Dopo un aborto spontaneo quanto tempo ci vuole per cominciare un’altra gravidanza?

15/07/2024 Gli Specialisti Rispondono di Augusto Enrico Semprini

Se un primo concepimento è avvenuto in pochi mesi, ci sono altissime probabilità (addirittura il 100%!) di avviare una nuova gravidanza entro sei mesi dall'aborto spontaneo.   »

Si può ridatare la gravidanza una seconda volta?

14/06/2024 Gli Specialisti Rispondono di Dottoressa Elisa Valmori

La ridatazione ecografica può essere eseguita una volta sola nel primo trimestre (quando c'è più di una settimana di differenza tra il calendario ostetrico e le dimensioni effettive del feto), dopodiché se il bambino risulta più piccolo dell'atteso non si può più attribuire il dato a un concepimento...  »

Fai la tua domanda agli specialisti